
Si tratta di un’opera di 103 anni fa frutto della geniale tecnologia ingegneristica del russo Vladimir Shukhov costruita in tre anni. Il 19 marzo del 1922 la prima trasmissione fu un concerto di musica russa con la partecipazione di Nadezhda Obukhova e Boris Yevlakhov, straordinari artisti del Teatro Bolshoi. La potenza (40 kilowatt) e portata del segnale della trasmissione superarono quelle delle stazioni radio di Parigi, Berlino e New York.
La struttura iperboloide è stata realizzata con un reticolo di travi metalliche leggere e resistentissime. Si tratta di costruzioni simili a un ricamo di metallo con una pianta rotonda e lati concavi simmetrici nelle sezioni verticali Ciascuna trave è posizionata con una certa inclinazione e curvatura. La torre radio è alta 160 metri ed è composta da sei sezioni di acciaio a maglie iperboloidali.
Perché nacque la torre radiofonica? Nel 1919, il Consiglio di difesa degli operai e dei contadini decise di stabilire comunicazioni radiotelegrafiche permanenti tra l’Unione Sovietica e i Paesi dell’Europa occidentale. La torre venne costruita su ordine di Vladimir Lenin e, per realizzarla in un periodo di carenza di metallo, furono utilizzate strutture di fabbriche e ponti.
Nel 1927, Vladimir Shukhov modificò il design della sommità della torre. Dopo altri 12 anni, la struttura fu dotata di un’antenna televisiva e il centro televisivo di Mosca iniziò a Shabolovka regolari trasmissioni televisive in studio. Durante la Seconda Guerra Mondiale i programmi vennero interrotti ma furono tra i primi in Europa ad essere ripristinati (7 maggio 1945). Fino alla realizzazione della torre televisiva di Ostankino avvenuta nel 1967 (ad oggi la struttura autoportante più alta in Europa con 515 metri), la torre Shuchov rimase non solo il principale centro di trasmissione dell’Urss ma anche la struttura più alta del Paese.
La torre non venne mai stata sottoposta ad un restauro completo, negli anni ’50 e ’60 fu eseguita una verniciatura anticorrosiva dei suoi elementi. Nei primi anni 2000 si parlò di restaurare la torre, cosa avvenuta solo parzialmente. Nel 2014, a seguito del crollo di alcune parti, fu proposto di smantellare la torre e spostarla in un altro luogo. Un secco ‘no’ era arrivato in maniera corale, prima da diversi architetti di fama mondiale, poi dagli stessi abitanti del quartiere Shabolovka e infine dal referendum tra i moscoviti con il 90% che si espresse a favore della conservazione della torre nel luogo dove era stata costruita.
In totale furono erette oltre 200 simili torri. La prima torre iperboloide, costruita per l’Esposizione panrussa del 1896 a Nizhnij Novgorod, è ancora conservata dopo essere stata restaurata a Polibino nella regione di Lipetsk a oltre 300 chilometri da Mosca. La sua funzione era anche quella di torre piezometrica e sopra il serbatoio era stata allestita una piattaforma di osservazione per i visitatori. Secondo alcune informazioni, in diversi momenti, lo scrittore Lev Tolstoj, la poetessa Anna Akhmatova, e l’eccezionale scienziato russo e personaggio culturale Ivan Tsvetaev, padre della poetessa Marina Tsvetaeva, salirono sulla torre.
In Unione Sovietica iniziarono a edificare tetti in vetro e metallo usando proprio la tecnologia Shukhov. Uno dei principali esempi di questa tecnica è la copertura dei grandi magazzini Gum sulla piazza Rossa a Mosca. Al giorno d’oggi la tecnica-Shukhov ha fatto da ispirazione ad uno dei grattacieli di Moscow City. Grazie all’invenzione di Vladimir Shukhov, torri televisive apparvero a Sydney e Guangzhou, e alla sua tecnologia si devono l’Aspire Tower di Doha e la Kobe Port Tower in Giappone, che ha resistito anche al devastante terremoto del 1995.