In Siberia la metropolitana con solo una stazione

Nella sconfinata Siberia dove la colonnina di mercurio può scendere anche oltre i -60 gradi, c’è una singolarità tra  ‘icona’ e ‘simpatica attrazione’. È l’incompiuta metropolitana di Omsk che lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij nel 1854 definì “una brutta cittadina dove non ci sono quasi alberi, d’estate fa caldo e vento con sabbia (proveniente dalla steppa kazaka, ndr), dove non ho visto la natura […] Se non avessi trovato la gente, sarei morto”.

Dopo Fëdor Dostoevskij e l’URSS

Dopo la caduta dell’Unione Sovietica c’era una grande voglia di realizzare una metro nella città bagnata dalle acque del fiume Irtysh. Ad oggi, però, esiste una sola stazione chiamata ‘Biblioteka Imeni Pushkina’. Il nobile progetto è rimasto a lungo fermo e ora definitivamente abbandonato. Adesso c’è l’ipotesi di riqualificare i luoghi della metropolitana che erano stati costruiti, in particolare la parte sotterranea. All’incrocio tra ulitsa Frunze (così era chiamata in epoca sovietica la capitale dell’odierno Kirghizistan, Bishkek) e ulitsa Krasny Put’, i due ingressi che avrebbero dovuto portare ai treni, ci sono ancora ma fungono da sottopassaggio pedonale limitandosi a collegare i due lati della stessa strada.

Una ‘metro’ per ogni milione di abitanti

La ‘Omskiy metropoliten’ doveva diventare la seconda metropolitana della Siberia dopo quella di realizzazione sovietica di Novosibirsk. Durante l’Unione Sovietica il pensiero era: “serve una metro per ogni città con più di un milione di abitanti”. A Omsk i lavori iniziarono nel 1992. Un primo tratto tra le stazioni di Zarechnaja, Rabochaja e Tupolevskaja doveva essere pronto nel 1997 ma non venne mai inaugurato. Tra promesse e rinvii, prima dal 2008 al 2010, poi al 2016 – era il sogno per i 300 anni della città –, si è arrivati al 2018 quando è arrivato il definitivo ‘niet’ da parte del governo dell’Oblast (regione). Ad oggi per completare la metropolitana sarebbero necessari almeno 22 miliardi di rubli (poco più di 2 miliardi di euro).

‘MetroShish’: l’ironia dei cittadini di Omsk

Nel 2016 un cittadino aveva persino iniziato a produrre i gettoni con tanto di logo della metro ma i 300 esemplari sono diventati cimeli da vendere su internet. Negli anni il sottopassaggio è diventato luogo che ha ospitato le fantasie dell’uno e dell’altro artista e writer e di improvvisati spettacoli musicali e teatrali. Un gruppo di persone si è unito sotto il ‘Progetto M’ per organizzare iniziative. Un popolare negozio di gastronomia della città vende panini con la forma della lettera ‘M’ chiamandoli ‘MetroShish’, dove ‘shish’ in russo significa ‘niente’.

Metro incompiuta vendesi

È notizia degli ultimi giorni la possibile vendita ai privati delle strutture della metropolitana incompiuta. C’è da tagliare la vegetazione selvatica, sostituire le recinzioni, rimuovere e smaltire i rifiuti edili e il cemento armato. L’idea è quella di trasformare le stazioni abbandonate in spazi espositivi dove gli artisti locali possono esporre le proprie opere, ospitare workshop ed eventi culturali, ma anche creare spazi culturali, musei, gallerie, sale da concerto o anche cinema. Alcune aree potrebbero essere riconvertite in parcheggi sotterranei, altre in insoliti e curiosi punti ristoro per residenti e turisti. Non è escluso che possano essere organizzati itinerari turistici delle sezioni abbandonate della metropolitana.

Tour sotterranei

Nel 2011, il costruttore aveva organizzato qualche tour nei sotterranei per studenti e giornalisti ma questi ‘viaggi’ sono stati bloccati. In Russia c’è una metropolitana che è un’icona a livello mondiale: è quella di Mosca, sempre in espansione, sempre più organizzata, sempre più funzionale che aggiunge bellezza a tante meraviglie e che il prossimo anno compirà 90 anni.

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