Europa dei ‘volonterosi’ contro Putin o contro Trump?

La pace Russia-Ucraina che Trump spaccone aveva promesso in 24 ore, avanza come una lumaca. Colloqui-fiume USA- Russia e USA-Ucraina a Riad i progressi limitati e tutti da verificare oltre i proclami di Washington. E attorno un’Europa confusionaria e confusa, con riscatto franco britannico di grandi potenze nucleari e scarso seguito continentale. Mentre l’Ucraina inseguendo una impossibile vittoria sacrifica i suoi soldati e ciò che resterà del Paese.

Poche intese instabili

Divieto di attacchi sugli impianti energetici in Russia e Ucraina per un periodo di trenta giorni, a partire dal 18 marzo 2025, e non è accaduto. E un cessate il fuoco navale nel Mar Nero, dove peraltro da molti mesi le ostilità sono limitate, per garantire la libertà di navigazione. Nulla di affettivo né sostanziale, salvo forse liberare prodotti agricoli e fertilizzanti russi e bielorussi (i più venduti in Europa) a vantaggio occidentale. Per Mosca obiattivo Sanzioni, sottolinea Ganandrea Gaiani su Analisi Difesa. Ma l’Europa si muove in direzione opposta con 16 ‘pacchetti’ approvati finora da Bruxelles per 48 miliardi di euro di esportazioni europee bloccate verso la Russia e di 91,2 miliardi se si valuta l’intero interscambio UE-Russia bloccato dalle sanzioni. Vincolo Ue, sanzioni a Mosca fino al ritiro completo delle truppe russe dal territorio ucraino. Cioè, mai.

Londra e Parigi contro Washington

Conferma il tentativo anglo-francese e dirigenza Ue di boicottare i negoziati Trump. Anche perché l’ipotesi di un ritiro russo dall’Ucraina appare oggi più che mai anacronistica osservando gli sviluppi militari sul campo mentre gli ucraini sono stati respinti dai territori russi della regione di Kursk. L’intelligence di Kiev valuta che la Russia stia preparando nuove offensive nelle regioni di Sumy, Kharkiv e Zaporizhia, le stesse dove, insieme a Donetsk, anche nelle ultime ore alcuni villaggi sono stati occupati dalle forze di Mosca. «I russi stanno trascinando i negoziati e cercando di trascinare gli Stati Uniti in infinite discussioni senza senso su false condizioni per guadagnare tempo e poi cercare di impadronirsi di ancora più territorio». Ma l’Europa non dovrebbe avere tutto l’interesse a chiudere subito il conflitto prima di un probabile tracollo delle forze di Kiev?

Condizioni di Mosca e l’Ue

Il Cremlino vuole la libera circolazione delle navi nel Mar Nero per riprendere l’export agricolo ma anche di petrolio. Il divieto di import del greggio russo è stato messo in campo da UE e G7 a partire dal giugno del 2022, pur se con alcune eccezioni. Il divieto ha riguardato il 90% dell’import di petrolio russo da parte dell’Ue per un valore che nel 2021 era stato di 71 miliardi di euro. La Turchia di Erdogan che si è offerta da mediatrice ha attualmente altri problemi interni. Mosca chiede inoltre la riammissione delle banche russe nel sistema Swift per le transazioni internazionali che gli USA sembrano pronti a sostenere ma non l’Europa dove Commissione Ue, Germania, Francia e Gran Bretagna sostengono la fantasiosa tesi che Mosca dovrebbe accettare il cessate il fuoco senza porre condizioni.

Cessioni territoriali

Kiev cerca di posticipare la discussione sulle cessioni territoriali a Mosca, fondamentali per i russi che pretendono venga riconosciuta l’annessione di 4 regioni oltre alla Crimea (annesse con referendum non riconosciuti dalla comunità internazionale) per accettare di sospendere le operazioni belliche. Zelensky è arrivato ad accusare l’inviato americano Steve Witkoff di essere sulla stessa linea di Mosca. «Le dichiarazioni di Witkoff coincidono fortemente con i messaggi del Cremlino». Poi le le difficoltà poste da Kiev per la cessione a Washington dei diritti minerari e per il controllo delle centrali nucleari: misure che più che garantire di sicurezza a Kiev contro futuri attacchi russi sembrano perseguire l’obiettivo di assicurare a Washington il pieno recupero (con gli interessi) di quanto speso in questi anni per sostenere l’Ucraina.

«Stiamo parlando di territorio in questo momento. Stiamo parlando di linee di demarcazione, stiamo parlando di energia, della proprietà delle centrali elettriche», aveva detto Trump aggiungendo che «alcune persone dicono che gli Stati Uniti dovrebbero possedere le centrali elettriche, in particolare la grande centrale nucleare», ossia l’impianto di Zaporizhia occupato dai russi fin dai primi giorni di guerra del 2022.

Dalla ‘Coalizione dei volenterosi’ alla ‘Forza di rassicurazione’

Ne4lla Coalizione dei volenterosi Francia e Gran Bretagna cercano di ritagliarsi un ruolo nell’attuale caotica situazione boicottando i negoziati russo-americani per porre fine al conflitto. «Il primo ministro britannico, ha dichiarato che la futura forza europea a sostegno dell’Ucraina sarà «progettata per dissuadere». Macron ha affermato che «ci saranno forze di rassicurazione composte da diversi Paesi europei». Mosca ha detto che non vuole attorno nessuno che ha fato armi a Kiev. «Insomma, tanta confusione. Se la forza europea non sarà di pace e non sarà schierata a contatto con i russi ma nelle retrovie in territorio ucraino quali compiti dovrà assolvere? Di deterrenza?», il dubbio di Analisi Difesa.

Scarse adesioni

L’Italia ha confermato che non invierà truppe in Ucraina e neppure la Grecia. «L’invio di truppe in Ucraina sarebbe impossibile senza gli Stati Uniti», ha dichiarato il ministro della Difesa svedese. Il governo spagnolo, dopo aver respinto gli appelli al riarmo di USA, NATO e UE annunciando che si limiterà ad aumentare le spese militari portandole dall’1,3 al 2 per cento entro il 202. Per Roma, Atene e Madrid l’obiettivo prioritario sembra essere il sostegno al negoziato USA- Russia per porre fine al conflitto, senza indebitarsi in una corsa al riarmo di cui non si riescono a cogliere i vantaggi. Senza valore militare, la ‘Coalizione dei volenterosi’ ha solo significato politico: rilanciare il protagonismo delle due potenze nucleari europee ed ostacolare i negoziati di Trump. Con sberleffo del ministro russo Sergei Lavrov che ha definito Starmer e Macron «sognatori che dimostrano ogni giorno il loro completo fallimento e la loro totale incompetenza politica».

Dopo tanto bla bla la sostanza?

Kiev ha voluto precisare che l’Ucraina ha bisogno di un «contributo serio» dall’Europa con truppe pronte a combattere, ciò che l’Europa non vuole e non può dare. Il quotidiano The Telegraph ha riferito che le Difese di Londra, Parigi e Berlino lavorano alla costituzione della forza di «‘rassicurazione europea’ per prevenire aggressioni russe». «Di fatto mettere i bastoni tra le ruote al piano di pace di Trump poiché l’iniziativa di imporre condizioni e ultimatum a Putin non aiuterà certo i negoziati e creare condizioni inaccettabili per Mosca, come la presenza di truppe di nazioni aderenti alla NATO in Ucraina, punta evidentemente a far fallire le trattative».

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