Exit prima la Gran Bretagna dall’Ue o Theresa May dal governo?

Si dimette il ministro inglese per la Brexit, David Davil, in polemica con la linea soft decisa dalla premier. Davis è esponente di punta della corrente Tory euroscettica.
-Proposta May di un’area di libero scambio con l’Ue per le merci. Probabile No anche da Bruxelles.
-Intanto il Labour di Jeremy Corbyn guadagna terreno e con elezioni anticipate potrebbe andare al governo.

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GB, altro caso Skripal col nervino ma senza spia

Ancora gas nervino ‘Novichok’, di possibile provenienza russa, due altri contaminati in gravi condizioni come accadde per l’ex spia russa Skripal e figlia, poi sopravvissuti.
-Allora un grave incidente diplomatico tra Russia e Gran Bretagna e che coinvolse anche gli Stati Uniti e diversi paesi europei con l’espulsione incrociata di oltre un centinaio di diplomatici.
-Nessun collegamento apparente tra i due episodi, ma troppe coincidenze.

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Soros anti Brexit la news va e vieni, e 5,6 milioni di sterline non suoi

Nel Regno Unito esiste un piano da 5,6 milioni di sterline per contrastare la Brexit e chiede un nuovo referendum.
-L’ultima ‘rivelazione’ un po’ sospetta, sul Daily Mail di Londra.
-Dietro la campagna milionaria di ‘Best for Britain’, c’è/ci sarebbe il finanziare americano George Soros, fondatore dell’Open Society Foundations, che aveva investito 400mila sterline per sostenere la battaglia politica dei pro-Remain.

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Il mondo dietro Johnson contaballe, e il Foreign Office col trucco

Figuraccia del ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, per la bugia sui super esperti del laboratorio di Porton Down che -lui disse- avevano identificato la Russia come origine dell’agente nervino usato contro la spia Skripal.
– E il Foreign Office cancella un twitt bugiardo.
– Ma l’intervista Tv.
– Governo May sempre più traballante

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Skripal, gas nervini forse non russi e la GB rischia il ridicolo

Contrordine: non è certo che siano stati i russi ad avvelenare Skripal.
– Il capo del laboratorio militare britannico che ha analizzato il gas nervino che ha avvelenato usato contro l’ex spia ammette di non poter dire dove è stata prodotta la sostanza.
– Imbarazzo per il governo di Theresa May e per le cancellerie occidentali che hanno seguito con espulsioni di diplomatici russi le accuse di Londra.

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Londra Mosca, diplomatici cacciati, ma quel petrolio russo della BP?

Caso Skripal, i diplomatici russi hanno lasciato Londra. Adesso tocca ad altrettante famiglie britanniche tornare a casa.
– Dopo tanta gran cassa politica, frenata della real politik sul caso della spia russa Skripal.
– Gli interessi commerciali britannici in Russia, a partire dal petrolio BP, che detiene una quota del 20% in Rosneft, il gigante russo di idrocarburi.
– Solo Boris Johnson insiste e paragona Putin a Hitler

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Spia russa e un po’ di guerra fredda utile nel pasticcio Brexit

Alleati schierati con Londra, ma non tutti convinti. I leader di Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito hanno espresso l’ovvia condanna per l’avvelenamento dell’ex ufficiale dell’intelligence russa Sergei Skripal.
– Qualche preoccupazione in più sul presunto gas nervino.
– Lo scrittore Eduard Limonov contro Theresa May casalinga in piazza.
– The Independent, e i soldi russi ai conservatori.

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Sulla ex spia del Kgb la strana rissa Londra Mosca

Linea dura di Theresa May contro Mosca sulla vicenda dell’ex spia russa. Londra caccia 23 diplomatici russi, una settimana per lasciare.
– Riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu sul caso. Usa solidale, Francia prudente.
– I reali inglesi non andranno ai Mondiali in Russia.
– La reazione del Cremlino: “Provocazione senza precedenti”

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Brexit educata di Corbyn: con l’Ue Unione doganale senza May

Brexit morbida versione laburista, impegno per una “nuova unione doganale” con l’Unione europea.
– Con il suo piano Corbyn lancia un attacco diretto alla premier Theresa May: convincere gli imprenditori ad abbandonare la premier e i Tories.

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Londra, basta Unione doganale ma non vuol pagare dazio

Divorzio consensuale ma problemi sulla spartizione dei beni e degli oneri. Anzi, quasi rissa tra Londra e Bruxelles sull’Unione doganale
– Theresa May insiste, insiste: “Lasceremo l’unione doganale”
– E allora aspettatevi barriere doganali Ue, replica Bruxelles
– Il governo britannico appare sempre più diviso e debole

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Theresa May con problemi in casa, fa la dura sui cittadini Ue

Theresa May si oppone alla proposta che prevede di concedere la residenza ai cittadini europei durante il periodo di transizione dopo la Brexit.
– Marcia indietro sostanziale contro la Ue o mossa tattica contro i suoi avversari all’interno del Partito conservatore?

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Londra fa i conti e scopre che Brexit è stato un pessimo affare

I danni della Brexit: cosa rivela il rapporto choc che doveva restare segreto.
– Documento riservato rivelato da BuzzFeedNews
– Tre scenari diversi, ma tutti segnano un calo della crescita britannica tra il 2 e l’8 %
– Senza contare i costi immediati dell’uscita dall’Unione Europea

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Per il Capo dell’esercito britannico possibile guerra con la Russia

“Potremmo non avere scelta sul conflitto con la Russia”, afferma Sir Nick Carter, capo dell’esercito britannico.
– La guerra informatica con la Russia “ora è una minaccia più grande del terrorismo”
– Indipendent, New York Times, El Pais

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Chi pagherà per Brexit in Europa?

Non pagheranno soltanto i britannici. L’Università di Rotterdam ha pubblicato uno studio sull’impatto della Brexit sulle economie dell’Unione Europea.
– A subire le maggiori conseguenze sarà l’Irlanda, pubblica il Post.
– Poi la Germania, principale esportatore verso il Regno Unito.
– L’Italia quasi immune (speriamo).

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Londra, dossier spariti e vergogne sepolte

Dalla guerra nelle Falkland al mandato britannico della Palestina sino ai disordini in Ulster. Centinaia di documenti ufficialmente ‘smarriti’ dagli Archivi nazionali.
– Documenti prelevati dai National Archives su disposizione del governo, che li ha persi e afferma di non essere più in grado di restituirli.
– Vergogne di Stato che in base al Freedom of Information Act dovrebbero invece essere oggi disponibili a tutti.
– Ecco i casi più scottanti

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Tardivi pentimenti britannici, il 51% non vuole più l’Exit

Lo rileva un sondaggio. Secondo l’Independent, quotidiano noto per le posizioni filo-Ue, se si votasse nuovamente sull’addio all’Unione il risultato si ribalterebbe, col 51% favorevole al Remain e il 41% al Leave, andarsene. Ma Theresa May assicura, ‘non ci fermeremo’.

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Remocontro