Il Directorato dell’Intelligence militare di Kiev (Holovne upravlinnia rozvidky Ministerstva oborony Ukrainy, abbreviato HUR, GUR), ha rivelato l’esistenza di una vera e propria campagna militare per l’eliminazione degli uomini del Gruppo Wagner e loro alleati in giro per il mondo. Con la conferma di attacchi a contractor russi in Siria e Sudan a partire dalla metà del 2023, con accuse e reazioni di diversi Paesi africani verso Kiev.
Repubblica del Mali, ottava nazione dell’Africa e il quarto produttore di oro del continente, oltre a ferro, uranio, manganese, litio e calcare. E molte etnie sedentarie e nomadi che la popolano. Tra queste i Tuareg, pastori semi-nomadi che vivono tra Mali settentrionale e regioni di confine del Niger, del Burkina Faso, dell’Algeria, della Mauritania e della Libia rispetto ai confini tracciati dai colonizzatori francesi. Nell’aprile 2012 gran parte dei circa 4.000 Tuareg che avevano servito Gheddafi come mercenari, del caos Libia della sua uccisione sino tornato in patria con armi ed equipaggiamenti. Pronti ad una insurrezione separatista per l’indipendenza dell’Azawad, territorio settentrionale del Mali, precisa con dettagli Pietro Orizio.
Ma intanto la presenza dei jihadisti si è estesa ad altre zone del Mali. Nel maggio 2015, è nato lo ‘Stato Islamico del Grande Sahara’ (ISGS), mentre altri gruppi sono confluiti nel gruppo ‘Jama’at Nusrat al-Islam Wal-Muslimin’ (JNIM), di matrice qaedista. Scontri tra di loro e due colpi di stato in nove mesi. Il colonnello Assaimi Goita, a capi del secondo golpe, chiede a Francia e ONU di ritirare i loro uomini e apre alla Russia e al Gruppo Wagner. Fino a mille uomini in supporto alle forze armate locali, in cambio di circa 6 miliardi di franchi CFA (9,13 milioni di euro) al mese, e l’accesso a tre miniere: due di oro e una di magnesio.
Le autorità locali hanno sempre smentito quanto scritto sopra, definendo i russi, semplici consulenti incaricati di addestrare le Forze Armate del Mali. Presenza degli uomini allora di Prigozhin ammessa anche dal ministro degli Esteri Lavrov e dallo stesso Vladimir Putin, ma operazione di un’organizzazione privata ed indipendente dagli interessi della Federazione Russa, come la presenza degli uomini della Wagner nella Cirenaica libica al fianco delle truppe del generale Khalifa Haftar. Dal 2022 la loro presenza è cresciuta fino ai 2.000 uomini, con numerose missioni congiunte, sia contro i ribelli che i jihadisti
‘Quadro Strategico Permanente per la Pace’, il poderoso titolo della coalizione di gruppi separatisti tuareg che il 27 luglio hanno rivendicato l’uccisione, il ferimento e la cattura di dozzine di uomini del Gruppo Wagner e soldati del Mali in feroci combattimenti a Tinzaoutaten, cittadina al confine con l’Algeria. Battaglia documentata da diversi filmati postati sui social media, con esibizione di cadaveri di soldati governativi e combattenti bianchi. L’ex Wagner ammette la partecipazione e pesanti perdite. Tra i caduti il comandante, Sergei Shevchenko alias Pond e Nikita Fedyanin, uno dei blogger militari russi più popolari.
Il 29 luglio il Kyiv Post pubblica la fotografia di un gruppo di ribelli tuareg con una bandiera dell’Azawad e una dell’Ucraina. Tra di loro, due uomini in abiti occidentali, di carnagione chiara. Uno scatto ad esibire il supporto dei Tuareg alla causa ucraina e un coinvolgimento di uomini di Kiev nell’imboscata. BBC Verify accerterà poi che quella fotografia non era collegata alla battaglia di Tinzaouaten. Molto in comune con un video pubblicato su X già dal 10 giugno. Propaganda preordinata. Ma l’intelligence ucraina rivendica, dichiarando il pieno sostegno di Kiev a tutte le fazioni che stavano affrontando gli uomini del Gruppo Wagner sul continente africano.
Washington Post e Le Monde ritengono che gli ucraini non abbiano partecipato direttamente alle ostilità in Mali, salvo ‘la loro cooperazione con i Tuareg’. Da Kiev informazioni vitali per l’attacco, finanziamenti e addestramento all’impiego di droni, con loro personale addestrato in Ucraina. Andrii Yusov, portavoce dell’intelligence militare ucraina, rivendica il successo “contro criminali di guerra russi” e il Mali interrompe le relazioni diplomatiche con Kiev. Il 7 agosto è il Niger a rompere con l’Ucraina. Lo stesso giorno l’Alleanza del Sahel –Mali, Niger e BurkinaFaso – hanno accusato Ucraina e Polonia di addestrare “futuri terroristi”
In un’inchiesta della CNN di settembre 2023, l’ipotesi che dietro attacchi con droni sulla capitale sudanese vi fossero i servizi segreti di Kiev. Bersaglio il gruppo paramilitare ‘Rapid Support Forces’ sostenuto dal Gruppo Wagner contro l’Esercito sudanese dell’ex alleato e capo di stato golpista del Sudan. Una fonte militare ucraina descrive l’operazione “lavoro di militari non sudanesi” e Andrii Yusov alla CNN “non può né confermare né negare” il coinvolgimento di Kiev, a far costruire il sospetto. Un video pubblicato a febbraio 2024 mostra l’interrogatorio di uomini del Gruppo Wagner in Sudan da uomini dell’unità ‘Timur’ del GUR ucraino.
A giugno il Kyiv Post, ormai tramite dell’intelligence militare, mostra la presenza militare di Kiev in Siria almeno da agosto 2023. Il video, mostra attacchi dalla squadra speciale ‘Khimik’ del GUR e ribelli siriani contro i contractor russi in Siria con granate, razzi e mortai ‘Tarab’. Quasi un film. Da inizio 2024 sarebbero stati numerosi gli attacchi alle strutture militari russe in Siria, presidiate sia da soldati regolari che dall’ex Wagner o di altre PMC. L’attacco del 25 luglio, è avvenuto il giorno successivo all’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente siriano Bashar al-Assad a Mosca. Nel video, un drone con logo del GUR, esibizione un po’ esagerata.
Anche in Repubblica Centrafricana i russi presenti nel Paese sono stati fatti oggetto di misteriosi attacchi. Nel dicembre del 2022, Dmitry Syty, responsabile della ‘Russian House’ di Bangui, centro culturale ed informativo russo nella capitale, ha ricevuto un pacco che gli è esploso tra le mani. Le ultime parole di Syty: “Ho visto un biglietto: ‘Questo è per te da parte di tutti i francesi: i russi se ne andranno dall’Africa’”. Prigozhin aveva allora accusato Parigi, chiedendo a Mosca di dichiarare la Francia sponsor del terrorismo. Poi il sospetto sfuma verso Kiev. I primi passi in quella direzione….
Ora il ramo africano del Gruppo Wagner sotto il controllo dell’intelligence militare russa, il GRU. Agli ordini del generale Averyanov, capo dell’Unità 29155, “eliminazione di dissidenti e destabilizzazione di governi stranieri”, scrive Ozieri. Agli uomini del Gruppo Wagner, offerta la possibilità di scegliere tra il tornare in Patria, oppure confluire in quella nuova formazione. Quindi, nell’Africa Corps si trovano ex membri del Gruppo Wagner, ma anche soldati provenienti da altri reparti delle Forze armate russe e nuovi volontari, reclutati anche tra i cittadini dei vari teatri operativi.
Quella tra Russia e Ucraina è una guerra che si è estesa ben oltre le linee del fronte. Kiev ha sempre perseguito una strategia basata su operazioni clandestine e di sabotaggio contro Mosca, prima direttamente in Russia e ora anche all’estero. Colpire le aree in cui opera il Gruppo Wagner/Africa Corps, consente di minarne la reputazione di garante di sicurezza e stabilità. Il modello Wagner –e di riflesso, quello russo– si basa sulla fornitura ai Governi stranieri di “pacchetti di supporto e sicurezza” in cambio dell’accesso a risorse naturali, posizioni strategiche ed estensione della propria influenza.
Nei prossimi mesi la campagna ucraina contro interessi e contractor russi è destinata a proseguire e ad espandersi ad altri Paesi. Le forze speciali ucraine si sarebbero, infatti, già schierate anche in Somalia per contrastare potenziali tentativi d’infiltrazione russi. Incaricate di addestrare le forze speciali della Brigata Danab, sarebbero sotto la supervisione della società di sicurezza americana Bancroft Global Development, che aveva fatto parlare di sé a fine dicembre 2023 per aver tentato di fare concorrenza al Gruppo Wagner col presidente centrafricano Touderà.
Il 9 agosto il consiglio dei comandanti del Gruppo Wagner ha dichiarato la disponibilità a schierarsi nell’Oblast di Kursk attaccato dagli ucraini e, secondo, i blogger militari russi, qualcuno avrebbe già iniziato ad arrivare ma probabilmente non da quei Paesi o contingenti che si trovano minacciati dagli 007 di Kiev.