L’argentino Milei fatto italiano batte Bolsonaro d’Anguillara

Peggio del novembre 2021, quando il plurinquisito presidente brasiliano Bolsonaro fu fatto cittadino onorario di Anguillara Veneta, luogo di origine della sua famiglia, dalla sindaca leghista, tra polemiche e beffe. Ora tocca al presidente argentino Javier Milei, forse un po’ meno violento del Bolsonaro, ma reazionario come lui, e pure molto ‘estroso’, matto dicono gli avversari maligni. Ma è amico di Giorgia Meloni che, grazie ai lontani Milei calabresi di partenza, lo fa ‘cittadino Italiano’, altro che un Bolsonaro solo di Anguillara veneta.

La presidente del consiglio Giorgia Meloni mostra il regalo del presidente argentino Javier Milei, una statuetta mentre imbraccia una motosega,

Convenienze e alta politica estera

Il presidente argentino Javier Milei, aveva dei nonni calabresi emigrati in Argentina all’inizio del Novecento, e la cittadinanza gli viene data sulla base del principio dello “ius sanguinis”, quello che regola il diritto alla cittadinanza in Italia. Anche se non proprio per tutti. Milei ha più volte esibito quello che considera un suo stretto legame con l’Italia, sia parlando della storia dei suoi nonni calabresi che facendo mostra del proprio apprezzamento per la cultura italiana. «Ha inoltre ottimi rapporti e una buona sintonia politica con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di destra e nazionalista come lui», rileva educatamente il Post che la butta in politica.

Fratelli e sorelle d’Italia

«Per Meloni la decisione è anche una mossa diplomatica per rafforzare i legami con l’Argentina e con Milei, in un momento in cui per l’Italia è molto importante avere nuovi sbocchi e nuove relazioni commerciali con i paesi del Sud America, visto il rischio concreto che nei prossimi mesi gli Stati Uniti introducano nuovi dazi». La cittadinanza italiana verrà data anche alla sorella minore di Milei, Karina, che è anche segretaria generale della presidenza argentina, cioè la principale consigliera politica di suo fratello.  Accadrà oggi, ad Atreju, il raduno organizzato ogni anno da Fratelli d’Italia, e i due fratelli d’Argentina.

Francesco Milei, detto ‘Ciccio’

Secondo quanto raccontato da Milei, erano italiani i nonni paterni e la nonna materna. Il legame tra Milei e l’Italia è stato accertato soprattutto a partire dalla storia del nonno paterno, Francesco Milei, detto ‘Ciccio’, che partì per l’Argentina da un piccolo paese vicino a Cosenza nel 1926, insieme alla madre e a tre fratelli. Una volta arrivato in Argentina, il nonno di Milei aprì un banco di frutta e verdura ed ebbe due figli: Norberto Horacio, padre di Javier, e José Luis. Secondo quanto ricostruito dal Messaggero il governo di Meloni stava lavorando da mesi alle pratiche per poter dare la cittadinanza a Milei, dopo la sua visita in Italia pochi mesi dopo la sua elezione. Ora le ricerche si sono concluse: Milei riceverà quindi un passaporto italiano e avrà doppia cittadinanza. Utile, dovesse mai, in futuro, dover scappare in tutta fretta dall’Argentina.

‘Ius sanguinis, e lo ‘ius soli’ negato

L’Italia prevede che, secondo il principio dello ‘ius sanguinis’, si può essere riconosciuti come cittadini alla nascita solo se figli di cittadini italiani; in caso contrario le procedure per ottenere la cittadinanza sono lunghe e complicate. In Italia vivono moltissimi cittadini di origini straniere che sono nati qui, sono andati a scuola qui, oppure lavorano e pagano le tasse da anni ma non hanno ancora la cittadinanza italiana. Al tempo stesso, proprio in virtù del principio dello “ius sanguinis”, le nostre norme prevedono che possa ottenere facilmente la cittadinanza chi dimostri di discendere da un qualche avo italiano successivamente emigrato all’estero, come nel caso di Milei.

Ius sanguinis, ius soli, ius culturae e ius scholae

Le norme che regolano l’ottenimento della cittadinanza in Italia sono ritenute ingiuste, discriminatorie e non aderenti alla realtà e alla vita di moltissime persone che vivono in Italia: l’ultimo tentativo di cambiare la legge è una proposta di referendum che proprio quest’autunno ha ottenuto le firme necessarie per poter essere esaminata dalla Corte costituzionale. La rete ‘Dalla Parte Giusta della Storia’ che promuove una riforma della legge sulla cittadinanza critica aspramente la scelta. “Com’è possibile che una persona che vive dall’altra parte del mondo, senza alcun legame con la cultura o la lingua italiana, abbia più diritti di chi nasce, cresce, lavora e vive stabilmente in Italia?”. Un favoritismo politico per modalità e tempo accuse anche in parlamento.

Da molti argentini: ‘Se è italiano, tenetevelo’

La cittadinanza italiana di Milei sta suscitando dubbi in Argentina, che riguardano in particolare possibili conflitti d’interesse nell’esercizio delle sue funzioni. Quello di Milei infatti è un caso un diverso rispetto a Macri, che ottenne la cittadinanza italiana prima di diventare presidente. Ma in generale ci sono dubbi sull’opportunità che il capo di uno stato abbia la cittadinanza anche di un altro Stato: la Costituzione argentina non contiene nessun divieto esplicito in questo senso, in quello che alcuni considerano un vuoto normativo a cui bisognerebbe porre rimedio.

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro