Fosse comuni nella Aleppo est dei ribelli

I militari russi impegnati in Siria hanno trovato fosse comuni ad Aleppo est, nella parte della città fino a pochi giorni fa in mano alle forze dei ribelli anti-Assad. La notizia è stata data dal ministero della Difesa russo che ha anche aggiunto come sui cadaveri scoperti siano stati trovati evidenti segni di tortura e mutilazioni.

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Aleppo est liberata, 25 mila in salvo, ma il mondo non applaude

Conclusa l’evacuazione di quel che rimane di Aleppo est, ultimo bastione delle opposizioni armate siriane, raso al suolo e assediato dalle forze governative con il sostegno russo e iraniano. Vittoria militare di portata politica, e la parte avversa della comunità internazionale e dei suopi media, passano quasi sotto silenzio l’evento. 25mila persone portate in salvo secondo la Croce rossa.

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Cosa sta accadendo in Siria oltre Aleppo e il terrorismo

Quello che devono affrontare nel vertice di Mosca, Russia, Turchia e Iran nonostante l’assassinio di ieri ad Ankara dell’ambasciatore di Russia Karlov. Andare oltre la fase di evacuazione da Aleppo per definire il futuro della Siria di fronte ai numerosi interessi internazionali contrastanti. Gli Stati Uniti e gli errori storici.

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Fuga da Aleppo, migliaia ancora bloccati. Ora aiuti umanitari

Salvarsi da Aleppo. Fuga dall’assedio. Civili e ribelli sconfitti. Ma c’è chi ostacola, e blocca migliaia di disperati. Chi attacca chi? A volte piccoli gruppi di armati che chiedono garanzie solo per loro. Micro formazioni di quartiere, di palazzo, un misto incerto tra guerriglia e banditismo, sparano e impongono altri stop, altre vite umane da sprecare. Le ultime vendette.
La vittoria Russa e di Assad. L’occidente assente che cerca di farsi sentire attraverso i riti delle diplomazia. Ora servono i veri aiuti umanitari per i disperati di Aleppo

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Aleppo verso la resa, tregua per evacuare civili e ribelli

Raggiunto un accordo per far uscire da Aleppo i ribelli e i civili rimasti sotto assedio. L’intesa negoziata dai servizi segreti turchi e dall’esercito russo prevede un cessate il fuoco, che è cominciato la sera del 13 dicembre. La tregua permette ai ribelli e ai civili sotto assedio di uscire dalla città in sicurezza, mentre arrivano notizie di esecuzioni extragiudiziali da parte delle truppe siriane. Dopo l’inizio della tregua l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vitaly Churkin ha dichiarato che le operazioni militari ad Aleppo est sono finite. Ma non è finita la guerra. Anzi.

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Attacco Isis a Palmira diversivo per Aleppo

Blitz, tank e miliziani venuti dall’Iraq.
I jihadisti dell’Isis avrebbero ripreso buona parte di Palmira, dopo che il governatorato governativo aveva evacuato l’80% della popolazione. L’Isis, tramite l’agenzia Aamaq, afferma di avere preso il controllo della città siriana sede di un famoso sito archeologico romano che le forze governative avevano riconquistato nel marzo scorso.

In termini militari un diversivo per far spostare le truppe governative da Aleppo verso Palmira, dove Daesh sta subendo una sconfitta dopo l’altra.

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Marc Innaro e la parte umanitaria russa ad Aleppo
IL VIDEO

Non diversi punti di vista, ma punti di osservazione diversi, ad evitare inutili polemiche.
Marc Innaro, il corrispondente Rai da Mosca, racconta un aspetto della tragedia Aleppo, e del ruolo non solo militare della Russia in Siria.
L’esercito che allestisce ospedali e cucine da campo per la popolazione stremata, ad esempio.
‘A Mosca, radio, TV e giornali non raccontano altro’, ci racconta Innaro. ‘Nel silenzio pressoché totale dei mass-media occidentali…’.

(Nella foto, sminatori russi in azione a Palmira).

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Aleppo, drammatico finale in mano alla Russia

Siria. Gli Stati Uniti senza più alternative, in mezzo tra Assad e un’opposizione sunnita radicale, dicono sì al piano russo di riconquista militare e poi si pentono per le troppe vittime. Mosca pone il veto al Consiglio di Sicurezza e punta a distruggere i “ribelli” prima dell’arrivo di Trump. Nella capitale del nord, si muore ogni giorno: 340 i civili uccisi a est dal governo, 80 ad ovest dai “ribelli”. Nella foto, soldati governativi nel quartiere Haidariya, ad Aleppo est

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L’agonia di Aleppo: ribelli in fuga, vince Assad. E poi?

Le varie formazioni ribelli che occupano diverse parti della città di Aleppo stanno perdendo la partita. Verso la vittoria delle forze governative ma non della fine del martirio siriano. Assad vincitore, un Paese raso al suolo da ricostruire, e milioni di profughi a cui dare alloggio, cibo a lavoro. Ma tutte le tensioni che hanno dato il via al conflitto rimangono e rischiano altre deflagrazioni. Agonia di Aleppo ma non ancora la fine del massacro Siria.

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Siria, italiano rapito? Una strana vicenda

Siria: un italiano che si dichiara ostaggio da 7 mesi. Si chiama Sergio Zanotti, originario di Brescia. La notizia diffusa dal sito russo Newsfront e confermata dall’Unità di crisi della Farnesina. Dunque, le autorità italiane seguono ‘il caso’, senza mai usare la parola sequestro. Fonti dell’intelligence rilevano le molte anomalie. Il vero dramma di Padre Dall’Oglio.

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L’esercito siriano avanza ad Aleppo Est

Le truppe governative siriane avanzano da tre giorni nei quartieri orientali di Aleppo controllati dalle diverse milizie di insorti e soprattutto dai qaedisti dell’ex Fronte al Nusra, oggi ‘Fronte per la Conquista del Levante’, Jabhat Fateh al-Sham. I quartieri riconquistati sono quelli Masaken Hanano, il più grande della zona orientale di Aleppo, Jabal Badro e Baadine, che furono i primi rioni della città a cadere in mano ai ribelli quattro anni fa.

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La Siria, Aleppo e il disimpegno Usa con Trump

Le forze fedeli al regime siriano hanno riconquistato tutte le zone occidentali di Aleppo cadute di recente in mano ai ribelli che avevano lanciato un’offensiva per tentare di rompere l’assedio nei quartieri orientali. Fonte vicina ai ribelli quindi, in questo caso credibile. Ribelli in ritirata verso dove? L’Amministrazione Trump sembra intenzionata a interrompere il sostegno ai ribelli cosiddetti ‘moderati’ che combattono in Siria contro Assad. “Non abbiamo idea di chi siano queste persone”, ha dichiarato il presidente eletto Trump, mentre sappiamo che dobbiamo sconfiggere Isis.

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L’attacco curdo a Raqqa mentre a Mosul è stallo

I curdi siriani annunciano l’inizio dell’offensiva per riconquistare Raqqa. Operazione ‘Ira dell’Eufrate. In azione 30mila guerriglieri, presi i primi villaggi mentre a Mosul, dopo gli azzardati proclami di vittoria, è stallo. L’esercito iracheno è entrato alla periferia est martedì scorso, ma finora è riuscito ad avanzare solo di un miglio. Sul fronte sud, sono ancora a 20 km dal centro della città. Rischio «mezzaluna sciita» in Mesopotamia con problemi per Arabia Saudita e soprattutto per la Turchia di Erdogan.

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Aleppo, verso la battaglia finale con Usa e Mosca alla rissa

ALLARME ESODO SUNNITA – Le forze governative siriane sostenute dall’aviazione russa, da militari iraniani e dagli Hezbollah libanesi preparano l’offensiva di terra decisiva contro Aleppo est, da venerdì martellata da bombardamenti aerei che hanno causato centinaia di vittime. Gli Usa minacciano di interrompere i contatti con la Russia se non si fermeranno i bombardamenti. In campo anche la possibilità di “opzioni non diplomatiche”, che vuol dire, militari. Lo Stato maggiore militare russo ha fatto sapere di essere “pronto a riprendere i colloqui a Ginevra con la controparte americana”. Cosa sta accadendo, oltre il macello della battaglia?

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Lo scontro Onu sulla Siria e la partita elettorale Usa

La Russia accusata di crimini di guerra in una drammatica riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, convocata da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti per le bombe su Aleppo. Lettura alternativa di Piero Orteca: “Il macello anti-russo al Consiglio di Sicurezza Onu solo un altro capitolo del copione elettorale americano”. Francia e Gran Bretagna scatenate più della ambasciatrice Usa. Qualche conto con Obama da portare e saldo ora che non può reagire, ad esempio. E trescare col futuro inquilino della Casa Bianca. Ma quale? I timori di Hillary e la ‘non politica’ di Trump che lo avvantaggia. Intanto un po’ di nuova guerra fredda fa comodo a tutti e tre i sempre più svogliati alleati Nato.

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La guerra di Siria ora è Aleppo

La guerra in Siria si decide ad Aleppo. Saltata la tregua, da due giorno è in corso l’offensiva delle forze governative. Si parla di 70 o 90 morti tra cui molti bambini. Colpiti almeno 15 quartieri della parte orientale della città in mano ai ribelli, scrive Reuters. Il segretario di Stato Usa Kerry: “Con Lavrov solo piccolo progresso”. Il ministro degli esteri russo: “Essenziale preservare intese russo-statunitensi”

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Remocontro