
Gli alberi offrono le tante tonalità tra il rosso e il giallo, i bambini mostrano felici il mazzolino di foglie raccolte. immagini da cartolina e scenari che s’addicono a fotografie d’autore. per chi non vuole recarsi in dacia e accendere la stufa, è il momento migliore per inoltrarsi nel verde di uno dei tanti parchi della città. A Mosca ci sono 96 parchi (park), 18 giardini (sad) e 4 giardini botanici (botanicheskiy sad). Insomma l’imbarazzo della scelta: numeri che la fanno diventare la capitale più verde del mondo.
Il parco più popolare ma anche più grande, quello che in inverno si trasforma in una lunghissima pista di ghiaccio open air, è sicuramente il parco titolato a Gorki. in occidente, ‘Gorkij Park’ (come lo chiamano i russi), è diventato famoso nella canzone ‘wind of change’ della rock band tedesca degli scorpions scritta alla luce dei cambiamenti socio-politici dopo la caduta del muro di Berlino. Passeggiare senza una meta definita in questo immenso polmone verde della capitale russa, significa “perdersi”. Il fiume Moscòva da una parte e le tante opportunità di svago all’interno del parco – c’è persino un ristorante vietnamita –, si arriva fino alla ‘collina dei passeri’ (‘vorobёvy gory’) che prima della dissoluzione dell’Urss si chiamava ‘collina Lenin’. In inverno si può sciare e addirittura, per gli esperti, praticare il salto dal trampolino.
Dalla parte opposta dell’ingresso principale del ‘Gorkij’, lungo la Krymskaja Naberezhnaja (lungofiume della Crimea), ci sono la nuova galleria Tretjakov e ‘muzeon’ rispettivamente la casa degli artisti e una sorta di ‘cimitero’ dei monumenti dell’era sovietica. si possono vedere e fotografare il grande stemma in ferro dell’unione sovietica, la statua di colore bianco di Lenin ma anche quelle di Stalin, Gorkij e di ‘Iron Felix’, al secolo Felix Dzerzhinsky. Ebbene, la statua in granito del rivoluzionario bolscevico, fondatore della prima polizia segreta dell’Urss (la Ceka) diventata poi kgb, è quella che fino al 22 agosto del 1991 sorgeva sulla piazza della Lubyanka davanti alla maestosa sede del kgb per poi essere rimossa dalla folla.
Spostandosi verso la cittadella del Cremlino, ecco i giardini di Alessandro, coloratissimi in estate e con sempre un brulicare di persone interessate ad immortalare i momenti del solenne e suggestivo cambio della guardia al sacello del ‘milite ignoto’. oltre la Piazza Rossa, il ‘Zaryadye park’ con la terrazza sospesa sulla Moscova.
Luogo dove trascorrere diverse ore è un altro immenso parco, quello del ‘Vdnch’ nella zona nord vicino alla torre televisiva di Ostankino. Parco ritornato con la denominazione di epoca sovietica, ‘esposizione delle conquiste dell’economia nazionale’, in questo polmone verde moscovita ci sono chioschi, curati padiglioni dedicati a quelle che furono le ex repubbliche sovietiche e uno dei due ‘buran’ esistenti. La navetta spaziale del programma sovietico, fino ad una quindicina di anni fa esposta al ‘Gorkij park’, è visitabile.
A mosca ci sono altri parchi molto interessanti e coinvolgenti per la loro unicità come parco Izmailovo, quello dove si trova attorno allo stagno del monastero di Novodevichij, ‘casa’ delle anatre e dei cigni, ma anche Taganskij, Ekaterininskij, luogo ideale per noleggiare una piccola barca a remi a due passi dal museo centrale delle forze armate e dove sorge il monumento alle vittime del sommergibile nucleare Kursk.
Sempre nell’area della capitale russa ma un po’ fuori rispetto al centro, sorgono i parchi Pokrovskiy, Krylatskoe, Arkhangelskoe, la riserva di caccia di Kolomenskoe e Tsaritsyno.
Insomma, a Mosca, dove la vita scorre con ritmi umani e la metropolitana è il mezzo più comodo e pratico per spostarsi, parchi e giardini sono davvero luoghi per staccare, almeno un attimo, dalla vita e dai problemi quotidiani.