Il 14 luglio la marina di Pechino e quella di Mosca hanno iniziato un’esercitazione militare congiunta nelle acque dell’oceano Pacifico occidentale e settentrionale. Anche in quel caso Pechino ha dichiarato che «l’operazione non ha nulla a che fare con le situazioni internazionali e regionali e non intende prendere di mira una terza parte».
Intanto, l’asse sino-russo si consolida anche grazie alle triangolazioni che permettono, tramite Honk Kong, di contrabbandare in Russia chip per uso militare prodotti negli Usa e sottoposti a sanzioni. Secondo il New York Times, «da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel 2022, quasi 4 miliardi di dollari di chip soggetti a restrizioni si sono riversati in Russia da oltre 6.000 aziende», molte delle quali si trovano nell’ex porto franco cinese.