
Il Papa è morto e lo nascondono. Anzi no. Il Papa è quasi morto, è grave, gravissimo. Ha ricevuto l’estrema unzione. È in condizioni critiche. Una litania che va avanti da quando Bergoglio è ricoverato al Gemelli per curare un’infezione alle vie respiratorie trasformata in polmonite bilaterale. Da allora è stato un continuo susseguirsi di bufale notturne, costruite ad arte, fatte filtrare soprattutto da ambienti critici al Pontefice ottantottenne. «Fonti vaticane», le chiamano. Alcuni aspetti ‘criminali’, malevoli, altra semplice e purtroppo diffusa stupidità ‘dietro-senza-logica’.
All’interno delle sacre mura, li chiamano «i soliti corvi», che sono tornati a svolazzare sul Policlinico romano, dove Francesco sta lottando, a suon di antibiotici. Mentre in Vaticano, infatti, negli ambienti più alti della Curia, pur consapevoli della situazione delicata, la preoccupazione è comunque sotto controllo, il peggio si esprime nei salotti romani, «dove la politica s’intreccia a potenti ed ex potenti legati alle strutture d’Oltretevere», denuncia Fabio Marchese Ragona sul Giornale. E si racconta un’altra storia: quella di un Pontefice al capolinea, che sarebbe già pronto a passare a miglior vita. Anzi, secondo le loro teorie, sarebbe morto già tre volte negli ultimi giorni.
Darlo per morto nella speranza che accada davvero, e magari riattivare meccanismi e alleanze di potere per preparare il terreno in vista del prossimo conclave. «Da settimane, tra Borgo Pio e alcuni appartamenti vista Cupolone, alcuni alti prelati sono tornati a incontrarsi: parlano, pianificano, fanno progetti, ipotizzano scenari futuri», denuncia ancora Marchese Ragona. Una storia che si ripete: dal 2003 iniziarono a dare Giovanni Paolo II ormai in fin di vita. Ma il Papa diventato santo, sarebbe morto soltanto nell’aprile del 2005. Anche con Ratzinger, due anni prima delle dimissioni, che fosse gravemente ammalato di leucemia.
Tra le cause che hanno portato a critiche feroci verso Bergoglio, i suoi provvedimenti sulla liturgia, le aperture verso gli omosessuali, verso i divorziati-risposati, la nuova Costituzione Apostolica della Curia Romana e la riforma economica. Tutte novità, alcune delle quali chieste proprio dal collegio cardinalizio prima del conclave del 2013, che hanno causato dei veri scossoni all’interno dei palazzi vaticani. Inoltre, i più maligni hanno usato persino Benedetto XVI in chiave anti Francesco, causando grande dispiacere anche nel Papa emerito. «Le critiche aiutano a crescere, basta farle in faccia e non alle spalle», ha commentato in diverse occasioni il Pontefice.
Anche di recente, in occasione degli auguri di Natale alla Curia Romana, Francesco ha detto chiaramente: «Alcune volte ho parlato sul chiacchiericcio. È un male che distrugge la vita sociale, ammala il cuore della gente e porta a niente».