
Come tutte le città della Russia durante le festività di Capodanno che terminano con il Natale ortodosso del 7 gennaio, si animano. Le famiglie che si riuniscono, anche sobbarcandosi giorni di treno o ore di aereo per spostarsi dall’una all’altra città della grande Federazione. Ci sono gli addobbi, le luminarie, i chioschi che vendono i prodotti tipici della regione. E la ‘stroganina’ a tavola, pesce congelato crudo tagliato in fette lunghe e molto sottili, un piatto delle popolazioni indigene della Siberia artica, va per la maggiore. A Tyumen sotto uno dei palazzi della Gazprom, il colosso del petrolio, c’è il parco dedicato al ‘Cosmos’ con i cosmonauti realizzati da luci di vario colore installate su un profilo di ferro.
Il paesaggio è pianeggiante, non fa freddo in questo angolo della Russia dove la colonnina di mercurio non farebbe – non in questi giorni considerati ‘torridi’ dove si registrano anche +3 gradi – tanta difficoltà a scendere anche a -30/-35. Avventurarsi nell’entroterra è un po’ come tornare in Unione Sovietica. Dacie più o meno ristrutturate alla periferia della città, parallelepipedi in cemento di cinque piani senza ascensore a rendere originale l’arredo cittadino. Sono le famose ‘Krusciovke’, case simbolo dell’architettura sovietica e del socialismo reale, e a Mosca quelle malandate e semi-disabitate da alcuni anni hanno iniziato ad abbattere. Entrare nei ‘magazin’, è come fare un tuffo nel passato.
Persone rimaste affezionate ai tempi che furono, hanno realizzato nella propria abitazione, in una stanza dedicata o nelle verande, un proprio museo-privato dove sono gelosamente custoditi ritratti di Lenin, libri di Stalin, fotografie ingiallite e in bianco e nero, copie originali del giornale ‘Pravda’, oggetti originali con falce e martello, berretti di ufficiali dell’esercito e tanti altri pezzi unici di un’epoca ormai distante almeno 33 anni fa. Mai come in queste zone rurali l’Unione Sovietica viene vista con nostalgia.
Siamo a Jalutorovsk. L’albero di Capodanno è stato allestito sulla piazza Sretenskaya, a due passi dalla centralissima via Lenin (immancabile in ogni villaggio in Russia). La sensazione è quella che il tempo si sia essersi fermato. La zona in inverno è una sorta di piccolo luna park al quale si accede attraverso un simbolico arco realizzato da blocchi di ghiaccio ribattezzato ‘Vorota Sibir’ (‘porta della Siberia’).
Una sola l’attrazione: due scivoli. Costruzioni originali e quasi rudimentali in legno. In Russia si chiamano ‘gorka’, la parte inclinata ha la superficie ghiacciata come anche la lunga zona di frenata. È l’intrattenimento preferito dai bambini ma anche dagli adulti. C’è la possibilità di noleggiare una piccola tavoletta per scivolare meglio. Tutto è molto candido, tranquillo. Per salire i gradini dello scivolo, nessuno che spinge, tutti in fila per due in attesa del proprio turno, anche questa è una questione culturale. Quando le temperature sono di qualche grado sotto lo zero, gli scivoli si popolano, con -25/-30 gradi non c’è da attendere il proprio turno perché la zona è pressoché deserta.
Lo scivolo di ghiaccio è parte integrante dell’inverno in Russia, soprattutto in Siberia dove il gelo consente una maggior conservazione del ghiaccio. ‘Gorka’ famosi sono quelli in Yakutia, completamente di ghiaccio e persino illuminati, oppure quelli nei resort dove sono, però, più piste innevate dove scendere con slitte e camere d’aria. La storia degli scivoli sul ghiaccio/neve risale ai tempi antichi, quando le persone utilizzavano le piste naturali per andare in slitta e a sciare. Successivamente sono comparsi gli scivoli creati appositamente per il divertimento invernale. Erano costruiti con neve e ghiaccio e utilizzavano acqua e sabbia per rinforzarli.
Uno dei primi famosi creatori di scivoli da neve fu Pietro il Grande che nel 1704 ordinò la costruzione di uno scivolo nel suo palazzo. Era decorato con sculture di ghiaccio e illuminato con candele, che lo rendevano particolarmente bello.
In alcuni territori russi, la direzione del Ministero delle Situazioni di Emergenza della Russia, ha stilato una sorta di regolamento per l’uso degli scivoli come, ad esempio, che un bambino di età inferiore a 3 anni non dovrebbe utilizzare lo scivolo quando ci sono bambini di età pari o superiore a 7-10 anni.