
Il Tatarstan, culla dei tatari nella vasta area del Volga, è famoso per lo sviluppo in tanti settori industriali a livello internazionale e, per i tanti appassionati di motori, per la costruzione di veicoli: tutti ricorderanno i potenti camion verdi-bianco-rosso della Kamaz sfrecciare sulla sabbia del Sahara dominando diverse edizioni del rally della Dakar.
Va precisato che, a occidente rispetto a quella che un tempo era la Cortina di ferro, i Giochi Brics sono manifestazione scomoda: il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) sin dal loro battesimo si è espresso con molto scetticismo, ‘impaurito’ che il modello dell’Olimpiade potesse venire in qualche modo minacciato da un nuovo format soprattutto a un mese dall’inizio delle Olimpiadi di Parigi. Ma i Giochi Brics, o Brics Games, esistono dal 2016 quando l’evento multisport si era svolto a Goa in India e, quindi, parlare di minaccia’ pare esagerato.
Presente, attraverso uno dei 27 Paesi membri, la Bulgaria, anche l’Unione Europea. Sofia ha inviato a Kazan tra atleti di ‘sambo’, sport non (ancora) olimpico. La Vecchia Europa era presente con Bielorussia e Serbia. Tra le Nazioni che figuravano come ‘partecipanti’, c’era persino l’Italia ma con ‘0 sport rappresentati’ e ‘0 atleti iscritti’. Strano. Dal Ministero dello Sport e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano, assicurano che dalla Russia non era arrivato nessun invito per partecipare: invito, che sarebbe stato comunque rigettato per essere obbedienti alla dialettica dei tempi che corrono. Pensare che lo sport dovrebbe essere il primo tramite di unione, di vicinanza, di pace.
Quando sul sito web dei Brics Games si clicca sulla bandiera della Francia ecco presente un’atleta, risultava iscritta nella ginnastica ritmica ma al termine della manifestazione di Victoria Perisic non vi è traccia. Tra i Paesi europei ‘partecipanti’ ci sono anche Germania, Spagna, Slovacchia, Ungheria e persino la Gran Bretagna ma nessuna bandierina di queste Nazioni, ovviamente, figura con propri atleti nelle tante classifiche dell’evento di Kazan.
La Russia, esclusa come Nazione dallo sport internazionale ancor prima della ‘operazione militare speciale’ in Ucraina del 2022 (ad esempio, l’atletica di Sir Sebastian Coe esclude Mosca dal novembre 2015), ha iscritto 641 atleti, la Bielorussia 409: i due Paesi, come noto, non potranno essere presenti con la loro bandiera e il loro inno alle prossime Olimpiadi, e solo con (pochi) atleti che gareggeranno sotto il simbolo unico AIN, quello degli Atleti Individuali Neutrali. La Russia ha dominato il medagliere con 502 medaglie (262 d’oro) doppiando la Bielorussia con 247. A medaglia sono andate 34 delegazioni, tra esse Uzbekistan (270 atleti totali), Brasile (110), India (142), Mongolia, Pakistan, Serbia, Venezuela, Azerbaijan, Armenia e Turchia. A Kazan c’erano anche atleti della Palestina ed Afghanistan.
La ‘minaccia’ per l’Occidente, però, non sembra essere finita: a settembre in Russia si terranno i Giochi dell’Amicizia. Sarà un altro evento globale che si svolgerà tra Mosca ed Ekaterinburg, al di là degli Urali, quindi in Asia. Gli sport proposti saranno 36 e i volontari saranno più di settemila.
Si preannuncia un altro successo organizzativo per Mosca e i suoi tanti dintorni che arrivano fino alla lontana, sperduta, avventurosa e misteriosa Chukotka dove gli Stati Uniti (Alaska) sono vicini, vicinissimi, a 80 chilometri via mare. Pensare che nel nuovo secolo si era più volte parlato di costruire un ponte sullo Stretto di Bering.
Un calice di ‘Bruno del Vespa’ da Mosca a farci diventare astemi