UsAid delle operazioni sporche che Musk non chiude

American Federation of Goverment, il più grande sindacato dei dipendenti federali Usa, e American Foreign Service Association, un’associazione di lavoratori del Dipartimento di stato, fanno causa all’amministrazione Trump contro il suo tentativo di smantellare l’UsAid, la storica agenzia americana per la cooperazione internazionale e tante altre cose molto meno trasparenti e decisamente meno nobili.

Musk per le operazioni sporche

La decisione dell’amministrazione Trump di azzerare l’UsAid e di assoggettarla al Dipartimento di Stato ha sollevato il coperchio del classico vaso di Pandora, rendendo noto anche ai più ingenui che il suo ruolo andava ben oltre quello di una semplice agenzia per gli ‘aiuti umanitari’, come gran parte della stampa ha descritto in questi giorni, con tanta Cia e operazioni sporche attorno, documenta su InsideOver Roberto Vivaldelli.

Fondi facili per ‘operazioni sporche’

Per decenni, accusa la Casa Bianca, l’Agenzia avrebbe gestito ingenti fondi pubblici con scarsa trasparenza, finanziando progetti discutibili e, in alcuni casi, controversi. Tra gli esempi di abusi o sprechi figurano 1,5 milioni di dollari per promuovere la «diversity, equity and inclusion in Serbia», sino alla rinvolta studentesca di Otpor contro Milosevic. O le varie ‘rivoluzioni arancione’ che hanno attraversato i Balcani sino a raggiungere l’Ucraina. Tra le fonti della denuncia Mike Benz, sospettabilissimo ex funzionario del Dipartimento di Stato sotto la prima amministrazione Trump, che ha descritto UsAid come un vero e proprio braccio operativo della politica estera statunitense, spesso in collaborazione con la CIA e il National Endowment for Democracy (NED). Un’agenzia impegnata in operazioni di ‘regime change’ e ingerenze politiche in Paesi stranieri. UsAid e NED operano in tandem in numerosi programmi diretti ad influenzare la politica interna di altri Paesi. Qualcosa di meno sfacciato e più pericolose del sostegno di Musk all’AfD filo Nazi in Germania. Un ‘pentimento’ tardivo o quale altro triplo gioco in partita?

La democrazia planetaria del dollaro

L’elemento chiave, come spesso accade, è il ruolo del denaro. Il Dipartimento di Stato scrive le direttive politiche, il NED applica sul campo, ma nulla di tutto ciò sarebbe possibile senza i fondi dell’UsAid. «Molti pensano che USAID sprechi fondi in progetti di giustizia sociale ma la realtà è più cinica: queste iniziative servono a destabilizzare Governi scomodi». Denuncia vera inficiata da una fonte poco ‘pulita’? «Negli anni ‘60 e ‘70 -letteratura di denuncia giornalistica a sprecare- gli scandali peggiori coinvolgevano la CIA. Oggi, alcune operazioni coperte passano attraverso UsAid. Ma cerchiamo altre forti meno sospettabili.

Pioggia di soldi in Ucraina e Georgia

Tra le varie attività ‘occulte’, l’UsAid è stato impiegato per influenzare la politica interna dell’Ucraina e della Georgia in funzione anti-russa. Il Presidente del Parlamento della Georgia, Shalva Papuashvili: «L’agenzia Usa ha speso 41,7 milioni di dollari, tramite ONG politiche, per influenzare le elezioni in Georgia, una cifra che, rapportata alla popolazione degli Stati Uniti, equivarrebbe a spendere 3,78 miliardi di dollari stranieri nelle elezioni americane». Il dato, afferma, diventa ancora più sproporzionato se confrontato con il PIL. «Questa ingerenza solleva interrogativi sulla responsabilità di UsAid nei confronti della popolazione georgiana, soprattutto considerando che l’agenzia è stata coinvolta nella diffusione di falsi risultati, contribuendo a destabilizzare le elezioni del 2020 e ripetendo pratiche simili nel 2024».

Politica Ucraina corrotta

In Ucraina, la sospensione dei finanziamenti di UsAis sta avendo un impatto devastante sui media ucraini, con il 59,2% dei professionisti del settore che temono la chiusura o il ridimensionamento significativo delle loro testate. Nel 2024, oltre la metà dei media ucraini ha ricevuto la maggior parte dei propri fondi dagli Stati Uniti, e l’85% dei giornalisti afferma che le proprie testate non sopravvivranno senza ulteriori aiuti. Ora, l’84% dei reporter sta cercando sovvenzioni alternative dall’Unione Europea. Testate di rilievo come Hromadske e BihusInfo hanno lanciato appelli diretti ai lettori per ottenere donazioni, sottolineando come il sostegno di UsAid coprisse una parte essenziale delle loro attività. Ukrainska Pravda e Detector Media hanno anch’esse chiesto aiuto al pubblico, senza citare esplicitamente la fine dei fondi statunitensi come causa della loro difficoltà.

Depistatori ucraini a libro paga

L’aspetto più problematico riguarda i finanziamenti a gruppi ucraini che hanno diffuso accuse contro cittadini americani e personalità favorevoli ai negoziati di pace, presentandoli come agenti del Cremlino. Media come New Voice of Ukraine, VoxUkraine, Detector Media e l’Institute of Mass Information, che hanno attaccato economisti e giornalisti di spicco e non tutti ed esclusivamente ‘trumpiani’. Alcuni di questi media hanno anche un’influenza diretta sull’Occidente: VoxUkraine collabora con Meta (Facebook) come partner ufficiale di ‘fact-checking’, verifica dei fatti (che X di Musk non fa), mentre molti altri contenuti ripresi dai media occidentali possono essere bollati come disinformazione.

La decisione di smantellare l’USAID non è dunque una semplice questione burocratica né un semplice attacco di Trump e Musk agli ‘aiuti umanitari’, come molti hanno semplificato in queste ore, ma un punto di svolta che potrebbe ridefinire il ruolo degli Stati Uniti nelle operazioni di influenza globale, e decenni di ingerenze celate dietro la facciata dell’assistenza umanitaria. Col dubbio chiave su come Trump intenderà portare avanti le vecchie porcherie di interferenza attraverso quali altri strumenti d’inganno.

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