L’attesa di ‘Ded Moròz’ e ‘Sneguròchka’

Romantico, magico, candido, spensierato, colorato e sfavillante. È il periodo del ‘Novy God’, il più sentito in Russia perché tutti, bambini in primis, attendono i regali portati da Ded Moròz’ e ‘Snper aprire le porte all’anno che verrà.eguròchka’. Tutto accadrà la sera del 31 dicembre. Dopo la cena con parenti e amici, nelle case e nelle dacie arriveranno ‘Nonno Gelo’ e la sua nipotina, ‘fanciulla delle nevi’, carichi di doni e con belle parole 

Nonno Gelo e la fanciulla delle nevi

Capodanno è la festività più attesa, più genuina, quella che scalda i cuori, in tutta la grande federazione che va dallo stretto di Bering – a 90 chilometri dall’Alaska – fino al mar Baltico. Guai toccare ai russi le tradizioni, riti e rituali sia del Novy God che del 9 maggio, il giorno della vittoria (‘Den Pobedy’): sono festività ‘sacre’, irrinunciabili, ancor prima del 7 gennaio, il giorno del Natale ortodosso.
Ma chi sono Ded Moròz e Sneguròchka? Nella lingua di Dante, lui è ‘Nonno Gelo’, abita in mezzo ad una foresta di pini nella sperduta Velìkij Ùstjug e compie gli anni il 18 novembre, giorno che in passato veniva considerato l’inizio dell’inverno. Lei, secondo la leggenda russa, è la ‘fanciulla delle nevi’, abita a Kostroma sul Volga, aiuta il nonno a distribuire i regali e a metterli sotto gli alberi addobbati.
Ded Moròz e Sneguròchka si possono incontrare anche prima dell’ultimo giorno dell’anno, nelle feste, nelle rappresentazioni, nei mercati rionali, nelle scuole, nei mercatini natalizi. Mai dimenticarsi del piccolo ‘segreto’, raccontare loro una breve storia o cantare una poesia.

Nonno e nipotina sulla troika a tre cavalli

Tra tradizioni, solenni celebrazioni e usanze, il simpatico nonnetto e la nipotina viaggiano su una bellissima troika, la tipica slitta russa trainata da tre cavalli addobbata con motivi natalizi. Dal 19 novembre, le ferrovie russe organizzano il ‘treno di Ded Moròz’ che tocca le tante città russe, da Sakhlin nell’Estremo oriente fino alla città artica di Murmansk. Nelle stazioni il convoglio natalizio è accolto da centinaia di persone.
Entrato nelle case dei russi a partite dagli anni Trenta in piena Unione Sovietica – prima era Moroz Ivanovic e nelle fiabe di Vladimir Odoevskij erano i bambini ad entrare nel suo ‘regno’ –, Ded Moròz rappresenta il gelo, il freddo pungente che in Russia non fa fatica a raggiungere i -30 gradi o persino i -50/-55 della Jacuzia, il grande Oblast che i molti conoscono solo per il gioco da tavolo ‘Risiko’.

Ded Moròz e sua moglie Zimà

Se Babbo Natale (Santa Claus) è l’icona del Natale in Occidente e vive a Rovaniemi tra i tunturi finlandesi, i Los Reyes Magos sono venerati nei Paesi iberici, e il Christkind (Gesù Bambino) è il simbolo del Natale nel sud della Germania, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia e per il gruppo linguistico tedesco dell’Alto Adige, Ded Moròz abita a Velìkij Ùstjug. La sua casa è un ‘tèrem’, edificio di due piani in legno aperto ai visitatori nel 1998. Sua moglie è ‘Zimà’, la parola ‘inverno’ declinata al femminile.

La casa di Nonno Gelo

Tutto è molto ovattato e la neve rende l’atmosfera sublime, magica. All’interno dodici stanze, dalla biblioteca a quella adibita a osservatorio ma anche quella dove sono custoditi i regali che lo stesso ‘Nonno gelo’ ama ricevere. C’è anche la ‘scuola della magia’ dove i bambini restano a bocca aperta partecipando ai corsi di ‘ghiacciografia’. Immancabile l’ufficio postale dove arrivano le lettere: non c’è un indirizzo preciso, basta scrivere semplicemente Ded Moròz e la letterina arriva a destinazione. Ci sono un’area giochi per i bambini, il mercatino di Natale, il laboratorio di un fabbro e una sala ghiacciata dove la temperatura è di -15 gradi tutto l’anno.

La dacia a parco Kuzminki

‘Nonno Gelo’ vive in alcuni periodi dell’anno anche nella dacia a parco Kuzminki nella periferia sud-est di Mosca e, durante le vacanze di Capodanno, nella nuovissima Torre Imperia, un grattacielo di 60 piani a Moscow City.
Sneguròchka vive a Kostroma assieme al gatto Bajun, è vestita con abiti di color argento, bianco e azzurro e inconfondibile è il berretto di pelliccia.
È possibile trovare i costumi di ‘Nonno gelo’ e di sua nipote. Le due figure si possono trovare a forma di addobbo in vetro per l’albero di Capodanno (‘jolka Novy God’), statuette di legno e di cartapesta, cartoline moderne ma anche di epoca sovietica, e stampati su confezioni dei dolciumi russi.

Una curiosità a Irbit oltre gli Urali

A Irbit, cittadina da 40.000 abitanti oltre la catena degli Urali nell’Oblast’ di Sverdlovsk, l’amministrazione comunale quest’anno ha deciso di ravvivare un po’ la comunità “trasformando” i monumenti di Vladimir Lenin e Caterina la Grande vestendoli rispettivamente in Ded Moròz e Sneguròchka. Per il padre dell’Urss, un mantello rosso con colletto bianco, per l’imperatrice un abito azzurro e bianco. Qualcuno ha storto il naso, alcuni hanno sorriso.

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