Commandos liberano 4 ostaggi ma altri 3 restano uccisi, strage di palestinesi

L’esercito israeliano con una azione in pieno giorno fingendosi operatori umanitari libera 4 ostaggi ma altri 3 restano uccisi. Nei bombardamenti di copertura centinaia di morti e feriti palestinesi. Il sospetto di una partecipazione Usa, secondo la Cnn. Netanyahu rivendica la strategia della violenza: «Dialogare non serve». Con la tregua ne erano tornati a casa 105. E adesso, verso una tregua o ancora più azione militare? Gantz intanto, per condividere parte del successo, rinvia le dimissioni.

Un successo insperato con tanti problemi attorno

«Per Benyamin Netanyahu l’operazione delle forze armate israeliane che ieri mattina ha portato alla liberazione di quattro ostaggi a Gaza rimarrà nella storia di Israele», sottolinea Michele Giorgio da Gerusalemme. Chi festeggia più che legittimamente, e chi fa i conti con quello che resta della stessa operazione militare vincente nella Striscia. «Per i palestinesi, la stessa operazione sarà ricordata come una delle pagine più insanguinate dal 7 ottobre», -247 secondo i dati più recenti i palestinesi uccisi, e certo non tutti miliziani di Hamas- registra la cronaca più attenta, con variazione di numeri verso il peggio.

I 4 ostaggi liberati ma 3 uccisi

In tutto Israele gioia e festeggiamenti hanno accompagnato il ritorno alle loro famiglie di Noa Argamani (origini italiane), Shlomi Ziv, Andrey Kozlov e Almog Meir, presi da militanti di Hamas il 7 ottobre al festival musicale Nova. E i media, più o meno governativi, festeggiano tutti il ‘blitz’ delle «Unità speciali», con l’appoggio di tutti i rami militari delle forze armate israeliane- ci tengono a sottolineare-, anche se nel campo profughi di Nuseirat, dove gli ostaggi erano detenuti e nascosti, hanno vissuto l’apocalisse con più di 200 vittime denunciate. Non sono stati resi noti i nomi dei tre ostaggi che nell’operazione militare hanno perso la vita.

Azione militare complessa vantata

Un elevato numero di vittime civili -spiegano i militari-, come conseguenza di un’operazione condotta in pieno giorno in aree densamente popolate. «Hanno annientato il campo profughi di Nuseirat», per la  parte palestinese. Civili bombardati nelle loro case e orrori ovunque attorno. Terrore e confusione come parte del piano, evidentemente, per l’azione preparata per settimane «sulla base di informazioni di intelligence», questa volta esatte. Secondo Sada News, la forza speciale israeliana – travestita da ennesimo gruppo di profughi- si è infiltrata nell’area della moschea Al-Awda nella tarda mattina.

I quattro ostaggi vivi

Alle 11 esatte un camion con targa di Gaza si è fermato vicino a due edifici e sono scesi soldati della Marina e dell’unita speciale Hamam, vestiti da operatori umanitari, il sospetto. I quattro sequestrati erano divisi. In un edificio c’era Noa Argamani – tra gli ostaggi più noti perché un video del 7 ottobre la mostra mentre la portano via verso Gaza in moto – ci ricorda il Manifesto. E gli altri tre in un palazzo poco distante. I commando – il loro comandante è stato colpito, l’unica perdita israeliana – hanno ucciso quelli che sorvegliavano gli ostaggi. Poi, facendosi strada sparando, hanno portato in pochi attimi Argamani e gli altri tre ai mezzi blindati leggeri giunti qualche minuto prima.  Nessuno notizia da parte israeliane sui tre ostaggi rimasti uccisi nella stessa operazione.

Poi, su Nuseirat, si scatena l’inferno

Per coprire la fuga del commando e dei sequestrati, è cominciato un bombardamento intenso durato almeno un’ora che ha coinvolto altre aree del campo e della città di Deir al Balah e che ha causato il maggior numero delle vittime. All’operazione avrebbe partecipato -questione politicamente molto delicata – un’unità speciale statunitense, con funzioni non ancora chiare. Ne ha riferito la Cnn oltre al sito Axios. Unità imprecisata con ruolo altrettanti incerti, che potrebbe essere entrata a Gaza -il sospetto peggiore- usando il molo galleggiante sulla costa della Striscia costruito dai soldati americani.

‘Effetti collaterali’

L’incursione israeliana -come già detto-, è stata accompagnata da azioni armate per le strade, e bombardamenti di eccezionale violenza. Le autorità di Gaza sempre sospettate, riferiscono di 274 palestinesi uccisi nei bombardamenti nella zona di Nuiserat e di 698 persone ferite in più azioni distinte. L’ospedale al-Aqsa e l’ospedale al-Awda, hanno contato 70 corpi. Il ministero ha diffuso i nomi di 86 persone, fra cui donne e bambini, uccise. Le immagini di Al Jazeera e i video in rete hanno mostrato scene di disperazione nel pronto soccorso dell’ospedale Al Aqsa di Deir al Balah, con il pavimento della struttura ospedaliera coperto di dozzine di feriti e di morti (la foto di copertina).

Da ieri Netanyahu più forte

Da ieri il premier e leader della destra religiosa israeliana è più forte, deve riconoscere la stampa più attenta e critica. «Ha inferto un colpo ad Hamas e assieme al suo rivale Benny Gantz che ieri sera doveva annunciare la sua uscita dal gabinetto di guerra isolando maggiormente il primo ministro. Ma per ora ha dovuto rinunciare». Felice epilogo per i quattro ostaggi liberati. Orrore su orrore con altri 200 morti e 400.

Secondo le ultime stime, nella Striscia di Gaza ci sono ancora circa 120 ostaggi: l’intelligence israeliana ritiene che più di 40 siano morti, ma il numero potrebbe essere più alto. Israele sostiene che tutti gli ostaggi morti siano stati uccisi da Hamas, che invece incolpa i bombardamenti israeliani.

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