
Il nuovo Presidente Usa guarda lontano, e mira a spingere i Paesi dell’Europa su terreni istituzionali più congeniali al ribaltone americano. E nel fare ciò, sposa i messaggi che arrivano da vecchi e nuovi “populismi”. Lo aveva già fatto Elon Musk, qualche settimana addietro e adesso l’ha ripetuto il Vicepresidente JD Vance, con la sua arringa a Monaco.
Come sintetizza efficacemente Der Spiegel, nel suo discorso Vance ha affermato, tra le altre cose, che i governi europei sono più pericolosi della Russia o della Cina. Ha inoltre ribadito l’invito alla cooperazione con le forze estremiste come l’AfD. Vance, in sostanza, ha spiazzato tutti, attaccando frontalmente l’Europa e le sue istituzioni, giudicate come espressione di una “democrazia in decadenza”, distante dai bisogni reali della gente.
Secondo il vice di Trump, escludere aprioristicamente qualsiasi forma di contatto politico, con partiti neo fascisti o neo nazisti che rappresentano fette della popolazione è una ferita per la democrazia. E fa presagire, dieto le quinte, chissà quali camarille complottistiche del “Deep State”, lo ‘Stato profondo’.
E lo sconcerto suscitato nel Vecchio Continente dalle parole di Vance, si somma alle perplessità sollevate dai recenti interventi, in arrivo dall’America, sul tema bollente delle imminenti elezioni tedesche. E il motivo è semplice: Elon Musk ha già dato il suo sostegno ad Alternative fur Deutschland (AfD), il partito di estrema destra, con forti venature neonaziste, populiste e anti-immigrazione, che alle recenti elezioni regionali, nei Laender dell’ex Germania Est, ha avuto un successo clamoroso.
Tutte le formazioni del Bundestag, a questo punto, si sono coalizzate per escludere AfD da qualsiasi futuro dialogo politico, accusando il gruppo di essere un erede dei principi ispiratori del nazismo. Certo, l’analisi della crisi di sistema non è così semplice come la presentano nei circoli governativi di Berlino. Per ora, comunque, l’Amministrazione Trump la pensa in maniera diametralmente opposta, dato che
ritrova in AfD alcuni dei temi di fondo tanto cari al “MAGA” (Make America Great Again).
Proprio per questo, riporta Der Spiegel, il Vicepresidente degli Stati Uniti Vance ha incontrato la candidata di punta dell’AfD, Alice Weidel. Secondo quanto riferito, la conversazione ha toccato la guerra in Ucraina e la politica interna tedesca, compreso il dibattito sul ‘firewall’, il boicottaggio attuato dagli altri partiti.
La rete televisiva ZDF è stata la prima a dare notizia dell’incontro. Vance come “peso politico” e istituzionale non è Musk. Quando parla e agisce lui, lo fa la Casa Bianca. E lascia il segno. Per cui, la mossa del vice di Trump, sprezzante, diventa dichiarazione di guerra nei confronti dell’establishment politico tedesco tradizionale. Quindi, apriti cielo!
Cancelliere furibondo, Europa indignata
In cauda venenum, proponiamo lo sfogo di un furibondo Cancelliere Olaf Scholz (SPD), snobbato da Vance fino al punto di rifiutarsi di incontrarlo. Va precisato che il Vicepresidente americano si è praticamente visto con
tutti i più importanti esponenti politici tedeschi. Meno, appunto, Scholz. Quest’ultimo, piccato, ha scritto su X che “respinge espressamente quanto affermato da Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.Grazie alle loro esperienze con il nazionalsocialismo, i partiti democratici in Germania – ha aggiunto Scholz – hanno un consenso comune: questo è il muro di protezione contro i partiti di estrema destra”. Presto, però, vedremo cosa ne pensano i veri “padroni” della democrazia. Cioè, gli elettori.