Cecilia liberata: protagonisti segreti e comprimari

In politica estera, niente avviene per caso. C’è un gioco incredibilmente complesso dietro la liberazione di Cecilia Sala, la giornalista italiana che, di fatto, era stata presa in ostaggio dal regime iraniano e che ieri è potuta tornare a casa. In cambio di cosa, e quando e come avverrà? Partita iraniana, americana con intermediazione italiana?

‘Tehran Times’

L’autorevole “Tehran Times” ha significativamente collegato la conclusione della prigionia al viaggio-lampo di Giorgia Meloni in Usa, per incontrare Trump. E ha parlato di “promesse” (quali?). Ma proprio adesso che la teocrazia sciita si è decisa a fare la prima mossa, scarcerando Cecilia (senza “scambi”, per ora), al nostro sollievo si sommano interrogativi e perplessità. Si tratta di riflessioni obbligate, indispensabili per comprendere le origini della disavventura capitata alla nostra giovane collega.

A Tehran nel momento sbagliato

Dunque, in sintesi e vista la rapida evoluzione della vicenda, per gli analisti di cose iraniane la Sala si è trovata a Tehran nel momento sbagliato. Cioè, durante la guerra feroce e silenziosa, scoppiata già da tempo, tra “intransigenti” e “moderati”. Un vero e proprio scontro tra “bande” che, contrariamente a quanto pensano in molti, non riguarda solo le trattative sul “nucleare civile”, ma tocca soprattutto un altro nodo scottante: la successione alla Guida suprema, Alì Khamenei.

Il ‘Papa Re’ iraniano

L’anziano ayatollah (86 anni) ha l’ultima parola su tutto, ma le sue condizioni di salute già vacillano da un pezzo. E la lunga corsa alla sua carica rischia di lasciare l’Iran nel caos. Il nuovo Presidente “moderato”, Masoud Pezeshkian, ha un obiettivo: riavvicinarsi all’Occidente, per ottenere un alleggerimento delle pesanti sanzioni economiche, che hanno messo in ginocchio il Paese. Ma l’ala dei “duri e puri”, incarnata dal potente Corpo delle Guardie rivoluzionarie, cerca invece il conflitto.

E così, tutti quelli che si trovano a passare da Tehran, finiscono per poter essere messi in mezzo a una simile rissa, anche se non c’entrano il resto di niente. Come Cecilia.

 

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AVEVAMO DETTO

VOLI DI STATO E ‘AIR SPIONI’, ETERNI SOSPETTI

Valutate voli se non esistono sospetti parallelismi con certa attualità. Come se Cecilia fosse da portare via dall’Iran di corsa e quasi di nascosto (trasponder staccato)

Voli di Stato e ‘Air Spioni’, eterni sospetti

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