Etiopia. Il nobel per la pace Abiy Ahmed in guerra con tutti: tigrini, Onu e salesiani

Addis Abeba, arrestati i missionari salesiani tigrini deportati in località sconosciuta. Irruzione della polizia federale nel quartier generale dei religiosi. Liberati subito gli europei e i non etiopi. Gli arresti…

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Etiopia in frantumi: stato d'emergenza. L’Africa che ci sta esplodendo in faccia
Etiopia in frantumi: stato d’emergenza. L’Africa che ci sta esplodendo in faccia

Le forze tigrine conquistano due centri strategici lungo la strada per Addis Abeba. E il premier Abiy Ahmed dichiara lo stato di emergenza e rivolge un drammatico appello alla nazione:…

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Sudan tra sharia e democrazia dove la contesa finisce a colpi di Stato

Nel giro di poche ore, i militari si sono ripresi completamente il Sudan, hanno arrestato il primo ministro e diversi esponenti civili del Consiglio sovrano e del governo di transizione…

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Russia in Africa. Scontro aperto con la Francia. Consegnata una fornitura di elicotteri da combattimento e altri armamenti a Bamako. Macron attacca il premier golpista Maiga. Ma anche la Guinea-Conakry dopo il golpe si avvicina all’orbita russa. Partita geostrategica a forte rischio per le ex potenze coloniali europee, oltre la penetrazione economica cinese.. Prima dei mille mercenari della Wagner «Non è ancora lo sbarco dei mercenari russi, oggetto di specifico anatema francese, ma poco ci manca», lab premessa di Marco Boccitto sul Manifesto. «Il cargo giunto giovedì da Mosca con quattro elicotteri da combattimento e altre forniture militari destinate all’esercito di Bamako», ed è armamento in parte comprato, per quanto possibile, in parte «dono della Federazione russa, paese amico con cui abbiamo sempre mantenuto una fruttuosa collaborazione», ha specificato il ministro ad interim della Difesa maliano. Usa di qualità con armamento pesante forse più politicamente che militarmente, visto che il Mali dovrà attendere l’arrivo dei mercenari russi della Wafgner per poterli usare in combattimento. Macron, dopo l’Australia anche l’Africa Il presidente francese Emmanuel Macron si arrabbia molto. «Vergognose le parole usate dal capo del governo transitorio maliano, Choguei Maiga, nel suo discorso all’Onu, con l’accusa rivolta alla Francia di voler abbandonare il Mali alla mercè delle milizie islamiste». Ad offesa diplomatica, offesa e mezza: Macron dai microfoni di Radio France International, ha ricordato Choguei Maiga di essere «figlio di due colpi di Stato. Legittimità dell’attuale governo è democraticamente zero». ‘Abbandono francese’ per modo di dire Quello che Maiga denuncia come «abbandono» è in realtà una ‘rimodulazione’ della presenza militare francese nel Sahel, con il centro nevralgico spostato nel confinante Niger dove è già operativa una base aerea, il ridimensionamento della forza di 5 mila uomini della missione ‘Barkhane e una redistribuzione dei rischi, oltre che degli oneri finanziari, tra i paesi che partecipano alla task force Takuba, a cui partecipa anche l’Italia. Colpo di Stato su colpo di Stato «Nel frattempo il Mali ha avuto sì un nuovo sussulto istituzionale», la definizione quasi diplomatica di Boccitto della successine dei colpi di mano militari. La destituzione del presidente Keita nell’agosto 2020, e il ‘colpo di mano ‘del maggio scorso ha trasferito i poteri a una giunta militare guidata dal colonnello Assimi Goïta. Un’evoluzione non sgradita alla parte della società maliana più legata alle confraternite islamiche tradizionali, ormai convinta che la presenza francese non abbia giovato alla sicurezza della popolazione civile e che sia tempo quindi di tentare la linea del dialogo con i jihadisti, perlomeno con le frange più “interne” alla realtà locale. Come la «katiba Macina, confluita nel cosiddetto Gruppo di sostegno all’islam e ai musulmani». Porte aperte ai contractors russi Nel frattempo per sopperire al disimpegno francese sul terreno, porte aperte ai contractor russi. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha confermato i contatti tra le autorità maliane e la compagnia privata Wagner. Ci sarebbe già la firma su un contratto per l’invio di 1000 «formatori». La linea rossa, ammonisce la Francia con dietro l’Europa e i suoi alleati, Italia compresa, oltre la quale scatterebbe per il Mali l’«isolamento internazionale». Quale sia la ‘linea rossa’ da non superare e a rischio di quale ritorsione eventuale non è stato chiarito. Mille e non più di mille, o l’illusione di semplici ‘istruttori’ di cose militari? Ma golpe chiama golpe Altro grattacapo per Parigi è il golpe ‘simmetrico’ che lo scorso 4 settembre ha deposto il presidente Alpha Condé nella vicina Guinea-Conakry. Un’altra ex colonia sempre più insofferente all’influenza francese e in fase di avvicinamento alla Russia, che da parte sua punta a un esteso controllo sui giacimenti di bauxite del Paese, a scapito della Cina. Altro colonnello in Guinea-Conakry Anche qui il potere ora è nelle mani di un colonnello, Mamady Doumbouya, amico del maliano Assimi Goïta, con cui forma la coppia più giovane tra i capi di stato africani, con 41 e 39 anni rispettivamente. «Esponente modello, anche lui, di una nuova generazione di ufficiali golpisti, a cui sembra premere più di tutto il ripristino del “rispetto dei principi democratici”, a volergli credere». Ieri ha giurato nel palazzo presidenziale di Conakry con sobria cerimonia, dopo aver messo alla porta quasi educatamente gli esponenti del vecchio regime, con consegna di passaporto. «Promette al più presto di nominare un governo guidato da un civile e di portare il Paese a elezioni che – giura – non lo vedranno candidato».
In attesa dei mercenari Wagner, il Mali si riarma con l’aiuto di Mosca

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Tunisia in gravissima crisi chiama una donna a governare, prima volta in un Paese arabo

Svolta storica per il mondo arabo. La nomina a premier di Najla Bouden Romdhane da parte del presidente della Repubblica Kais Saied. Il suo compito, «formare il prima possibile un…

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Dieci anni dopo la morte di Gheddafi, Africa subsahariana ancora più caos
Dieci anni dopo la morte di Gheddafi, Africa subsahariana ancora più caos

Il “Giorno della rabbia” dei giovani sovversivi libici nel febbraio 2011 è partito dai social media ispirato dallo sgretolamento dei regimi in Egitto e Tunisia. L’insurrezione popolare è stata poi…

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Sahel conteso, arrivano i mercenari russi e la Francia uccide il capo dell’Islamic State in Mali
Sahel conteso, arrivano i mercenari russi in Mali e la Francia uccide il capo dell’Islamic State

Poche ore dopo la notizia diffusa da Reuters secondo cui il governo del Mali sarebbe vicino a un accordo per assicurarsi i servizi dell’azienda privata di mercenari russi “Wagner Group”,…

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I nostri rifiuti continuano a riempire illegalmente l’Africa e ad avvelenarla
I nostri rifiuti continuano a riempire illegalmente l’Africa e ad avvelenarla

I frequenti sequestri di container diretti in Senegal, Nigeria, Ghana e altri paesi sono un pezzo di un fenomeno in aumento, denuncia il Post. Secondo una relazione dell’Europol sulle principali…

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Colpo di Stato in Guinea e il prezzo dell'alluminio vola alle stelle
Colpo di Stato in Guinea e il prezzo dell’alluminio vola alle stelle

Il presidente della Guinea, Alpha Condé, deposto con un colpo di Stato e alla borsa dei metalli di Londra il prezzo dell’alluminio tocca il massimo. I militari golpisti annunciano lo…

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Etiopia-Tigrai-Eritrea, rischio ‘Effetto domino’
Etiopia-Tigrai-Eritrea, rischio ‘Effetto domino’

Effetto domino. Uno scenario politico-strategico ‘asimmetrico’, in cui se muovi la tessera di un mosaico ‘ballano’ tutte le altre, la premessa di Piero Orteca su quello che sta succedendo in…

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Non solo Tunisia ma l’intero Nordafrica sta precipitando
L’Africa che ci sta di fronte sta precipitando

Tunisia e non solo. «La democrazia non sprofonda da sola. Ha bisogno di una spinta. E non piccola», osserva amaro Alberto Negri. Ma la crisi, oltre che politica e istituzionale,…

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Tunisia, una crisi dagli effetti imprevedibili alle porte di casa nostra

Mosse da colpo di Stato spinte dal Covid. Il presidente anti-corruzione Saied manda in tilt la giovane democrazia. Un tentativo di risposta autoritaria al disagio di un popolo piegato dalla…

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Diga Nilo Etiopia
Per le acque del Nilo la guerra promessa

La diga ‘Grand ethiopian renaissance’ sul Nilo Azzurro, in Etiopia. Le guerre più motivate del prossimo futuro: dal petrolio all’acqua, spiega Pierre Haski, France InterÈ una storia classica a monte…

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Italia campagna d’ Africa, dalla Libia al Sahel
Italia campagna d’Africa, dalla Libia al Sahel

L’Italia si prepara ad aumentare il suo impegno militare ed economico in Africa. Nella delibera del governo 500 mila euro in più alla più che sospetta Guardia costiera di Tripoli….

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Tigray: i ribelli riprendono Maccalé e il governo etiope è costretto alla tregua
Tigrai: i ribelli riprendono Macallé e il governo etiope è costretto alla tregua

I ribelli separatisti del Fronte di liberazione del Tigrai sono entrati a Macallé, il capoluogo della regione, costringendo i funzionari del governo regionale ad interim con polizia e i soldati…

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L'Italia raddoppia la presenza militare in Libia. Il piano ancora riservato del governo
L’Italia raddoppia la presenza militare in Libia. Il piano ancora riservato del governo

Una guarnigione di soldati italiani a Tripoli, altri duecento soldati per aumentare la sicurezza al confine con il Niger, mettere la Guardia Costiera sotto Irini, annuncia il Foglio, con Daniele…

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Remocontro