Il vecchio ‘Patto del Diavolo’: armi all’Ucraina per stretta sui migranti

Politica degli scambi da nascondere. Biden ha firmato un ordine esecutivo, per bloccare l’immigrazione illegale negli Stati Uniti, in arrivo dal Messico. Il contrario di quanto promesso al suo insediamento, quasi allineandosi, alle visioni trumpiane del problema. Ma i voti moderati e quelli della paura di invasione, ora servono anche a Biden.

Il ‘Patto del Diavolo’ che inventammo

‘Patto del diavolo’, per un cinico gioco di scambi politici coi Repubblicani: via libera ai 61 miliardi di dollari di aiuti per l’Ucraina (soprattutto armi e munizioni), in cambio di più ‘filo spinato’ (e guardie) al confine meridionale, per bloccare il fiume di rifugiati che cercano asilo «nella patria dei diritti civili». Un accordo che poi non si fece, per molti motivi. A cominciare dal fatto che, quello Repubblicano, resta un partito dilaniato dalle risse, e che l’unica ‘colla’ che ha in questa fase storica è un personaggio scomodo e ingombrante come Trump. Col quale è difficile condividere qualsiasi tema politico in versione ‘bipartisan.

Biden in crisi di consensi elettorali

Dunque, il Presidente, spinto dai suoi adviser e dai responsabili della sua campagna elettorale, ha dovuto fare una mossa ‘poco liberal’, per altri motivi, dando un giro di vite a procedure giudicate troppo permissive. Che, in base alle rilevazioni, gli stavano facendo perdere troppi consensi. Insomma, si è spostato un pochino a destra, cercando di ‘pescare’ nel vasto arcipelago degli elettori ‘non registrati’, indipendenti o indecisi. Una mossa che non è sfuggita al Washington Post, che gli ha, persino, dedicato un editoriale.

Le promesse sui migranti

«Biden è entrato in carica – scrive il giornale – promettendo di invertire le politiche crudeli e irrazionali di Trump. Eppure i segnali indulgenti che ha inviato, hanno contribuito agli attraversamenti illegali del confine tra Stati Uniti e Messico, da parte dei richiedenti asilo. L’onere che ne è derivato, per Stati e località, ha causato una reazione negativa e nuovi sforzi per limitare gli ingressi dei richiedenti e allontanarli dal confine». Con correzioni nel tempo: un’app per fare le domande via cellulare alle stazioni di frontiera, piuttosto che entrare illegalmente; libertà condizionale umanitaria concessa ai rifugiati di determinati Paesi; il divieto, per chi dovesse entrare illegalmente, di poter presentare richiesta di asilo.

Risultati non buoni

I risultati non sono stati buoni Beh, dice il Washington Post, Finora, nell’anno fiscale 2024, sono stati registrati un milione e 200 mila tentativi di ingresso illegale. Lo stesso numero del 2023 e del 2022. Insomma, gli interventi della Casa Bianca non sono riusciti a migliorare una situazione difficile. Vista la mala parata, scrivono al WP, «Biden ha preso una misura che ricorda l’approccio di Trump, emettendo un ordine di servizio che autorizza i funzionari a rifiutare l’asilo ai migranti che entrano illegalmente. Ma solo una volta che gli attraversamenti illegali siano più di 2.500 al giorno».

Mossa elettorale

Giudizio unanime: una mossa dal sapore smaccatamente elettorale, con rischio serva solo a far perdere la faccia al Partito Democratico. Infatti, scendendo sul terreno della ‘eseguibilità’, balzano subito agli occhi due incongruenze. La prima, è che ci vorrebbe una sorta di ‘contatore umano’, collegato in tempo reale con le squadre della polizia che, affiancate dai cani lupo, danno la caccia ai poveri ‘chicanos’. Seconda questione, di cui i solerti consiglieri del presidente Biden non hanno tenuto conto, ma su cui sono intervenuti i magistrati di mezz’America.

Blocco del diritto d’asilio, tradimento americano

Avverte, il Washington Post, che «già nel 2018 i tribunali hanno bocciato il tentativo di Trump di bloccare l’asilo, sulla base del fatto che le persone sul suolo degli Stati Uniti hanno il diritto legale di richiedere asilo, indipendentemente da come siano arrivate». E non è poi assolutamente detto che la trovata dello Studio Ovale, sia strategicamente efficace da un punto di vista elettorale. Aaron Blake, esperto analista dello stesso WP, parla di «mossa rischiosa per reprimere l’asilo». Esprime, cioè, scetticismo sull’impatto in termini di allargamento del consenso che l’ordine esecutivo potrà avere.

Se è vero che molti democratici vogliono confini più sicuri, è anche vero che «la scelta di Biden rischia di alienare una parte sostanziale del suo partito. Soprattutto i collegi elettorali-chiave, dove già si è sviluppata la battaglia».

Mossa politica in attesa di bocciatura?

Ma attenzione, avverte sempre Blake, perché la strategia sotterranea della Casa Bianca potrebbe essere un’altra. E cioè, fare, con l’ordine esecutivo relativo al confine sud, la stessa cosa già attuata con la moratoria sugli sfratti. Biden la fece lo stesso, anche se già sapeva che la Corte Suprema gliel’avrebbe affondata. Cosa poi puntualmente avvenuta.

Nel frattempo, ha guadagnato, per un certo periodo di tempo, grande popolarità. Ora, lo stesso potrebbe avvenire col blocco del confine. Prima che tutta la storia faccia la trafila dei tribunali e arrivi fino alla Corte Suprema, passeranno mesi e mesi. E intanto si sarà già votato per il nuovo Presidente.

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