Nuova guerra ferragostana Israele-Libano come nel 2006?

Gli Hezbollah libanesi filo-iraniani hanno rivendicato il lancio di razzi dal Libano verso le Fattorie di Shebaa, contese tra Siria, Libano e Israele, nel settore orientale della Linea Blu di…

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Un anno dopo l’esplosione il Libano sta morendo

Nell’anniversario della deflagrazione al porto di Beirut, il Libano appare sempre più sull’orlo del baratro, spinto dalle sue antiche contraddizioni e dalle divisioni domestiche e regionali. Il 4 agosto 2020…

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Iran, l'ultraconservatore Raisi alla presidenza. Attacco Covid e processo svedese
Iran, l’ultraconservatore Raisi presidente. Attacco Covid e processo svedese

L’ultraconservatore Ebrahim Raisi si è insediato alla presidenza dell’Iran dopo aver ricevuto l’approvazione della Guida suprema iraniana Ali Khamenei nel corso di una cerimonia tenuta questa mattina a Teheran e…

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Siria senza pace, nel sud ribelle e affamato è guerra civile
Siria senza pace, nel sud ribelle e affamato il governo bombarda

Il governo bombarda Daraa al-Balad, ma le violenze nella provincia, che fu culla della rivoluzione, stanno mettendo alla prova la portata reale della ‘vittoria’ elettorale e politica di Assad. I…

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Usa, ritirata anche dall’Iraq. Dopo 18 anni fine alla ‘missione di combattimento’. Italiani Nato restano
Usa, ritirata anche dall’Iraq. Dopo 18 anni fine Missione di combattimento – Italiani e Nato restano

Diciotto anni dopo l’arrivo a Bagdad, gli Stati Uniti diminuiscono la loro presenza. Sono pronti a ritirare gradualmente, entro fine anno, una parte consistente dei 2.500 uomini ancora sul posto….

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Bomba Libano tra le 10 peggiori crisi umanitarie
Libano ingovernabile e disperato, e la crisi rischia di coinvolgere tutto il Medio Oriente

Saad Hariri rinuncia alla formazione del governo dopo nove mesi di allucinanti trattative, e la crisi del Libano va fuori controllo. Impossibile creare il governo che doveva sbloccare gli aiuti…

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Una nuova guerra in Iraq? Sfida Usa-Iran in terra irachena pericolosamente cresce

Razzi e droni bomba contro l’ambasciata statunitense a Baghdad. Secondo le prime informazioni i proiettili non hanno colpito l’ambasciata ma si sono abbattuti in prossimità della Green Zone. Da ieri…

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Le bugie di Blinken: lotta all’ex Isis per alleati recalcitranti con il mirino sempre sull’Iran

Lotta all’ex Isis la versione ufficiale per alleati recalcitranti, e quasi guerra all’Iran le intenzioni neppure troppo nascoste della trinità Usa-israeliano-saudita. Il segretario di Stato Usa incontra la coalizione, mentre…

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Emirati e sorvolo vietato, problemi di fornitura armi. A rischio la base italiana a Dubai

Il divieto di sorvolo dell’aereo militare che stava portando i giornalisti a celebrare l’ammaina bandiera dell’Italia in Afghanistan. Dispetto maligno, ma c’è di peggio, segnala Gian luca Di Feo su…

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Israele, al via il governo anti Netanyahu. Unità nazionale con fiducia difficile in parlamento

Ieri rivoluzione politica in Israele. Nuovo presidente della repubblica, il laburista Isaac Herzog e via l’eterno premier divisivo Netanyahu con una accordo di governo che lo esclude.Per la prima volta…

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Israele libera da Netanyahu? I congiurati ma non ancora la testa del ‘tiranno’

In Israele è cominciato il conto alla rovescia per la ‘fine dell’era Bibi”, ma il premier non molla e accusa: «Questa è la frode del secolo». L’uomo dei più spregiudicati…

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Iran, un altro Presidente “duro e puro” a inseguire a destra il nemico Israele
Iran, un Presidente ‘duro e puro’ a inseguire a destra il nemico Israele

L’ Iran si prepara a una svolta dura. Le elezioni presidenziali del prossimo 18 giugno dovrebbero portare alla suprema carica di capo della Repubblica islamica l’ ex comandante delle Guardie…

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Israele verso il dopo Netanyahu che se esce rischia la galera
Israele verso il dopo Netanyahu che ora rischia la galera

Israele. Potrebbe essere una questione di ore l’annuncio della formazione del nuovo governo che vedrà escluso dopo 12 anni il premier in carica. E un Natanyahu nevrotico le tenta tutte…

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Candidati controllati, profughi esclusi, osservatori amici e l’elezione al quarto mandato presidenziale per Bashar al Assad, al potere dalla morte del padre Hafez nel 2000. Un voto disconosciuto da chi non è complice, in un Paese in rovina dove il governo, nonostante le accuse di crimini di guerra, cerca di riacquisire legittimità. Bombardieri nucleari russi schierati per la prima volta da Mosca nella base militare siriana di Hmeimim, vicino al porto di Latakia, Mediterraneo orientale. Un Paese semidistrutto e lacerato Le presidenziali di tengono mentre la guerra civile che devasta il Paese da dieci anni non si è di fatto ancora conclusa. Rispetto alle precedenti consultazioni, in cui il presidente si era affermato con oltre l’88% dei consensi, oggi Assad è più forte riuscito a riprendere il controllo di gran parte del Paese e a ridimensionare lo Stato Islamico e le altre formazioni ribelli. Ma anche in Siria a condizionare questa fase c’è la pandemia e la profonda crisi economica di un Paese instabile dove sono ancora le armi a parlare. Dopo 10 anni di guerra Triste commedia. Le immagini di Bashar al-Assad sorridente mentre vota, insieme alla moglie, nel seggio di Duma nel sobborgo di Damasco tristemente noto per l’attacco chimico del 2018 a dire al mondo: sono ancora qui, e sono più forte di prima. La “triste commedia” del voto in un Paese ridotto in macerie da 10 anni di guerra. Agli Stati Uniti e ai Paesi europei che contestano le condizioni di demo crazia e libertà di tali lui ha risposto: «le vostre opinioni valgono zero». Zero come le voci di oppositori e critici del regime: «decine di migliaia di persone inghiottite nelle carceri e sottoposte a ogni genere di abusi», ribadisce molta stampa. La parte di Siria di Assad Il voto solo nelle zone della Siria sotto il controllo del governo, dove vivono poco più di 10 milioni di persone, «e con una Corte costituzionale che ha passato al setaccio una lista di 51 candidati dando, grazie a una Assemblea nazionale completamente controllata dal partito Baath, il benestare solo ad altri due candidati, oltre al presidente uscente», ironizza Luca Geronico, di Avvenire. ‘Riserve’ presidenziali, per la finzione della competizione, l’ex ministro Abdallah Salloum Addallah definito un «sostenitore del regime» e Mahmoud Ahmad Marai, un «oppositore interno» tollerato dal regime e che ha partecipato ai colloqui di Ginevra voluti dalle Nazioni Unite. Voto ancora in guerra Le presidenziali di tengono mentre la guerra civile che devasta il Paese da dieci anni non si è di fatto ancora conclusa. Assad è riuscito a riprendere il controllo di gran parte del Paese e a ridimensionare lo Stato Islamico e le altre formazioni ribelli. «Ma anche in Siria a condizionare questa fase c’è la pandemia e la profonda crisi economica di un Paese instabile dove sono ancora le armi a parlare». A dieci anni dalla rivolta di Daraa, Siria di fatto tripartita fra aree governative, area Nord orientale in mano ai curdi, e l’ultima provincia ribelle di Idlib, dove sono ammassati circa 4 milioni di “oppositori”. Ma non è finita. Partizione politica internazionale: «l’area di influenza di Ankara lungo il confine turco, e la zona sotto il controllo di Mosca in base a una tregua che la crisi in Azerbaigian lo scorso settembre ha reso ancora più fragile», sempre Luca Geronico. Cosa resta realmente ad Assad «Il territorio sotto il controllo di Damasco, formalmente più esteso di quella che il rais controllava nel 2014, è quello di un Paese a “sovranità decentrata” dove prevalgono gli interessi della Russia – sempre più insediata nella base navale di Tartus, strategico sbocco al Mediterraneo – come gli interessi delle milizie che rispondono direttamente a Teheran. Basi iraniane in territorio siriano contro cui, periodicamente, Israele compie raid aerei in ritorsione ad attacchi missilistici sulle alture del Golan, mentre a fine febbraio uno Joe Biden appena insediato autorizzò un raid contro obiettivi iraniani in Siria in risposta agli “attacchi contro personale americano” a Erbil». La Siria dei ‘non ritorni’ Paese dei 13 milioni tra profughi e sfollati interni, e dei 2 milioni di minori senza accesso all’istruzione, mentre l’Acnur stimava nel 2019 che l’83 % della popolazione vivesse sotto la soglia di povertà. Una percentuale certamente alzata durante la pandemia che ha causato ufficialmente 24mila casi e 1.740 vittime. Cifre sottostimate in un Paese dalle limitate capacità sanitarie e amministrative. Base russa ora con bombardieri nucleari Bombardieri nucleari russi sono stati schierati per la prima volta da Mosca nel Mediterraneo orientale, nella base militare siriana di Hmeimim, vicino al porto di Latakia, scrive l’ANSA . Lo riferiscono nelle ultime ore media siriani e regionali, che citano il ministero della difesa russo, secondo cui sulle piste di Hmeimim sono atterrati tre bombardieri a lungo raggio Tupolev Tu-22M3. Il ministero russo afferma che i tre velivoli parteciperanno a una esercitazione militare nel Mediterraneo prima di tornare in Russia. Grazie alla creazione della base militare di Hmeimim a partire dalla fine del 2015 e all'espansione del porto militare russo di Tartus, sempre in Siria, la Russia ha allargato il suo raggio d'azione e influenza in tutto il Medio Oriente e il Nordafrica.
Siria elezioni, ma è ancora guerra alla democrazia

Candidati controllati, profughi esclusi, osservatori amici e l’elezione al quarto mandato presidenziale per Bashar al Assad, al potere dalla morte del padre Hafez nel 2000. Un voto disconosciuto da chi…

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‘Cessate il fuoco’ ma non i problemi: 11 giorni di uccisioni distruzioni e odi in più da superare
‘Cessa il fuoco’ ma restano i problemi: 11 giorni di uccisioni distruzioni e odi in più da superare

Dopo 11 giorni di guerra, razzi missili bombe e cannonate tra Gaza e Israele, con 12 vittime israeliane e 232 palestinesi, di cui 65 bambini, Tel Aviv e Hamas accettano…

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Raid su Gaza, è strage. Pioggia di razzi in Israele
Raid su Gaza, è strage. Pioggia di razzi su Israele

Nuovo bilancio a Gaza, 192 morti di cui 58 bambini e 34 donne. I feriti sono al momento 1235. Sotto le macerie di alcuni edifici bombardati da Israele vi sono…

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Remocontro