Inciampo Labour: ‘supersegretaria’ iper pagata mentre l’isola affonda

Un’inchiesta della BBC tira in ballo il premier laburista Keir Starmer su una “mancanza di etica politica” modello conservatore Boris Johnson, ai tempi del famoso “Partygate”. Nessun festino ma la strapagata capo della segreteria del Premier. Con tutti gli scontati maliziosi sottintesi possibili. Mentre l’isola è flagellata da ‘mare molto grosso’, quasi tempesta.

L’austera BBC fa i conti senza sconti

L’austera BBC ha scoperto che la responsabile della strategica segreteria del premier, Mrs. Sue Gray, aveva ricevuto un congruo aumento di stipendio da Starmer, nel momento in cui quest’ultimo aveva assunto la carica di Primo ministro. Potrebbe essere un riconoscimento normale. Moltomeno ‘normale’, però, è che la signora Gray incassi la bellezza di uno stipendio da 170 mila sterline l’anno (qualcosa in più di 200mila euro). Una somma di 3 mila sterline superiore quella dello stesso Presidente Starmer.

Trincea ‘capo segreteria’

Dopo qualche piccola schermaglia politica di retroguardia, con la quale qualcuno nel Labour (pochi, per la verità) aveva cercato di difendere Sue Gray (e soprattutto Starmer), la “capa” della Segreteria è stata costretta a dimettersi. Le furiose polemiche politiche, intorno alla figura della Gray, erano anche state scatenate per il suo report, stilato all’epoca del “Partygate”, che portò alla caduta di Johnson. Successivamente ha lavorato come consulente del Partito laburista, per poi fare una velocissima carriera, fino a diventare capo della Segreteria del premier.

Problemi interni al governo

Gli attacchi contro la Gray, oltre che dai Tories, sono cominciati ad arrivare anche da diversi esponenti laburisti. “La notizia dell’aumento di stipendio della signora Gray – sostiene la BBC – comunicata da diverse fonti di Whitehall, è l’ultima di una serie di fughe di notizie sul suo conto, che delineano un quadro di relazioni difficili, ai vertici del governo, a soli sei mesi dall’insediamento del Partito laburista”.Dunque, i problemi sollevati nei confronti di Sue Gray, non riguardano solo il suo stipendio, ma anche il ruolo di ‘filtro’ tra Starmer e gli affari correnti.

La ‘Zarina’ del 10 di Downing Street

Soprannome ‘Zarina’. “Ciò dimostra il modo disfunzionale in cui viene gestito il numero 10 di Downing Street – sottolinea ancora la BBC -. Nessun giudizio politico, una Sue Gray sempre più altezzosa che si considera il vice Primo Ministro, da cui deriva lo stipendio, e nessun’altra voce che il Primo ministro possa sentire, mentre tutto viene gestito da lei”. E mentre Starmer ha già dato un nuovo incarico alla ‘chief of dimissionaria, facendola diventare “Inviata per le nazioni e le regioni”, i Conservatori sparano bordate fragorose.

Vogliono sapere perché loro hanno rifiutato qualsiasi aumento agli alti funzionari governativi e ai consulenti speciali, mentre i laburisti, col Paese in ginocchio, spendono e spandono i soldi dei contribuenti.

Capitolo donazioni

Le donazioni. Un ‘pari’ laburista, Lord Alli, è indagato dall’organismo di controllo parlamentare “per presunta mancata registrazione degli interessi”. Si tratta di un facoltoso donatore, che ha regalato vestiti di pregio a Keir Starmer e ad altri alti esponenti del partito. La Commissione dovrà stabilire se sono state rispettate le regole. Per evitare polemiche, il premier Starmer ha restituito doni per 6 mila sterline che aveva ricevuto dopo la sua nomina, avendo ben altri problemi. Le scadenze finanziarie che si avvicinano, minacciosamente, per la fine del mese.

Un disperato ministro delle finanze

Ieri, il Financial Times ha usato un’espressione preoccupante, per descrivere lo sforzo quasi sovrumano col quale la Cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves sta preparando il bilancio: “Cammina sulla lama di un rasoio”. Con uno ‘spread’ quasi a 200, nei confronti dei Bund tedeschi, dice il FT, “dovrà procedere con cautela col suo piano di prestiti e investimenti se non vuole innescare una svendita di titoli di Stato”. E intanto, in questo clima di sfiducia, i rendimenti salgono fino al 4,2%. Il che significa maggiori oneri da impegnare per il debito.

Come pagare i debiti

Un disastro. Ecco il vero angosciante problema di Keir Starmer: come aggiustare, in qualche modo, il baraccone dei servizi pubblici britannici e garantire le prestazioni previdenziali, con una situazione di cassa al limite della bancarotta? Beh, la risposta classica è che i tagli alla spesa pubblica si annunciano, mentre le nuove tasse si impongono. Per davvero.

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