Iran prigioniero di chierici ringhiosi forse allenta sul velo femminile per salvare il peggior regime maschilista

Sabato un importante esponente del regime iraniano ha detto all’agenzia di stampa locale ISNA che le autorità stanno valutando se modificare la legge che in Iran obbliga le donne a…

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Iran lacerato ben oltre lo schiaffo mondiale del calcio che non canta l’inno

È cominciata come reazione alla morte della giovane Mahsa, contro il velo e per la libertà delle donne di vestirsi come credono. Non aveva un particolare connotato anti regime, ma…

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Iran, la rivolta giovanile verso la rivoluzione. Molotov sulla casa di Khomeini, a fuoco i simboli del regime

Le immagini dell’edificio in fiamme fanno il giro dei social media. Continuano gli scioperi nei bazar, da Teheran a Mashad e Tabriz. Studenti ancora in prima linea. In Kurdistan ucciso…

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Iran, rabbia curda e delle donne alla commemorazione di Mahsa. La polizia spara

Le forze governative iraniane hanno lanciato gas lacrimogeni e poi aperto il fuoco per disperdere le decina di migliaia di manifestanti che si erano radunati a Saqqez, nel Kurdistan iraniano,…

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«Mahsa, Nika e Sarina sono morte da sé». Parola di Ayatollah

Per le autorità iraniane, Mahsa Amini è deceduta per un vecchio tumore e le due adolescenti di suicidio. Ma le famiglie stavolta non tacciono. E la protesta trova espressioni inconsuete,…

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I giorni dell’Iran. Centoundici università iraniane in sciopero

Politecnico sotto assedio a Teheran, la gente chiamata a raccolta per proteggerlo. Parla l’Ayatollah Khamenei: «Rivolte pianificate da Usa e Israele». Da venerdì in carcere la trentenne italiana Alessia PipernoIran,…

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In Iran la protesta contro la ‘Polizia morale’ per la morte di Mahsa è diventata rivolta politica

Sarebbero almeno 31 civili uccisi in Iran dall’inizio delle manifestazioni, represse dalle forze di sicurezza, per la morte di Mahsa Amini, la 22enne deceduta mentre era sotto la custodia dalla…

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Iran in difficoltà economiche e politiche, proteste di piazza, salta il capo delle spie

Che succede nelle segrete stanze dei palazzi del potere iraniano? Il grande paese sciita, piazzato dalla natura a guardia del Golfo Persico e del suo petrolio, ha un ruolo di…

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Come fermare la Bomba iraniana. Quella atomica, ovviamente

«Nel 2015, quando fu firmato il compromesso che avrebbe impedito la costruzione dell’atomica iraniana, i vertici della sicurezza d’Israele furono inaspettatamente tra i suoi più fermi sostenitori. Nonostante il premier…

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Sanzioni occidentali e resto del mondo. Russia-Iran nuova geopolitica planetaria

L’anti-sanzioni occidentali nuova alleanza geopolitica. I governi europei avevano previsto per l’inizio dell’estate gli effetti della sulla Russia delle sanzioni che ha sostenuto anche a costo di danni pesanti. Più…

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Il difficile accordo sul nucleare iraniano che ora serve a Biden

Per la Casa Bianca c’è tempo fino alla fine febbraio per salvare l’accordo sul nucleare iraniano, il Joint Comprehensive Plan of Action, stracciato da Trump. Tre funzionari dell’Amministrazione Biden hanno…

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Via il dirigente Cia messo da Trump a dare la caccia all’Iran. Adesso cosa?
Via il dirigente Cia messo da Trump a dare la caccia all’Iran. Adesso cosa?

L’Amministrazione Biden pensiona il dirigente della Cia Michael D’Andrea, soprannominato “il principe delle tenebre” oppure “Ayatollah Mike”, nominato da Trump a capo di una divisione dell’intelligence, ‘IranMission Center’. organizzata per…

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Tutto merito dei talebani e demerito afghano-americano ciò che sta accadendo in Afghanistan, o c’è qualcosa di più alla spalle di questa cataclisma territoriale e politico del Centrasia? «I patti di Doha e il giallo sul confine con l'Iran», approfondisce su Avvenire, Camille Eid, studioso libanese di cose arabe e docente alla Cattolica. Una simile vittoria dei telebani non sarebbe stata possibile se non fosse stata in qualche modo concordata con almeno alcune delle forze in campo attorno all’Afghanistan, sostengono molti analisti. Gli americani per primi, con i fallimentari accordi di Doha, ma forse non soltanto. Domanda successiva, quale sarà il rapporto tra Teheran e Kabul? Processione degli sciiti a Herat, ex presidio italiano La foto di copertina mostra la processione degli sciiti per l'Ashura a Herat, dopo la conquista dei talebani. Non ci sono stati combattimenti e questo lascia pensare a un accordo. Così lanciava la foto l’agenzia Ansa. Accordo con chi rispetto al mondo sciita, minoritario in Afghanistan ma dominante oltre il labile e vicinissimo confine con l’Iran? E diversi analisti sostengono che una affermazione talebane di tale portata non sarebbe stata possibile se non fosse stata in qualche modo concordata – o quantomeno tacitamente accettata – con la controparte, nello specifico con gli americani, ma forse non soltanto. Clausole e interlocutori segreti «Secondo gli analisti, l’“Accordo per portare la pace in Afghanistan” sottoscritto il 29 febbraio del 2020 a Doha, nel Qatar, dagli Stati Uniti e l’”Emirato islamico dell’Afghanistan” contiene clausole segrete che disegnano il nuovo quadro geopolitico nella regione», segnala Camille Eid. Che, per evitare di cadere nelle speculazioni, riesamina solamente i fatti, privilegiando quelli meno noti o più nascosti. Fatto noto, «l’Accordo di Doha stabilisce le norme per neutralizzare il Daesh, tuttora presente in alcune zone orientali dell’Afghanistan, sul confine con il Pakistan. Tra poco assisteremo quindi a una guerra “ufficiale” tra un governo notoriamente qaedista e i seguaci del Califfato». Fatto trascurato. «Possibile che Washington si sia rassegnata all’idea di abbandonare l’Afghanistan senza avere delle rassicurazioni sul fatto che Teheran non ne tragga beneficio, come aveva fatto in Iraq dopo la caduta di Saddam Hussein? In altre parole, senza “delegare” ai taleban il compito di mantenere l’accerchiamento del Paese mediorientale più nelle mire degli Stati Uniti?» Ma dietro le quinte, fatti e domande Una delegazione dei talebani il 7 luglio era a Teheran per partecipare, accolta dall’allora ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif. L’Iran certamente lieto di vedere l’Afghanistan libero dalle truppe statunitensi, forse anche disposto a fornire qualche aiuto militare ai vecchi rivali taleban, «ma Teheran non gradisce certo vedere questi ultimi governare il Paese da soli», annota Eid. Da Teheran minacce implicite in caso di espansione nelle zone frontaliere senza «il necessario benestare» dei Fatimiyyoun, le brigate sciite reclutate dai pasdaran tra i rifugiati hazara afghani in Iran, e poi mandate a combattere in Siria. «Alla fine, non abbiamo visto nessuno scontro tra le milizie sciite e i taleban, con questi ultimi che hanno occupato, l’una dopo l’altra, le tre province confinanti con l’Iran senza colpo ferire: Farah, Nimruz e Herat». La mancata reazione iraniana sarebbe riconducibile al concomitante passaggio dei poteri tra Hassan Rohani e Ibrahim Raisi oppure a un approccio pragmatico deciso ai massimi vertici religiosi iraniani? Forza QAuds iraniana Per ora, e mentre l’Occidente si adopera per mettere in salvo il suo personale diplomatico, l’Iran ribadisce che le sue missioni presenti a Kabul e a Herat sono rimaste aperte. Ma gli esperti iraniani ricordano nel contempo che il capo della Forza Quds, Esmail Qaani, succeduto a Qassem Soleimani, è «specialista in questioni afghane».
Sul futuro strategico dell’Afghanistan, molti a parlare di Cina, pochi a considerare l’Iran

Tutto merito dei talebani e demerito afghano-americano ciò che sta accadendo in Afghanistan, o c’è qualcosa di più alla spalle di questa cataclisma territoriale e politico del Centrasia? «I patti…

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L’Iran dei ‘duri’ nel grande gioco delle sfide globali. Accordo sul nucleare e Cina per cominciare

Le conseguenze interne e internazionali della vittoria di Ebrahim Raisi e della concentrazione di tutti i poteri nelle mani degli ultraconservatori. Moderati e riformisti spazzati via ancora prima del voto…

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Iraniani alle urne delusi dai loro leader e dal mondo

Oggi presidenziali decisive per le relazioni dell’Iran e di gran parte del mondo sciita con l’Occidente. Raisi, l’ultra conservatore predestinato, o vince subito o rischia. Voto condizionato da crisi, sanzioni…

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Golfo e MO dove può ancora esplodere il Mondo. Troppe atomiche e guerre ombra: Alberto Negri
Golfo e MO dove può ancora esplodere il mondo. Troppe atomiche e guerre ombra: Alberto Negri

Golfo, il Grande gioco, titola il Manifesto. «Insieme all’annuncio del ritiro dall’Afghanistan, gli Usa di Biden, diversamente da quelli di Trump, stanno lavorando per cambiare, almeno sul piano diplomatico, i…

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Remocontro