E qui la festa? Wall Street compra a breve perché non si fida

Venti di pax economica che soffiano tra le turbolenze mentali di Trump e si è ricominciato a comprare. In realtà chi sta facendo salire la borsa americana sono gli ‘shorts’, quelli che giocano a breve e che stanno comprando tutto ciò che era sceso durante la tempesta del mese appena trascorso.

Speculazione e basta

Speculazione allo stato puro, alimentata da un presidente americano che indica esplicitamente il momento in cui comprare. L’economia reale è lungi da festeggiare e dietro perché alle ultime mosse si agitano speculazione e un conflitto d’interessi senza precedenti.

Casinò Casa Bianca

I grandi investitori obbligazionari, coloro che devono scommettere sui mesi e anni a venire non partecipano al party organizzato al Casinò della Casa Bianca. Un sondaggio effettuato da Reuters tra l’8 e il 13 maggio rileva che il 54% dei responsabili delle strategie obbligazionarie, ha dichiarato di essere preoccupato per il tradizionale status di rifugio dei Buoni del tesoro, i Treasury statunitensi che forniscono il punto di riferimento per i prezzi nei mercati dei capitali globali. «La fiducia è stata erosa da due fattori chiave: il potenziale di un aumento significativo dell’offerta di alternative d’investimento e le politiche tariffarie dell’amministrazione Trump», ha dichiarato Jabaz Mathai, responsabile del grande gruppo bancario e assicurativo di Citi Banks.

Amministrazione inaffidabile

«Gli investitori sono più preoccupati per la situazione fiscale a lungo termine. Non vediamo un piano per il deficit fiscale che sta aumentando», gli fa eco Lars Mouland, capo del gestore di fondi Nordea. Alla domanda su cosa potrebbe avere maggiormente impatto sulle loro previsioni di rendimento, una maggioranza di quasi il 60% – 19 dei 33 grandi fondi d’investimento nel reddito fisso (obbligazioni), ha indicato i rischi di recessione e l’aumento dell’inflazione.

Troppe ombre sull’economia Usa

Quindi oltre la metà dei finanzieri che osservano l’orizzonte economico e non (solo) il tavolo da gioco, vede allungarsi ombre sull’economia Usa. Trump, intanto, si appresta ad entrare in scena per il secondo atto delle negoziazioni con l’armamentario più evidente del suo conflitto d’interessi. A sostegno di dollaro e debito Pubblico Trump porterà al tavolo delle trattative le criptovalute. Bitcoin e, soprattutto, Stablecoin. La narrativa del Bitcoin come oro digitale, e riserva digitale, è iniziata dall’inizio del suo mandato.

 Criptoeconomia e ‘famiglia’

Questo ha trascinato le varie criptomonete gestite direttamente da Trump, famiglia e sodali. Basti pensare che i soci in affari sono quasi tutti nell’amministrazione. Il Segretario di Stato Witkoff, per esempio, il cui figlio Zach è il principale socio di Trump nella World Liberty Financial, la società di cripto che gestisce, inoltre, i famosi memecoin con l’effige di Trump e della moglie Melania. Ma per puntellare il potere del dollaro fuori dagli Stati Uniti e garantire il finanziamento dell’enorme deficit pubblico, Trump ha pronto lo Stablecoin.

Puzza di vecchie ‘piramidali’

Cosa sono gli Stablecoin? Criptovalute di un tipo particolare: invece di oscillare paurosamente sul mercato come fa per esempio il Bitcoin, gli Stablecoin agganciano il proprio valore al dollaro. L’emittente di uno Stablecoin può cambiarlo in dollari in qualunque momento alla pari, uno a uno. Come fa? Con i fondi che incassa vendendo Stablecoin, compra titoli di Stato americani, cioè debito pubblico degli Stati Uniti. Ci sono una decina di società emittenti per i Stablecoin, ma l’emittente principale è, Tether (149 miliardi dollari di valore di mercato) di Paolo Ardoino, un italiano che molti paragonano a un nuovo Cristoforo Colombo che ha attraversato l’oceano del denaro digitale.

‘Stablecoin’ come i dollari?

Possedere Stablecoin, quindi è equivalente ad avere dollari? Sono uno strumento di pagamento simile a una carta di credito, utilizzabile dallo smartphone, ma non senza i costi di una carta. Inoltre, come una carta di credito, sono utilizzabili per pagare in tutto il mondo. Le società di carte di credito, come Visa, si stanno già preparando ad usare gli Stablecoin. Inoltre, è un modo per trasferire somme da un Paese all’altro in modo molto più rapido e a costo zero, a differenza dei canali bancari tradizionali. Lo è perché si basa sulla ‘blockchain’, una sorta di registro digitale inalterabile.

Compreresti una macchina usata da Trump?

Chi emette Stablecoin guadagna bene perché offre a milioni di persone un servizio il cui costo di fornitura tende a zero, ma intanto investe il corrispettivo potenzialmente enorme in titoli di Stato americani che gli fruttano degli interessi. Trump lo pretenderà di certo nei prossimi negoziati commerciali.

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