La contestata egemonia statunitense a colpi di dollaro

La riunione dei Brics del 22-24 Ottobre a Kazan in Russia unaltro dei fronti aperti nella lotta all’egemonia Usa. Nuovo ordine mondiale rivendicato da una variegata coalizione in rappresentanza del Sud del mondo e a cui fa eco una schiera, altrettanto variegata, di forze politiche occidentali che perseguono l’antiamericanismo in nome di un riequilibrio globale.

Multipolarismo finanziario

Il passaggio strategico per la creazione di un multipolarismo è la creazione di un’alternativa finanziaria allo strapotere del dollaro. Si chiama dedollarizzazione dei mercati e per molti è già un un processo in atto. Tuttavia, si sa che quando il gioco si fa duro, propaganda e disinformazione la fanno da padroni. L’ ambiente economico è però meno vulnerabile alla costruzione di narrative sviluppate sulla contrapposizione Nord-Sud. L’interesse per un mondo multi-valuta è rappresentato da un insieme di forze che va oltre i Brics.

Brics+, padroni delle materie prime

Poiché l’alleanza comprende i principali esportatori e importatori di materie prime, il gruppo può diventare un canale per transazioni di cambio in valute diverse dal dollaro. Nel corso dell’ultimo anno sono aumentati i prestiti ufficiali della Cina connessi alla Belt and Road Initiative (la nuova via della seta), l’emissione di titoli in ‘renminbi’, i cosiddetti Panda bonds (obbligazioni emesse da emittenti esteri in renminbi cinese sul mercato interno della Cina continentale), ed è stato isituito un pool di riserve che può essere utilizzato al posto dei fondi del FMI per aiutare i paesi ad affrontare le crisi finanziarie.

Diversificare il rischio finanziario dal dollaro

Oltre le mire dei Brics anche molti investitori internazionali guardano con interesse alla possibilità di diversificare il rischio finanziario. La valuta americana non è più il colosso di una volta. Il debito pubblico è gigantesco e in aumento, i titoli di stato meno attraenti. Infine, le prospettive delineate dalla sfida elettorale in corso sono irregolari e imprevedibili. La dedollarizzazione è un’attrazione trasversale agli operatori economici e finaziari globali. Il mondo sta cercando un’alternativa al dollaro, ma al momento non ne esiste una credibile. Qualcuno riesce ad immaginare una banca centrale dei Brics? scrive caustico il Financial Times. Il messaggio è diretto soprattutto alla Cina.

Lunga la strada oltre il dollaro

L’ utilizzo dello yuan è pari al 3% dei pagamenti internazionali (Swift) contro il 46% del dollaro. Come riserva di valore la valuta di Pechino rappresenta meno del 3%,contro il 59% delle riserve valutarie mondiali che restano denominate in dollari. Quando un’azienda cinese importa minerale di ferro dal Brasile o un’azienda brasiliana acquista semiconduttori dalla Cina, tali transazioni vengono effettuate in dollari, anziché in reals brasiliani o renminbi cinesi. Cosa rende  improbabile un mondo multi-valuta? Gli investitori internazionali cercano la diversificazione, ma unita alla riduzione del rischio. Non prediligono sistemi autocratici e riluttanti ad abbandonare il controllo sui capitali. Scelgono mercati finanziari più grandi e più protetti da uno stato di diritto, dove in caso di guai un buon pool di avvocati possa difendere il proprio capitale.

I disequilibri BRICS+

Inoltre, l’equilibrio geopolitico sui quali poggia l’alleanza dei Brics dimostra una lunga serie di punti vulnerabili.  L’evidente antagonismo tra i due giganti Cina e India. La recente entrata di sei nuovi paesi, Argentina, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran (da cui la nuova denominazione Brics+) ciascuno con obiettivi strategici diversi, rende ancora meno coeso il raggruppamento. Dalle guerra in Ucraina che scontenta tutti, alle contese sul confine himalayano, al ruolo di Delhi nel Quad, all’Egitto sovvenzionato da Washington.

Lo stato di salute del dollaro, in definitiva, non riguarda tanto la forza degli Stati Uniti quanto le debolezze del resto del mondo. In tempi di incertezza la sfida dei Brics non sembra per ora lasciar spazio a sogni di dedollarizzazione.

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro