
Hamas ha pubblicato l’elenco dei 20 ostaggi vivi che saranno rilasciati oggi, e l’elenco non è diverso da quello noto in Israele. I veicoli della Croce rossa sono arrivati al punto d’incontro a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Le famiglie sono state informate che il rilascio avverrà in due fasi, una prima alle 8 (le 7 ora italiana) e una seconda tra le 9 e le 10.
«E’ un onore essere coinvolto in un momento come questo: è un evento speciale». Lo ha detto Donald Trump prima di imbarcarsi sull’Air Force One diretto in Israele e in Egitto. «Tutti applaudono contemporaneamente, cosa mai accaduta prima. Di solito è una parte o l’altra. Tutti sono stupiti. È un onore essere coinvolto», ha messo in evidenza il presidente. «La guerra è finita» ha aggiunto poi Trump rispondendo a una domanda su Gaza a bordo dell’Air Force One. «Penso che il cessate il fuoco reggerà» ha anche sottolineato.
Donald Trump, pronto ad incontrare in Israele i sopravvissuti del pogrom del 7 ottobre, prima di volare in Egitto per la firma dell’accordo sul cessate il fuoco. «Inizia il percorso di guarigione», ha sottolinea Netanyahu che celebrando l’alleato rilancia sè stesso. Anche restano da sciogliere i nodi sui tempi di consegna dei corpi degli ostaggi morti e sulla lista dei prigionieri di Hamas, che insiste nel chiedere alcune figure di alto profilo come Marwan Barghouti.
Una volta che gli ostaggi vivi ritroveranno la libertà, Israele intende procedere con il rilascio dei detenuti palestinesi –elenca l’agenzia ANSA-. In totale, si tratta di 250 ergastolani, a cui si aggiungono circa 1.700 incarcerati dal 7 ottobre 2023 ma non coinvolti nell’attacco di Hamas, tra i quali figurano anche 22 minorenni. Elenco ancora al centro delle trattative, con la fazione islamista che chiede «sette prigionieri di alto profilo».
Gaza: primi camion di viveri assaltati, manca ancora l’acqua, cadaveri tra le macerie
La vigilia dello scambio dei prigionieri è stata caratterizzata, per la prima volta da marzo, da un massiccio afflusso di camion con aiuti destinati ai civili di Gaza con l’Onu che parla di ‘veri progressi’. Da Rafah sono partite decine di convogli dirette ai valichi di Karm Abu Salem e Al-Ouja: in particolare 90 convogli su 400, con cui saranno trasportate 9mila tonnellate fra cibo, forniture mediche, carburante e generi di conforto, in quella che i media locali hanno definito la più grande spedizione umanitaria egiziana. I media internazionali hanno pubblicato le immagini di lunghe code di tir al confine, in attesa delle ispezioni dell’Idf, mentre decine di persone hanno assalito un mezzo entrato a Khan Younis alla disperata ricerca di rifornimenti.
Eccezionali misure di sicurezza, strade chiuse, blindati da Usa. E per il tycoon, chiamato anche ad un importante intervento alla Knesset, si attende un’accoglienza da eroe, con presenza di leader internazionale a caccia di luce di riflessa.