Israele deve immediatamente fermare il suo assalto militare a Rafah e aprire il vicino valico di confine, per consentire l’indispensabile arrivo di aiuti umanitari. La sentenza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu, all’Aia, emessa poco fa, è caduta come un colpo di mannaia sui piani del Gabinetto di guerra israeliano. Il Presidente del Tribunale, Nawar Salam, ha anche chiarito che Israele dovrà impegnarsi a dare libero accesso, nella Striscia di Gaza, a tutte le Commissioni delle Nazioni Unite inviate a indagare sull’accusa di genocidio rivolta allo Stato ebraico.
Le deliberazioni della Corte, prese su richiesta del Sudafruca, sono state approvate da 13 giudici, mentre due hanno votato contro. La pronuncia fa parte di quelle “misure provvisorie”, stabilite in maniera cautelativa per la protezione dei civili palestinesi, nelle udienze di gennaio, che evidentemente il governo di Tel Aviv non ha più soddisfatto. Per questo, il presidente della Corte ha dichiarato che le autorità israeliane saranno ‘monitorate’. E dovranno presentare, entro un mese, un rendiconto della loro gestione operativa a Gaza.
Nasar Salam ha ricordato, inoltre, che le misure imposte oggi dal massimo organo giudiziario delle Nazioni Unite, nascono nell’ambito del processo originario, contro Israele, accusato di genocidio.
Peter
Possibile ordine di Cessate il fuoco, già il No d’Israele ma per Usa ed Europa?