Il Doge Elon Musk
Già a settembre, all’Economic Club di New York, l’allora candidato Donald Trump aveva annunciato che se eletto avrebbe creato una commissione per l’efficienza del governo (dipartimento per l’Efficienza governativa, in acronimo: Doge) incaricata di «raccomandare azioni drastiche dopo aver valutato situazione finanziaria e performance dell’intero governo federale». Conquistata la Casa Bianca, Trump ha istituito il ‘Doge’, che sarà guidato da Elon Musk e da Vivek Ramaswamy.
Migliorare il rapporto costi-efficacia del governo è obiettivo nobile. Affrontare il problema delle frodi e dei pagamenti impropri potrebbe far «risparmiare trilioni di dollari». Il ‘Government Accountability Office’ (Gao), ha confermato che i pagamenti impropri e le frodi sono costati 236 miliardi di dollari nel solo 2023. Dal 2011, oltre 2000 raccomandazioni per superare la frammentazione burocratica e la duplicazione dei ruoli. Solo nel 2024 altre 112 nuove raccomandazioni. Creare un nuovo organismo che faccia lo stesso lavoro del Gao non è un’altra duplicazione inefficiente? A voi lettori tradurre in burocrazia italiana tutto questo.
Il buon funzionamento del governo è rilevante, ma ancora di più è cosa sceglie di fare. Esempio Musk: compra twitter, ne dimezza il personale e da libero ’cinguettio’ di opinioni lo trasforma nel braccio armato della destra Usa. Fare cosa prima del fare bene. Nel 1905 il grande scrittore britannico Chesterton mise in guardia da questo rischio, «con le società progredite che sembrano parlare solo di come far funzionare bene il governo, ignorando quali dovrebbero essere i suoi obiettivi». Chesterton stringente: «lo scopo del governo non può essere quello di togliersi dai piedi». L’efficienza del mercato può anche essere un buon mezzo per raggiungere un obiettivo, ma non può esserne il fine.
Sul diritto di sciopero e sulla possibilità di licenziare i lavoratori che cercano solo di sostenere le proprie famiglie applicata da Musk. Trump netto e chiaro: «Beh, nessuno è più bravo di te a fare tagli. Voglio dire, guardo quello che hai fatto. Arrivi e dici semplicemente: “Vuoi licenziarti?”. Loro scioperano. Non dirò il nome dell’azienda, ma scioperano e tu gli dici: “Ok. Ve ne andate tutti”. Sei il migliore. Saresti molto bravo. E quanto ti piacerebbe farlo…». Sean O’Brien, il presidente del sindacato Teamsters, ha definito le parole di Trump e Musk «terrorismo economico». Ma il tema è il fondamentalismo del mercato, dominante in gran parte della politica statunitense (e non soltanto).
Se il benessere dei lavoratori costa troppo, in termini sia di tempo sia di dollari, allora – secondo questa definizione di «efficienza» – bisogna licenziare. Il caso dell’espansione di Tesla in Scandinavia offre l’esempio. In Svezia, l’azienda si è rifiutata di rispettare la tradizione giuslavorista locale e non ha voluto negoziare con i lavoratori. Questo uso improprio del concetto di efficienza non è nemmeno compatibile con gli interessi nazionali americani. Il Partito comunista cinese ha attirato Tesla in Cina e la maggior parte della produzione dell’azienda a Shanghai e poi di portarla a chiudere una volta estratto il know-how che desiderava. Come ha scritto Cass, «la Cina ha masticato Tesla e ora la sta sputando. Applauso a Xi.
Quando il pannello di una porta di emergenza di un Boeing 737 Max si è rotto in volo, Musk ha accusato l’azienda di «aver dato priorità alle assunzioni rispetto alla vostra sicurezza». Bugiardo. I problemi Boeing derivavano proprio dal fondamentalismo economico di cui Musk si fa portabandiera. L’azienda -durante lo sviluppo del 737 Max- ha sborsato oltre 30 miliardi di dollari agji azionisti senza migliorare la qualità della produzione. Airbus, al contrario, ha fatto scelte di investimento diverse, ed è questo che i suoi aerei volano bene, nonostante le politiche di assunzione europee siano molto più severe di quelle di Boeing.
Fondamentalismo di mercato per cui nessun settore privato dovrebbe tenere conto della voce e interessi dei lavoratori, perché ciò che conta sono la crescita economica e il profitto. È possibile che il ‘Doge’ Musk aiuti a ridurre gli sprechi governativi e alleggerire il fardello burocratico, e a combattere le frodi. Se lo farà, sarà un po’ meno odioso a molti di noi. Ma se cercherà di abbattere funzioni governative per liberare la strada ai colossi a loro vantaggio anche contro il benessere dei lavoratori e all’interesse nazionale Usa, forse allora i conservatori americani opporranno resistenza. Questa è l’invocazione di Chris Griswold a cui noi ci associamo, non credendoci.