Disarmati e sconfitti osserviamo il saccente elegante mondo dei media fingere oggettività, la politica fingere democrazia, i cittadini chinare la testa sui telefonini e fingere partecipazione virtuale. Il mondo che sognavamo cadere a pezzi sotto le bombe al fosforo dell’autodifesa spregiudicata e spregevole. Un rovesciamento di valori e di storia, straniante e furibondo. Con una sua logica perfetta che prevede per le oligarchie finanziarie, economiche e militari una visione messianica crudele insensata, felicemente distruttiva. Ma nel nome di qualche dio che si fa beffe di noi.
Restiamo qui, battaglieri, a cercare il modo di essere vanga, prima ancora di seminare. Di sciogliere il nodo che ci stringe la gola con un sorriso dolce per chi non si arrende, per chi resiste, per chi non sceglie le scorciatoie ciniche del successo e non finge di non vedere. A mormorare tra i denti come può un uomo uccidere un suo fratello, e ancora tuona il cannone e ancora non è contenta di sangue la bestia umana e ancora ci porta il vento.