L’Italia con più turisti russi nell’Unione

Il numero di visti Schengen ai titolari di passaporto russo nel 2024 è aumentato del 25% rispetto al 2023. In totale sono stati concessi 565.069 visti, il 90% per scopi turistici. Il visto negato ha riguardato solo il 10% dei richiedenti (nel 2019 era dell’1,5% !). I dati sono stati resi noti in questi giorni dall’Associazione degli operatori turistici russi che cita uno studio della Commissione europea.

I nemicissimi micro baltici

Notizie e dati per la maggior parte finiti nel dimenticatoio ma che sono stati oggetto di discussione in una riunione del Consiglio dei ministri della giustizia e degli affari interni dell’Unione Europea a Bruxelles. Un vertice nel corso del quale il ministro degli Interni lettone ha invitato gli Stati dell’area Schengen a smettere di rilasciare visti ai russi sostenendo che «la presenza di questi turisti potrebbe mettere a rischio la sicurezza interna dell’UE». I fatti confermano che non è stato ascoltato.

‘Turista pericoloso’

Il portale ‘Schengen.News’ parla di «fenomeno preoccupante considerando che negli ultimi due anni sono state applicate misure severe ai cittadini russi, in particolare per quanto riguarda il rilascio dei visti Schengen». Di fatto, tra pacchetti di sanzioni e chiusure di confini (soprattutto la Finlandia anche se l’Estonia non è da meno), sta accadendo il contrario di quanto pensato a Bruxelles e dintorni.

Italia più amata e aperta

Ma c’è di più. L’Italia è la Nazione dell’Unione Europea che lo scorso anno ha rilasciato più visti rispetto alla Germania e le sue autorità a Mosca sono le più veloci sia a fissare l’appuntamento per consegnare i documenti che per l’elaborazione del visto. L’Italia si affida ad un centro visto esterno accreditato con decine di sportelli e, per casi urgenti o di carattere familiare, ha uno sportello dedicato all’interno del Consolato generale.

Sanzioni autolesioniste

Insomma, tra pacchetti di sanzioni che ad oggi fanno più male all’Unione Europa, ai suoi cittadini e alle sue imprese, a Paesi che chiudono le frontiere imponendo regole ferree per poi concedere eccezioni o interpretazioni dell’uno o altro funzionario di frontiera, o le idee del presidente francese Macron che invita ad allestire un esercito europeo da inviare in Ucraina contro la Russia, i russi proseguono a viaggiare in Europa privilegiando l’Italia. Non va dimenticato che il Bel Paese nell’era pre Covid era la Nazione del Vecchio Continente che aveva un elevato numero di collegamenti aerei giornalieri con Mosca.

Visto coi tempi del pre guerra

I tour operator russi hanno affermato che l’Italia ha il tempo di elaborazione del visto più rapido durante la bassa stagione. I dati mostrano che attualmente i russi possono ottenere un visto Schengen a Mosca negli stessi tempi del periodo pre-pandemia (e pre guerra). Gli esperti del BSI Group (tour operator) hanno affermato che gli appuntamenti disponibili al centro visti italiano a Mosca possono essere trovati entro sette-dieci giorni. Gli stessi hanno osservato che ultimamente i visti delle autorità italiane vengono rilasciati in circa 2-3 settimane e ciò significa che un visto italiano nella capitale russa può essere ottenuto in meno di un mese.

Le prudenti burocrazie altrui

Se l’Italia offre l’elaborazione dei visti in tempi record, Francia, Spagna, Ungheria e Grecia, altre destinazioni popolari per i russi, impiegano molto più tempo. Per Francia e Spagna è difficile prendere un appuntamento a causa delle limitate disponibilità degli uffici. La Grecia offre solo quattro appuntamenti al giorno. Il costo per ottenere i visti Schengen per i russi nel 2024 ha raggiunto i 120-130 euro.

Difficili visti multipli o a lungo termine

I visti a lungo termine con ingressi multipli restano difficili da ottenere. La Francia sta concedendo visti con un periodo di validità massima di sei mesi, la Spagna sta concedendo visti con una validità da uno a tre mesi e Grecia e Ungheria stanno concedendo visti principalmente per le date di soggiorno pianificate.

Le vacanze si avvicinano, i russi sono popolo di viaggiatori e l’imbuto ai centri visti sarà inevitabile. La speranza è quella di arrivare ad una prossima riapertura delle frontiere e i tanto desiderati, dai russi ma anche dagli europei, collegamenti diretti via terra e soprattutto via cielo.

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