Germania e l’«affare guerra» pubblicizzato su Der Spiegel

«Verteidigung-Aktien», titoli borsistici del settore difesa, o se volete, come fare soldi con armi e armamenti. Non è scoppiata la guerra ma la Germania non soltanto politica si prepara. Se non proprio a fare la guerra, almeno ad ingrassarcisi sopra. Per ora, facendola fare ad altri, come in Ucraina.

Pubblicità solo ‘per caso’?

Siamo rimasti un po’ sorpresi di trovare, su Der Spiegel, un ‘annuncio’, di fatto una lunga ‘pubblicità redazionale’, cioè simile a un articolo) che magnifica i ritorni monetari degli investimenti finanziari che saranno fatti nel settore degli armamenti. «Aggiornamenti per gli investitori – recita l’avviso – se non compri questi tre titoli della Difesa, domani te ne pentirai». Invito-minaccia. Il seguito è una lunga analisi (concettualmente assai convincente), sulle ragioni per le quali investire in fabbriche di armi è sicuramente redditizio. «Ci troviamo in una fase storicamente unica del mercato azionario per i titoli della difesa – si dice nel redazionale – e, soprattutto ora nel 2025, ci sono ancora importanti rialzi dei prezzi in vista. Come investitore intelligente, puoi trarre grandi vantaggi dall’aumento globale della spesa per la difesa, se conosci i fatti più importanti su questo settore in forte espansione, di immensa rilevanza per la nostra sicurezza. Di seguito troverai indicazioni concrete su tre dei titoli di difesa più redditizi, per entrare nel settore giusto in tempo».

Scrivere queste cose e decidere di ospitarle

Chiamatela ‘monetizzazione della guerra’ o come volete voi. Ma di questo si tratta. Intendiamoci: niente di nuovo sotto il sole. La storia dell’esistenza di un complesso militare-industriale, che influenza la politica estera contemporanea (o la tiene addirittura in scacco) è un affare vecchio. Risale alla geniale intuizione del Presidente Eisenhower, che ne coniò persino il termine. Ma in questi tempi grami, dove l’Occidente sembra avere ‘scoperto’, da un giorno all’altro e tutto in blocco, che la Russia sta per annichilirci…. beh, sollevare qualche sospettuccio ci sembra ovvio. Anche perché sosteniamo che c’è già una consistente sproporzione a favore dell’Occidente (dati Sipri di Stoccolma) per quanto riguarda le forze in campo. Per carità, le revisioni fanno parte di ogni dottrina strategica (e dei mezzi impiegati per attuarla). Ma nel caso specifico, l’allarme generalizzato e improvviso e, soprattutto, un’escalation sconsiderata nei toni e sproporzionata nelle quantità, puzzano troppo di business.

Der Spegel non doveva

Il ‘redazionale’ di Der Spiegel, benché, lo ribadiamo, sia una pubblicità, in questo senso è particolarmente significativo. Perché i manager che si muovono dietro le società di investimento promotrici, dicono ciò che molti analisti pensano, ma che spesso i politici (specie quelli europei) non amano sentirsi dire. Come mai? Beh, i fatti sono talmente chiari, che l’argine della ‘sicurezza’ per giustificare l’abbuffata di miliardi di dollari in macchine di morte non regge a nessuna spiegazione logica. «Questo è il settore in crescita più importante nel 2025 – avvertono i consulenti finanziari – perché l’invasione russa dell’Ucraina ha portato molti Stati a ripensare e modificare radicalmente le proprie politiche di difesa. La decisione del governo tedesco di fornire armi alle zone di guerra, precedentemente osteggiata con veemenza, nonché lo stanziamento di un pacchetto aggiuntivo di 100 miliardi di euro per la spesa per la Difesa, dimostrano un cambio di paradigma di portata storica». Ci si riferisce, evidentemente, alle resistenze opposte dal precedente governo a guida socialdemocratica (Olaf Scholz), venute a cadere con l’avvento del nuovo Cancelliere CDU Friedrich Merz. Che non vede l’ora di riarmare fino ai denti una Germania in piena recessione economica.

Conglomerato metallurgico tedesco

Una scelta che, è ovvio, sta raccogliendo il plauso del formidabile conglomerato metallurgico tedesco e di tutte quelle industrie che trovano più redditizio ‘fare cannoni anziché burro’. «L’idea che i Paesi non abbiano bisogno di eserciti e che le armi compromettano la pace – ammonisce la… pubblicità – sta cedendo il passo a una nuova consapevolezza. Sempre più persone riconoscono il contributo indispensabile dell’industria bellica alla difesa del mondo libero. Gli investimenti nelle moderne tecnologie di difesa sono sempre più considerati un mezzo per garantire la pace mondiale. I governi di tutto il mondo sono impegnati a ripensare i propri concetti di sicurezza e ad aumentare massicciamente la spesa per la difesa, per stare al passo con l’evoluzione delle minacce». Sublime. Questi patriottici sentimenti, che emanano dai medagliati petti, sembrano però promanare da artifizi più contabili che mistici. «Il governo tedesco – dice ancora il redazionale (riportandoci alla realtà) – ha anche approvato la sua più grande spesa militare dalla Seconda guerra mondiale nel suo bilancio 2024».

Dati Sipri: Germania armata rincorre la Russia

I dati Sipri dicono che la Germania in Europa ha speso più di tutti (Russia esclusa) con 77,8 miliardi di euro. «Questo tipo di aumento della spesa per la difesa – prosegue imperterrito il vademecum del buon investitore germanico – è osservabile in tutto il mondo e l’intero settore sta vivendo una crescita esponenziale. Esso è uno dei motivi per cui investire nel settore della difesa conviene in questo momento, e gli investitori più accorti dovrebbero assolutamente essere consapevoli dei titoli azionari che sono attualmente destinati a salire di prezzo e che si prevede registreranno anche massicci incrementi di valore a lungo termine». Il “redazionale” termina con un appello: «Ci sono diverse valide ragioni per cui dovresti assolutamente investire nel settore della difesa ora. Le opportunità di profitto sono estremamente buone!».

Memoria di altri bellicismi tedeschi

La prima azienda proposta è un gruppo tecnologico globale considerato un fornitore leader di tecnologie per la difesa e l’automotive. Dallo scoppio della guerra in Ucraina, il prezzo delle azioni di questa azienda è aumentato di oltre il 500%. Insomma – conclude l’annuncio apparso su Der Spiegel – i titoli del settore difesa sono in forte espansione per una serie di motivi e offrono un potenziale di crescita a lungo termine. «Agisci urgentemente adesso prima che sia troppo tardi!».

Forse, aggiungiamo noi, vogliono dire «prima che a qualcuno passi per la testa di firmare uno straccio di pace».

 

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