Tsereteli, il monumentalista strambo che amava l’Italia

Se ne è andato ‘circondato dalle sue opere’ in punta di piedi nella sua dacia a Peredelkino, villaggio a sud-ovest di Mosca che durante l’Unione Sovietica venne creato per scrittori e pittori.

Zurab Konstantinovic Tsereteli

Lo scorso martedì 22 aprile, all’età di 91 anni è morto Zurab Konstantinovic Tsereteli, non solo l’artista del popolo dell’URSS e della Federazione russa, ma anche il maestro, il monumentalista che amava l’Italia. Tsereteli, scultore e architetto georgiano di nascita ma russo d’adozione ha sempre nutrito un grande affetto per l’Italia, per la sua cultura e per il suo popolo partecipando attivamente a progetti di scambio culturale e realizzando numerose opere che oggi fanno parte di diverse collezioni italiane.

Legame culturale Russia-Italia

Il maestro ha sempre rivolto particolare attenzione ai profondi legami storici e culturali presenti tra la Russia e l’Italia, come dimostra, in particolare, il monumento dedicato al grande scrittore russo Nikolaj Gogol’ a Roma, da lui progettato, dal 2002 che si trova a Villa Borghese in cima alla scalinata davanti alla GNA, l’acronimo per Galleria Nazionale di Arte Moderna.

Lungo la Bolshaya Gruzinskaya

All’interno della casa-museo di Tsereteli lungo la Bolshaya Gruzinskaya a Mosca – viveva anche tra Parigi e New York (era proprietario di due piani della Trump Tower e di una villa a Long Island) –, ci sono le foto dell’artista assieme a tante personalità, da Marcello Mastroianni a Sofia Loren ed altri artisti di fama. E’ fotografato sorridente con i presidenti sovietici Leonid Breznev e Mikhail Gorbaciov, con il primo presidente russo Boris Eltsin. Era amico di Bush padre e amicissimo di Bill Clinton, oltre che ad aver intrattenuto rapporti affettuosi con madre Teresa di Calcutta.

Nella Georgia Sovietica

Tsereteli raggiunse la notorietà negli anni ’60 progettando complessi turistici nella Georgia sovietica. In seguito divenne capo artista del ministero degli Esteri dell’Unione Sovietica e, dal 1997 fino alla sua morte, fu presidente dell’Accademia russa delle arti.

Monopoli dell’arte pubblica a Mosca

Beniamino dell’élite moscovita, la stretta amicizia con l’ex sindaco Yury Luzhkov, valsero a Tsereteli quello che i critici descrissero come un ‘monopolio’ dell’arte pubblica nella capitale russa. Il suo stile audace e monumentale divenne un elemento fisso del paesaggio urbano di Mosca ma anche oggetto di critica. L’imponente statua (98 metri) realizzata da Pietro il Grande lungo la Moscova fu ampiamente criticata.

Il gigantesco Cristoforo colombo esiliato

Il monumento in bronzo e rame dedicato al primo viaggio di Cristoforo Colombo alto 110 metri, di 500 tonnellate, è una delle sculture più alte del mondo, fu respinto perché considerato una ‘mostruosità’ da diverse città statunitensi e alla fine costruito ad Arecibo a Porto Rico.

Olimpiadi di Mosca 1980

Tsereteli ha guidato il team di progettisti per le Olimpiadi di Mosca del 1980. Lo scultore nativo di Tbilisi fu elogiato per aver supervisionato la ricostruzione della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca lungo la Moscova negli anni ’90, un progetto visto da molti come il ripristino simbolico di un frammento del patrimonio spirituale russo dopo la distruzione della chiesa sotto Stalin avvenuta il 5 dicembre del 1931.

Fine della ‘guerra fredda’

Negli ultimi anni dell’Unione Sovietica, Tsereteli ottenne brevemente il plauso internazionale con opere che celebravano la fine della Guerra Fredda, tra cui ‘Break the Wall of Distrust’ a Londra (1989) e ‘Good Defeats Evil’ nei giardini dell’Onu a New York (1990) che raffigura San Giorgio che uccide un drago realizzata in parte con frammenti di missili sovietici e americani.

Lacrima per l’11 settembre

Nel 2001, tentò di donare a New York una scultura di 30 metri dedicata alle vittime degli attacchi dell’11 settembre. L’opera, raffigurante una gigantesca lacrima, fu rifiutata, ma in seguito fu installata nel 2005 a Bayonne, nel New Jersey, dall’altra parte del fiume rispetto a Lower Manhattan.

Ammiratore di Putin

Tsereteli era un fervente ammiratore del presidente Vladimir Putin. Nel 2004 inaugurò una statua in bronzo di cinque metri raffigurante il leader russo in tenuta da judo, ma il Cremlino, a quanto pare, non apprezzò l’omaggio a tal punto che un funzionario anonimo dichiarò al quotidiano Komsomolskaya Pravda che si adattava solo ‘al cortile di casa dello scultore’ aggiungendo, «lui, più di chiunque altro, dovrebbe sapere che il presidente Putin ha un atteggiamento estremamente negativo verso queste cose».

Papa Giovanni Paolo II

Nel 2006, Tsereteli suscitò polemiche in una piccola città francese, che eresse la sua enorme statua in bronzo di Papa Giovanni Paolo II, alta 8,75 metri. Gli oppositori sostenevano che la statua violasse le leggi francesi sulla laicità.

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