
Il presidente statunitense vuole incontrare il direttore dell’Ufficio per la gestione e il bilancio (Omb), Russell Vought, l’ideatore del controverso piano di tagli alla spesa pubblica, per dare un’accelerata al piano di licenziamenti durante lo shutdown. Lo ha annunciato il presidente, sul suo social media Truth. Delicato come sempre: «Ho un incontro con Russ Vought per stabilire quali delle tante agenzie democratiche, la maggior parte delle quali sono una truffa politica, raccomanda di tagliare, e se questi tagli saranno temporanei o permanenti», ha scritto il presidente.
Sbruffone: Non riesco a credere che i democratici della sinistra radicale mi abbiano offerto questa opportunità senza precedenti. Non sono stupidi, quindi forse questo è il loro modo di voler rendere, in silenzio e in fretta, di nuovo grande l’America!”, ha concluso ironico. Ma Trump non si aspettava che il suo ministro del Tesoro lanciasse l’allarme sugli effetti dei licenziamenti sull’economia a stelle e strisce che giù vede rialzare la quota dei disoccupati. Con meno gente con un salario i consumi che valgano il 70% del Pil Usa rischiano di frenare e portare il paese in recessione.
Il segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, è molto preoccupato di come la situazione sta evolvendosi. Il Segretario al Tesoro ha dichiarato alla Cnbc che la crescita economica statunitense potrebbe essere danneggiata dallo shutdown . «Non è questo il modo di discutere, chiudere le attività governative e abbassare il Pil», ha dichiarato Bessent. «Potremmo assistere a un calo del PIL, con un colpo alla crescita e un colpo all’America che lavora». Bessent ha parlato durante il secondo giorno di chiusura delle attività governative, con democratici e repubblicani che non hanno ancora raggiunto un accordo che consenta di sbloccare la spesa e finanziare le attività governative. La crescita negli Stati Uniti ha seguito una traiettoria ascendente negli ultimi due trimestri, dopo che l’economia ha faticato nella prima parte dell’anno.
Il prodotto interno lordo è cresciuto a un ritmo annualizzato del 3,8% nel secondo trimestre e, secondo l’indice della Federal Reserve di Atlanta, è sulla buona strada per crescere allo stesso ritmo nel terzo trimestre, recentemente concluso. Sebbene le precedenti chiusure governative abbiano avuto scarso impatto sulla crescita, una sospensione prolungata potrebbe causare qualche danno, soprattutto se il presidente Trump desse seguito alle sue minacce e licenziasse definitivamente una parte significativa dei circa 750.000 dipendenti federali colpiti dalla situazione attuale. Alla domanda se Trump stia prendendo in considerazione questa mossa, Bessent l’ha definita «un argomento di discussione». Insomma non l’ha esclusa affatto.
Con una serie di post Vought ha reso noto che l’amministrazione Trump ha avviato le procedure per annullare 26 miliardi di fondi per progetti già approvati, da lui definiti uno spreco della spesa pubblica. La lista dei progetti presi di mira mostra la portata ideologica della decisione che muove l’amministrazione repubblicana, visto che vengono sospesi 8 miliardi di dollari destinati a 16 Stati, in maggioranza a guida democratica, perché, afferma l’ideologo del Project 2025, fanno parte «della nuova truffa del Green per alimentare l’agenda della sinistra sul clima». Bloccati anche 18 miliardi di dollari di dollari destinati a progetti di trasporti nella città di New York. I democratici invece ritengono che i licenziamenti di massa si rivolteranno contro la presidenza Trump in vista delle elezioni di Midterm.
Ma c’è di più in questa saga della politica americana senza esclusione di colpi bassi. La chiusura delle attività governative non essenziali non ha consentito la pubblicazione dei dati economici sui sussidi di disoccupazione e sugli ordini alle fabbriche. Anche l’atteso report dai mercati sull’occupazione in settembre, che potrebbe offrire ulteriori indizi sulle prossime mosse della Federal Reserve di Powell sulla politica monetaria, rischia di restare nel cassetto.
La Banca centrale americana è alle prese con il difficile equilibrio tra la necessità di stimolare il mercato del lavoro in difficoltà e quella di non alimentare l’aumento dei prezzi in a causa della politica dei dazi. Adesso la Fed non ha nemmeno i dati su cui ragionare per decidere se tagliare o meno i tassi mentre i rendimenti dei Tresury bill potrebbero alzarsi a causa dell’incertezza politica in aumento.