L’Italia di ‘Faccetta Nera’, l’Islam e il fascismo

Una parte della storia non abbastanza approfondita, analisi ancora incomplete o molto di parte, lo stesso mondo islamico frammentato e in continua e spesso contraddittoria evoluzione. Tutti regimi autoritari e quindi, tutti ‘fascisti’, letti con l’occhio politico occidentale?
-Il Gran Mufty di Gerusalemme, che, secondo Netanyahu avrebbe ‘spinto’ Hitler all’olocausto. Strumentalizzazioni demenziali e balle, aiutate da molta faciloneria politica di casa.
-Ora l’Arabia del regno assassino saudita, dove, accanto a Trump, amico costretto, e Natanyanu, amico d’interesse, trovi un tifoso Salvini a sorprendere.
-A Giovanni Punzo, dirci di Islam e fascismo, ma stando alla storia e non alle chiacchiere.

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Ancora Crimea, quella di Cavour, dei bersaglieri e del primo cronista

In Italia, che esistesse una terra chiamata Crimea lo scoprimmo nel lontano 1852, quando non eravamo ancora Stato Unitario. Una trovata politico militare di Cavour che spedì il neonato corpo militare dei bersaglieri ad esibire il loro combattivo pennacchio nella battaglia della Cernaia.
-Storia tra molto leggenda a spiegarci oggi, che da quella parti del mondo, le complessità strategiche sono in genere molto più complesse di quanto spesso ce le fanno apparire.
-E anche un po’ di storia del giornalismo.

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Grande guerra e i segreti centenari sui servizi segreti

L’attualità del centenario della fine della Grande Guerra e il cambio ai vertici dei Servizi segreti. ‘C’era una volta’ praticamente obbligato tra Vittorio Veneto e il saluto ad Alberto Manenti, spia a capo di spie.
-Invidia generalizzata sull’antesignano italico della spia cinematografica alla James Bond, almeno sul fronte dei segreti femminili.
-O viceversa la contessa di Castiglione che mise le sue grazie a disposizione di Cavour per irretire Napoleone III.
-Frammenti di volumi scritti e molti altri ancora da scrivere.

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Promesse politiche e le millanterie, storia e castighi (sull’oggi fate voi)

Noi ci occupiamo sopratutto di Mondo e lasciamo alla Grande Stampa (non molto amata da alcuni), l’onere di cercare di capire e peggio, spiegare, redditi di cittadinanza a chi e se e come, riforme Fornero pagate da chi, e Tap e Tav e Cip e Ciop. Per non parlare di inceneritori, che lì ci si scotta.
Per fortuna, Giovanni Punzo ci esalta con la Storia maiuscola, dove però, a fare promesse azzardate e impossibili, potevi pagare conti salati, Vedi Giulio Cesare, e non fate i furbi con Machiavelli, che le sua presunte furberie per la ‘ragion di Stato’ (citate a sproposito) non sono vere.

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Vienna capitale per spie, Metternich e il traditore da nascondere

Vienna capitale delle spie per letteratura e cinema sulla Guerra Fredda. Poi finì anche l’Unione sovietica.
L’attuale giovin cancelliere Kurz insegue il suo colonnello presunto traditore, ma tradire cosa?
Centenario italiano sul fronte austriaco, e oggi parliamo le spie di un secolo fa.
-La curiosa storia, ad esempio, del capo del controspionaggio austriaco da anni spia zarista, ‘suicidato’ di nascosto per la vergogna del tradimento è perché gay.

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Tempi di promesse mancate, 100 anni dal Patto di Londra

In campagna elettorale le promesse mirabolanti gridate prima e spesso tradite dopo, nelle strategie politiche e peggio ancora militari, vale il segreto, assieme all’eventuale tradimento dei patti.
-Come accadde giusto 100 anni fa col patto segreto di Londra tra Italia, Francia, Inghilterra e Russi. Chi allora tradì per primo.

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Fronte austro-ungarico, 100 anni fa già tempo di inganni

Vigilia di Vittorio Veneto, cento anni prima del giovin Kurz e di Orban attuali, che fanno rimpiangere in vecchi Asburgo.
-Allora, trattative segrete di resa e l’equivoco sull’orario, rispetto all’oggi del migrante e solidarietà europea a perdere per poterne parlare male.

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Il sogno di Osman prima di Erdoğan, quando la Turchia era impero

‘Il sogno di Osman’ dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453, il ‘Grande albero’, le sue radici nelle valli del Tigri e dell’Eufrate, del Nilo e del Danubio, ed ecco l’impero ottomano nei Balcani.
-Ieri a colpi di scimitarra per riempire i forzieri dell’impero d’oro, oggi a colpi di accredito bancario a trasformare degli impulsi elettronici nell’oro del possesso che fa conquista.

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Delitti di Stato (non solo Khashoggi) dai fratelli Rosselli a Napoleone

A proposito di delitti di Stato, perché quanto accaduto a Istanbul al giornalista Khashoggi, fatto uscire dal consolato saudita a tranci, questo è stato.
-Per rimanere vicini all’attualità Giovanni Punzo si dedica a due episodi di storia europea.
-L’assassinio negli anni trenta dei due fratelli Rosselli, oppositori esuli in Francia, ordinato dal regime fascista. Una vicenda molto simile alla già richiamata attualità.
-Poi, in Francia alla corte di Napoleone, per richiamo ad altre case regnanti rispetto alla non nobiltà assoluta dell’oggi.

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Doppi passaporti, sovranismi pelosi e minoranze utili

Come l’Austria con gli italiani di lingua tedesca. Dietro i passaporti concessi da Orban agli ‘ungheresi’ negli Stati vicini, una storia vecchia di almeno un secolo.
-Una storia simile a quella di tante altre minoranze sparse in Europa Orientale (ma non solo) dove popoli e confini non sempre coincidono, e un effetto domino è sempre possibile.

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Austria 1938, l’Anschluss nazista, vittime o carnefici?

L’Austria dei rinnovati nazionalismi con venature neonaziste, 80 anni dopo l’annessione alla Germania di Hitler. Vittime o carnefici?
-Dai disordini al regime autoritario e quel traffico d’armi con Mussolini.
-L’assassinio di Dollfuss e il ‘protettorato’ italiano.
-Anschluss, marzo 1938, ”invasione” applaudita.
-Waldheim e Schüssel, peccati allo scoperto-
-«Lebenslüge» (bugia esistenziale), come è chiamata da molti austriaci: vittime sì, ma non troppo.

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Alto Adige, passaporti e dinamite, due destre per lo stesso territorio

Alto Adige o Sud Tirolo, tra passaporti, diplomazia e anche dinamite.
-Pericoli incombenti quando due destre litigano per lo stesso territorio.
-La storia lontana, dalla prima guerra mondiale al fascismo, al nazismo.
-Autoritarismi recenti e contrapporti a perdere

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Dai ragazzi della via Pál al 1956, storie ungheresi prima di Orban

-I ragazzi della via Pál, in ungherese ‘A Pál utcai fiúk’, un romanzo per ragazzi di Ferenc Molnár, forse il più popolare romanzo ungherese, e uno dei classici della letteratura per l’infanzia.
-Se non lo avete letto allora e avete ancora in qualche angolo nascosto di voi frammenti di ingenuità e purezza, cercatelo.
-La storia è ambientata a Budapest nella primavera del 1889 e descrive la ‘guerra’ tra due bande di ragazzini.
-Sempre a Budapest, 1956, l’invasione sovietica e la solidarietà del mondo che oggi il suo governo nega ad altri oppressi.
-E l’Austria solidale che non ti aspetteresti dati alcuni personaggi di oggi.
-E le rivelazioni di Giovanni Punzo sull’autore di via Pál, il cui vero nome non era Molnár ma Neumann, ebreo costretto alla fuga dal razzismo.

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Ancora ‘Françafrique’

‘Françafrique’, con la Francia di Macron accusata di perpetuare disegni egemonici sul suo impero coloniale dopo lo sciagurato intervento del 2011 in Libia
-Giovanni Punzo dal 14 giugno 1830 a Sidi Feruch in Algeria

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Ungheria modello pericoloso, memoria, storia e inciampi

L’Ungheria tra le due guerre mondiali, follia di un regno senza Re.
-L’ammiraglio Horthy e la vocazione autoritaria, il fascismo e la sconfitta.
-Il dimenticato István Bibó.

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Galea o Galera, nave carcere prima di Salvini

Un nome un destino. Chi possiede e comanda impone. La nave e gli schiavi a spingerla a remi. Galea o Galera, la nave che per oltre tremila anni ha dominato il Mediterraneo. Da Ulisse verso Itaca al dominio delle Repubbliche marinare nel ‘500: dal genovese ‘galea’, carcere, prigione, quella dove fu rinchiuso il veneziano Marco Polo del Milione.
-Tutto questo prima di Nave Diciotti e di Salvini.
-Alle origini, in realtà c’è il greco γαλέoς (galeos), che vuol dire ‘squalo’, che ha a sua volta una certa attinenza con l’attualità

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Remocontro