
Un luogo romantico, alcuni dicono il migliore per scattare selfie e addirittura servizi fotografici, a due passi dalle meraviglie che fanno da contorno alla magica piazza Rossa. A far da contorno alla ‘Krasnaja ploschad’ – ‘piazza Rossa’ ma anche ‘piazza bella’ – una serie di meraviglie architettoniche: la Cattedrale di San Basilio, i magazzini Gum, il museo nazionale, e soprattutto il Cremlino, la cittadella non solo del potere prima zarista, poi sovietico e ora russo, ma di un’immensità di storia ed intreccio di tante culture.
Inaugurato nel 2017 dal presidente Vladimir Putin, il parco Zaryadye è stato il primo parco pubblico realizzato a Mosca da 50 anni. Un polmone verde dopo gli storici parco Gorky, VDNH (fortemente rivalutato per aver ospitato il Forum Russia), ma anche i parchi Kolomenskoye, Pobeda (della Vittoria) e Tsarytsino.
Dove oggi gidiamo il parco Zaryadye – l’omonima sala concerti è considerata la più moderna di Russia – fino al XII secolo era una zona di commercio e, ancora prima, è stato il luogo di nascita di Mikhail Fjodorovich, diventato successivamente il primo zar dei Romanov. Senza ritornare troppo indietro nel tempo, ma al secolo scorso, nell’area dovo oggi sorge il grande parco Zaryadye, c’era la ‘Gostinitsa Rossiya’.
Conosciuto come ‘Il Rossiya’, oltre ad essere un grande rettangolo di 250 per 150 metri composto da quattro edifici da 12 piani, l’hotel era il simbolo dell’ospitalità voluto dal governo sovietico. Era una struttura che aveva arginato il problema della ricettività nella capitale dell’Unione Sovietica. Frequentato dagli stranieri – su tutti il presidente degli Stati Uniti, George H. W. Bush e dal pugile Mike Tyson –, al ‘Rossiya’ hanno soggiornato anche i delegati dei vari congressi del PCUS.
L’albergo Rossiya per oltre vent’anni (1967-1980) è stato il più grande hotel del mondo con ben 3.182 camere. Un primato battuto in casa perché in occasione delle Olimpiadi di Mosca ’80, volute e poi aperte da Leonid Brezhnev, erano stati eretti i parallelepipedi del grande complesso dell’hotel Izmailovo con 5.000 stanze. La maggior parte dei turisti stranieri, anche fino a dopo il crollo dell’Unione Sovietica, venivano indirizzati a pernottare in questa decentrata mega-struttura.
A compromettere l’operatività del ‘Rossiya’ è stato l’incendio del 25 febbraio del 1977 che costò la vita a 42 persone. L’hotel era dotato di tutti i confort ed era stato costruito con tanto di bunker da utilizzare come rifugio antiaereo ma era un gigante difficioòle da far funzionare. Al ‘Rossiya’ hanno soggiornato anche uomini d’affari, sportivi e i giornalisti occidentali a Mosca per storici reportage o perché invitati dall’una o dall’altra associazione culturale o sportiva.