Candidato vice di Kamala nella confusione Usa tra destra a sinistra

«Harris guarda a sinistra: il suo vice è Tim Walz», è il titolo certamente di sinistra del Manifesto. Il governatore del Minnesota, ex professore di liceo che ha difeso aborto e diritto di voto. Ha invocato il cessate il fuoco a Gaza e l’ascolto dei cittadini arabo americani. Ma non è anche il governatore che dopo l’omicidio a Minneapolis di George Floyd e le proteste di piazza dilagate nel Paese, «Black Lives Matter», ha mobilitato la Guardia nazionale contro i manifestanti? Troppo presto o troppo tardi, e da destra passi a sinistra, o viceversa.

«Weird», strano, strambo

‘Trumpisti troppo strani’. Il governatore del Minnesota Tim Walz, durante il programma ‘Msnbc Morning’ aveva criticato le politiche repubblicane in un modo decisamente originale, segnala Giovanna Branca sempre sul Manifesto: «Non possiamo neanche andare alla cena del Ringraziamento con nostro zio senza finire in qualche strano litigio». «È la verità, questi tizi (Trump e il suo candidato vice) sono proprio strani!». Ed ecco che la parola «Weird», strano, strambo, è diventata virale sui social, è stata abbracciata dalla campagna elettorale dem, ripresa da Harris e perfino dal rivale più temibile di Walz nella rosa dei candidati alla vicepresidenza, il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro.

Il ‘Weird’ mondo della politica americana

La viralità social di una felice trovata linguistica che fa infuriare il Gop («Non siamo weird» si è ridotto a dire di sé e del suo vice Trump), ma più seriamente una scelta alla ricerca di consensi elettorali acclamata in particolare dalla sinistra del partito. Applaudono Alexandria Ocasio Cortez e Bernie Sanders: «È un ex insegnante, coach di football e grande sostenitore dei sindacati». Il presidente della UAW, l’United Auto Workers lo cita come uno dei due favoriti del suo sindacato. «Walz ha legiferato in favore di pasti scolastici gratuiti, congedi familiari e per malattia, legalizzazione della marijuana e la protezione dei diritti riproduttivi». Congratulazioni anche da Barack Obama, Joe Biden, Nancy Pelosi, lo stesso centro del partito fino alla sua destra.

Il semisconosciuto Tim Walz

Ancora Giovanna Branca. «Tim Walz è l’«uomo bianco», ammantato dall’aura di ‘american dad’, papà americani e pragmatismo rurale di cui la campagna di Harris era evidentemente in cerca». A lungo membro della Guardia nazionale e professore di liceo, Walz si avvicina alla politica già quarantenne, con qualche contraddizione politica alle spalle (pre George Floyd). Ex pupillo della National Rifle Association, c’ha ripensato dopo il massacro di Parkland, nel 2018, e da governatore ha sostenuto i controlli sul passato di chi cerca di acquistare un’arma.

Shapiro bocciato per troppo Israele

Non è un dato di secondo piano che l’aspirante vice più vicino a Israele, Joshua David Shapiro, governatore della Pennsylvania, sia infine stato scartato. Esponente ebreo americano di primo piano oltre ad un marito ebreo, avrebbero trasformato una Casa Bianca-Harris in una piccola Knesset. Walz come avvicinamento alla comunità arabo americana che stava voltando le spalle al partito democratico per il sostegno del governo alla guerra a Gaza. In merito, Walz non ha mai detto molto, ma si è schierato per il cessate il fuoco e ha invitato l’amministrazione Biden a prestare ascolto alla preoccupazione dell’ampia cittadinanza arabo americana di Minneapolis.

L’ombra nera di George Floyd

Durante il primo mandato da governatore di Walz, dal suo Minnesota la miccia che ha catapultato ‘Black Lives Matter’ sulla scena mondiale: l’omicidio a Minneapolis di George Floyd. La destra critica Walz per non aver subito mobilitato la Guardia nazionale contro i manifestanti, la sinistra più scettica che la Guardia nazionale sia stata infine chiamata a sedare con la forza la rabbia della cittadinanza per l’omicidio di un uomo inerme le cui ultime parole – I can’t breathe – non riesco e respirare» (diventata una splendida canzone inno), sono rimaste scolpite nella storia del razzismo americano. Dopo aver rivinto la carica di governatore nel ’22, Walz si è però fatto campione di importanti misure progressiste, dalla protezione del diritto all’aborto alla tutela dell’accesso al voto; misure contro il cambiamento climatico e in favore dei migranti.

Se vince, la prima ‘pellerossa’ governatore

In caso di vittoria democratica a novembre, a rimpiazzare Walz alla guida del Minnesota sarà la sua vice Peggy Flanagan, della tribù degli Ojibway, che diventerebbe la prima nativa americana a ricoprire la carica di governatrice.

Le reazioni repubblicane che dipingono Tim Walz come un pericoloso «estremista di sinistra in stile San Francisco» (JD Vance) non si sono fatte attendere. Il suo diretto rivale Vance ha anche detto di avergli lasciato un messaggio di congratulazioni in segreteria. Intanto la campagna Trump dichiara ai quattro venti che una presidenza Harris/Walz «scatenerebbe l’inferno sulla terra».

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