Intorno a lei e all’enorme cratere, giovani uomini portano via i corpi delle vittime. «Stavo andando al café per usare internet, ero a pochi metri quando c’è stata l’esplosione – racconta alla Bbc il cameraman Aziz Al-Afifi – I miei colleghi erano là, persone che vedo ogni giorno. La scena era orribile: corpi, sangue, urla ovunque».
Per Bayan poche ferite superficiali al volto e al braccio, schegge, in attesa del prossimo missile o bomba israeliana da schivare.