Potere elettorale in coppia e Casa Bianca non sempre linda

I protagonisti politico popolari della convention Dem di Chicago, sono stati indubbiamente Michelle e Barak Obama. Coppie familiari che pesano in politica, forse più di quella tra Kamale Harris e il candidato vice Tim Walz. Leggerezza di fine agosto con qualche dovuta puntura di spillo. E qualche difficoltà a rimontare i vizi di Re e di Regine europei, con l’ostentata sobrietà repubblicana americana, spesso venata da un certo rigore quacchero. Con le dovute eccezioni, e umanissimi peccati nascosti non troppo berne.

Da Washington a Lincoln, la nascita della ‘corte repubblicana’

George Washington, primo presidente degli Stati Uniti, sposò nel 1759 Martha Dandridge Custis, ricca vedova e proprietaria tra l’altro della grande tenuta di Mount Vernon. Martha non fu soddisfatta quando Washington nel 1789 accettò l’incarico di presidente, ma dovette fare buon viso a cattivo gioco ed accettò con il tempo il proprio ruolo pubblico che al momento si limitava alla presenza alle riunioni del venerdì, le sole alle quali erano ammesse le altre mogli.
Le prime riunioni, tra l’altro, non si svolgevano nemmeno alla Casa Bianca, che fu inaugurata il 1° novembre 1800, ma in sedi provvisorie. Lo stesso titolo di First Lady del resto è successivo, perché Washington usò sempre l’appellativo di ‘Lady Washington’.
I primi a manifestarsi nel ruolo di vera e propria ‘coppia presidenziale’ nei confronti dell’opinione pubblica furono Abramo Lincoln e Mary Todd, il cui matrimonio avvenne nel 1842. Quando i Lincoln si insediarono nel marzo 1861 le condizioni della residenza non erano ottime, soprattutto dal punto di vista igienico: studi recenti hanno ipotizzato che Harrison nel 1841 (nono presidente) e Taylor nel 1850 (dodicesimo presidente) siano morti prima della scadenza del mandato per complicazioni provocate da crisi batteriche contratte all’interno della sede presidenziale per la scarsa igiene.
Lady Lincoln, che comprensibilmente si occupò del rinnovo degli arredi, fu così tacciata di essere ‘spendacciona’ e gelosa, perché ebbe una volta uno sfogo pubblico per l’eccessiva vicinanza al presidente della moglie di un generale. L’altro aspetto sul quale si discusse molto fu lo stato depressivo che l’accompagnò a lungo: dei quattro figli nati dal matrimonio solo uno sopravvisse fino all’età adulta e il fatto che durante la guerra civile la città di Washington fosse diventata sede di numerosi ospedali traboccanti di feriti, non arrecarono sollievo alle sue condizioni.

L’era dei Roosevelt

Franklin Delano Roosevelt (trentaduesimo presidente) sedette ininterrottamente alla Casa Bianca dal 1933 al 1945, dopo aver sposato nel 1905 Anna Eleonor Roosevelt, lontana cugina e nipote del ventiseiesimo presidente Theodor Roosevelt. Eleonor, che aveva studiato in Inghilterra presso scuole di orientamento liberale, divenne una convinta paladina della causa dei diritti civili e di quelli delle donne in particolare: non c’è da meravigliarsi se Lady Roosevelt fu anche la prima First Lady sorvegliata dall’FBI di Edgar Hoover.
Alla Casa Bianca le due vite dei coniugi si svolsero sostanzialmente separate perché Eleonor vi soggiornò poco tralasciando ad esempio la presenza nelle numerose visite ufficiali, mentre sul piano politico vi fu invece una buona intesa di fondo. A partire dalla fine del Novecento, con la pubblicazione di nuove biografie finalmente non agiografiche, dal quadro emerso si sono definite con maggiore nettezza numerose scappatelle del presidente, ivi compresa un’altra lontana cugina e una fedele segretaria.
Anche Eleonor, ritenuta poco interessata alle vicende sentimentali, trovò sostegno in un paio di occasioni in un addetto ai servizi di sicurezza presidenziali e in un politico dalle posizioni molto radicali. La vera sensazione fu invece la conferma, dopo mormorii e pettegolezzi, dell’amicizia intima che Eleonor aveva intrattenuto invece con la giornalista Lorena Hickok. Harry Truman, successore di Roosevelt, ebbe tuttavia l’idea di affidare ad Eleonor importanti incarichi nella neo costituita Organizzazione delle Nazioni Unite ed ancora oggi è ricordato il suo ruolo nell’approvazione della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo nel 1948.

Tempi moderni

Nell’immediato secondo dopoguerra la vita della Casa Bianca fu caratterizzata da un certo grigiore, almeno fino alla comparsa sulla scena nel 1960 di John Fitzgerald Kennedy e dell’affascinante moglie Jaqueline sposata nel 1953. Che si trattasse di una personalità diversa dalle precedenti mogli dei presidenti, apparve chiaro sin dalla campagna elettorale: Jaqueline, che parlava correntemente francese e spagnolo, si impegnò infatti nella traduzione e nella registrazione di discorsi ufficiali destinati agli immigrati. Aver inoltre perfezionato gli studi in Francia, si dimostrò di enorme importanza nel corso della visita ufficiale a Parigi nell’affrontare il generale de Gaulle, che godeva fama di burbero, e altrettanto utile fu la sua presenza accanto al marito nell’incontro con il sovietico Kruscev.
Fino alla fine tragica della presidenza Kennedy a Dallas, il ruolo svolto fu impeccabile, ma altrettanto non si può dire del comportamento del consorte che – come è noto – ebbe una relazione anche con l’attrice Marlyn Monroe, per troncare la quale affidò al fratello Robert la condotta dell’operazione. Interessante notare che Lady Byrd Johnson, moglie del successore di Kennedy, seguì l’esempio di Jaqueline durante la campagna elettorale del 1964 con notevole slancio promuovendo la legge sui diritti civili: fu in questo periodo che – per la prima volta – fu assunto personale per le attività autonome della First Lady, istituzionalizzando un ruolo preciso nella macchina della Casa Bianca. Meno noto inoltre che nel 1970 abbia anche pubblicato un libro sulla vita alla Casa Bianca privo di sensazionalismi e molto apprezzato dai lettori.

Cronache recenti

Fino all’ascesa di Ronald Reagan i riflettori si mantennero spenti sulle diverse First Lady, ma nel 1980 Nancy Reagan li riaccese tutti. A parte i noti contrasti familiari con la figlia Patti, militante pacifista in aperto contrasto con il padre, Nancy fu criticata per aver assunto iniziative che invadevano le competenze presidenziali. Quando però si seppe che aveva sconsigliato il marito ad assistere ad una cerimonia di commemorazione in un cimitero militare in Germania dove si trovavano anche dei nazisti, o quando ‘consigliò’ di aprire trattative con Gorbaciov, la sua popolarità aumentò, né bisogna dimenticare la lunga amicizia con Margaret Tatcher.
Il modello della First Lady rimase ancora per poco legato ad un’attività post-presidenziale fatto di opere benefiche o assistenziali, fondazioni di biblioteche o fondi universitari, ma la svolta vera avvenne in seguito.
Dopo un periodo alla Casa Bianca che divenne noto per il primo scandalo sessuale apparso sui media – conosciuto cioè dall’opinione pubblica, al contrario degli altri che rimasero relativamente in ombra – Hillary Clinton entrò direttamente in politica: prima un seggio senatoriale, poi la segreteria di Stato e alla fine la canditura per la presidenza. Si attende però un rimescolamento di carte se ci sarà un ‘First Gentleman’.

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro