
Nel Jalisco, più precisamente a Teuchitlán, una vecchia fattoria convenientemente distante dal resto della città. Abbastanza isolata da evitare che i vicini possano sentire i rumori degli spari o delle urla delle persone tenute prigioniere e torturate. Il peggio è che a settembre la vasta fattoria era stata al centro di un’indagine delle autorità messicane a causa del ritrovamento al suo interno di un cadavere la cui morte è stata attribuita al cartello Jalisco Nueva Generación. Chiuse le indagini il casolare doveva essere messo sotto la sorveglianza della Guardia di Finanza messicana, ma le cose sono andate diversamente.
Una settimana fa i Guerrieros Buscadores, un gruppo di attivisti formato da parenti di persone scomparse, è stato contattato da un ragazzo che ha raccontato loro di essere stato tenuto ostaggio dal cartello proprio in quel casolare e di aver assistito alle uccisioni e alle torture compiute al suo interno, prima di essere riuscito a fuggire. Sul luogo, i Buscadores hanno trovato frammenti di ossa, una grande quantità di corde, vestiti e scarpe delle vittime e, ancor più terrificante, giocattoli, facendo pensare alla presenza di bambini tra gli uccisi.
Quando finalmente le autorità intervengono e guardano con l’attenzione che era mancata a settembre, scoprono anche buche, poi mascherate con terra, usate come forni crematori fai-da-te. Questa ipotesi è certificata anche dai segni di bruciature presenti sui frammenti di ossa rinvenuti. Questi crimini sono stati tutti imputati al cartello Jalisco Nueva Generación, che ha un’altissima influenza nel Jalisco ed è tra i cartelli più pericolosi del Messico.
Ciò che lascia di stucco dell’intera vicenda è come le autorità a settembre non si fossero rese conto di ciò che accadeva nella fattoria, nonostante le indagini che dissero di aver condotto. Gli attivisti di Guerrieros Buscadores si sono resi conto della gravità dei fatti portati avanti nella fattoria appena entrati alsuo interno nonostante fossero semplici civili. Tutti i sospetti sono giustificati. Dalla semplice negligenza, alla complicità omertosa. Unica altra possibilità è che i fatti criminosi a settembre non fossero ancora avvenuti, ma anche in questo caso la Guardia di Finanza a cui era affidato il controllo del luogo devono spiegazioni. Dovrebbero, è meglio dire, ammaestrati dai fatti appena narrati.
Il ministro per la Sicurezza, Omar García Harfuch, sostiene di non avere attualmente prove secondo cui il ranch Izaguirre a Teuchitlán, Jalisco, sia stato utilizzato come campo di sterminio. Secondo gli elementi a disposizione delle agenzie federali, la proprietà ‘fungeva da centro di addestramento alle armi per i reclutati dal cartello Jalisco Nueva Generación’, ha dichiarato García Harfuch durante la conferenza stampa mattutina della presidente Claudia Sheinbaum.