Trump senza ritegno, dopo Canada e Groenlandia insidia il Vaticano

L’immagine di Trump-pontefice pubblicata sul sito ufficiale della Casa Bianca nell’indignazione di mezzo mondo, in realtà si somma all’iconografia religiosa del presidente, alleato della peggior reazione nella chiesa, a partire dall’ex nunzio apostolico negli Usa recentemente scomunicato e di gran parte della Chiesa statunitense.

Trump col Cardinale di New York Dolan

Cattivo gusto, fuori di testa, o peggio?

L’immagine del ‘papa-re’ di Mar a Lago, Trump con mitra e talare da pontefice nella galleria di presidenziali, le immagini di una personalità turbata che lo raffigurano come imperatore romano, apostolo di Cristo, culturista o supereroe, in una galleria in cui il grottesco divente in una pseudo religione nel culto di ‘Trump onnipotente’. Trump si era autonominato ma aveva aggiunto «devo dire però che abbiamo un ottimo cardinale di New York» riferendosi all’arcivescovo tradizionalista Timothy Dolan. Il quale è stato costretto a prendere le distanze dalla paranoia di chi vorrebbe disegnare il mondo a sua immagine e somiglianza ma non azzecca neppure un dazio a suo vantaggio, oltre alla pace in Ucraina promessa al mondo. Cardinale Dolan: «Trump vestito da Papa? Una brutta figura». Più duri i vescovi della ‘Grande Mela’ (ma solo loro): «Non c’è niente di intelligente o divertente in questa immagine, signor Presidente. Non ci prenda in giro», avevano scritto su X. E, mentre la Santa Sede si è limitata a un no comment, le opposizioni in Italia vanno all’attacco del governo per non aver stigmatizzato la foto del tycoon.

Dove Trump tocca l’opposizione cresce

«Fondi neri e strategie eversive: i cattolici Usa che puntano a Roma», denuncia Loca Celada sul manifesto, che entra nei dettagli e nella Storia maiuscola. «Nella galassia integralista i cattolici tradizionalisti americani occupano un posto chiave da quando negli anni ‘30 Charles Coughlin, sacerdote conservatore ed antisemita, inventò quello che sarebbe divenuto un canale privilegiato della comunicazione di destra, con le geremiadi anti Roosevelt trasmesse per radio». Ancora Dolan sul fronte destro. «La conferenza dei vescovi americani, di cui fa parte Dolan, esprime oggi alcune delle posizioni più reazionarie all’interno della chiesa e ha costituto un principale polo di opposizione alle riforme e alla dottrina della chiesa povera di Francesco. Alcuni dei prelati conservatori erano giunti a chiedere l’esclusione del cattolico Biden dall’eucarestia, e per molti di loro il papa autentico non ha mai smesso di essere Benedetto XVI». Tra di loro Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati uniti, fra i più espliciti sostenitori cattolici di Trump, che era giunto a chiamare Papa Francesco «falso profeta» e «servitore di Satana», ottenendo la scomunica. Acerrimo nemico del riformismo, Raymond Leo Burke, già prefetto della segnatura apostolica e fautore della messa tridentina che Francesco ha allontanato dagli incarichi nella Curia.

Foto caricatura a screditare Bergoglio

Gareth Gore, autore di «Opus: The Cult of Dark Money, Human Trafficking, and Right-Wing Conspiracy inside the Catholic Church», un libro sulla corrente arci conservatrice nella chiesa Usa. Il libro di Gore, pubblicato lo scorso ottobre documenta fra le altre, l’operazione con cui la destra cattolica ha assunto il controllo della Corte suprema americana, il massimo organo costituzionale nel quale siedono oggi 6 togati cattolici su 9 (l’unica smarcata è la progressista Sonia Sotomayor). Un singolare accentramento in un paese dove i cattolici rappresentano il solo il 18% della popolazione secondo Celada-, «l’effetto di un’operazione meticolosamente gestita dalla Federalist Society, associazione di giurisprudenza conservatrice guidata da Leonard Leo. Uno dei principali fautori dell’associazione fu il giudice della Corte suprema Antonin Scalia che con Leo condivideva l’affinità per l’Opus Dei». L’avvento di Trump ha poi segnato una crescente sinergia fra il regime della Casa bianca e gli ambienti più reazionari del cattolicesimo.

Vance convertito per la successione

Gli ambienti più retrivi del Vaticano hanno da tempo coinvolto figure come Steve Bannon che da direttore di ‘Breitbart News’ aveva nominato ‘corrispondente vaticano’ il sacerdote Thomas Williams, legato alla Congregatio Legionariorum Christi di Marcial Maciel Degollado. Bannon aveva poi tentato di istituire nella certosa laziale di Collepardo la sua «scuola per gladiatori» nazional-populisti, con forte sostegno politico interno italiano. La destra cattolica ha ora in JD Vance il proprio uomo alla Casa bianca che interpreta con lo zelo da convertito dottrine come quella dell’«ordo amoris» che lo aveva messo in collisione diretta col Papa. Una specie di classifica nell’amore verso gli altri. «Dovremmo amare prima la nostra famiglia, poi i nostri vicini, poi la nostra comunità, poi il nostro paese e solo dopo considerare gli interessi del resto del mondo».

Sul conclave dal fronte Usa

Gareth Gore, intervistato da Nina Burleigh, ha affermato che la destra cattolica americana si è preparata a lungo per questo momento. Secondo il giornalista questo ha compreso «una campagna di kompromat in cui ex agenti della Cia e dell’Fbi si sono occupati di cercare materiali compromettenti sui papabili progressisti».

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