2025: Usa contro Cina «avversario strategico»

Mappa delle basi militari della Repubblica Popolare e di quelle a stelle e strisce nel Pacifico occidentale. Un’anticipazione di Limes sui “I signori degli oceani”: degli attriti tra Washington e Pechino nei mari cinesi hanno scritto You Ji e Lina Gong. “La designazione della Cina quale «avversario strategico» nelle strategie di difesa e di sicurezza statunitensi del 2017 coincise con l’annuncio da parte di Donald Trump della Indo-Pacific Strategy”

‘Indo-Pacific Strategy’ di Trump

La Cina indicata «avversario strategico» di difesa e di sicurezza statunitensi dalla presidenza Trump 2017, e l’Indo-Pacific Strategy come spostamento del baricentro di potenza dell’America verso la regione indo-pacifica dovuto all’ascesa cinese che ha reso prioritario per Washington serrare i ranghi con alleati in uno sforzo di contenimento dell’espansione strategica di Pechino, la nota di Limes che prova ad analizzare. L’ Indo-Pacific Strategy è stata la svolta degli Stati Uniti a trasformare il loro ‘sistema di alleanze bilaterali’ in una collezione di sistemi «minilaterali», specie nell’Indo-Pacifico, vedi la creazione dell’Aukus (il patto di sicurezza trilaterale tra Australia, Regno Unito e Usa) ,e del Quad (il Dialogo quadrilaterale di sicurezza tra Australia, Giappone, India e Us

La Nato a est in chiave anticinese

Indicatore rilevante di questa strategia è la proiezione forzata della Nato a est in chiave anticinese: ai summit dell’Alleanza vengono ora regolarmente invitati partner asiatici e i comunicati finali menzionano sempre la Cina come sfida alla sicurezza collettiva. Navi da guerra europee hanno condotto esercitazioni a tutela della libertà di navigazione nel Mar Cinese Meridionale e nello Stretto di Taiwan, mentre il coordinamento tra le strutture di sicurezza occidentali come i Five Eyes e il Quad è stato palesemente rafforzato.

L’ordie americanocentrico

L’Ips ha fornito all’Occidente una nuova cornice e nuovi meccanismi strategici per difendere l’ordine americanocentrico, e attuare preparativi concreti in vista di un conflitto armato con avversari definiti. Un conflitto per Taiwan rientra chiaramente in tale logica, al fine di impedire a Pechino la riunificazione dell’isola al continente, sostiene Limes. L’America ha ridefinito gli elementi chiave della sua politica su Taiwan incorporando negli schemi di deterrenza lo scenario di una guerra e rendendo così l’isola un tassello importante della strategia di contenimento della Cina.

Indo-Pacific Strategy di guerra fredda

L’adozione dell’Ips ha segnato la fine della politica statunitense di collaborazione con Pechino. Washington non ha (ancora?) coniato una definizione ufficiale della sua nuova posizione strategica, ma ne ha delineato i contorni promettendo «forte competizione sempre e cooperazione quando necessario». Tuttavia, l’Ips comporta nei fatti una strategia di contenimento che traghetta il mondo verso una nuova guerra fredda.

Cina peggio dell’URSS

Il vicesegretario di Stato Kurt M. Campbell ha detto in un’audizione alla commissione Esteri del Senato statunitense che la sfida posta da Pechino è maggiore di quella rappresentata dall’Urss ai tempi della prima guerra fredda. La strategia anticinese dell’America ricorda dunque per certi versi quella antisovietica nei suoi risvolti pratici, tra i quali l’uso di Taiwan per esercitare una pressione costante sull’avversario.

La rivalità sino-americana militarizzata

L’Ips ha militarizzato la rivalità sino-americana al punto da imporre alla Cina, mediante politiche del rischio calcolato, compromessi sulle proprie rivendicazioni di sovranità. Un meccanismo chiave di questa tendenza sono le esercitazioni a garanzia della libertà di navigazione nel Mar Cinese Meridionale e nello Stretto di Taiwan. Incorporando focolai di tensione locali nel più ampio quadro della competizione geopolitica globale, gli Stati Uniti ne hanno esacerbato l’intensità.

L’ex ammiraglio ‘fight tonight’

L’ex ammiraglio Harry Binkley Harris, già a capo dello US Indo-Pacific Command, ha parlato di ‘fight tonight’ (essere sempre pronti a combattere) come nuovo standard delle forze americane nella regione. La militarizzazione messa in atto dalla Ips s’incentra sul contenimento della Cina entro la prima catena di isole: sfrutta le dispute marittime che punteggiano l’Asia ‘ per massimizzare la pressione su Pechino e stabilisce un nesso tra terra e mare per integrare la pressione sulle vie di comunicazione marittima con quella lungo il confine sino-indiano.

Taiwan solo il fiammifero

La disputa su Taiwan catalizza tutti gli altri focolai di tensione nell’area, perché è quella capace di precipitare una guerra tra Cina e Stati Uniti. Col tentativo statunitense di internazionalizzare la questione di Taiwan. È uno schema simile a quello applicato alle dispute nel Mar Cinese Meridionale, rivelatosi efficace nel contrastare le rivendicazioni territoriali cinesi nell’area…

Tags: Cina nemici Usa
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