Ucraina in gravi difficoltà: avanzata russa ed elezioni occidentali Ue e Usa

Dal 10 maggio la penetrazione di circa 3mila combattenti russi nella regione di Kharkiv. Le ultime notizie dal fronte riferiscono che le forze di Mosca avrebbero conquistato oltre 200 chilometri quadrati di territorio. E non servono tifoserie pro o contro, ma notizie certe e sforzi di analisi onesti. Problemi di uomini più che di armi, per la parte ucraina, con la novità dei carcerati arruolati.

Le trincee incompiute e superate

200 chilometri quadrati nella regione di Kharkiv

Le dovute dichiarazioni rassicuranti di fiune settimana da parte dei vertici politici e militari ucraini sul contenimento dell’offensiva russa che invece avrebbe già conquistato oltre 200 chilometri quadrati di territorio. Verifiche sul campo impossibili, ma molti segnali seri su cui ragionare. «Il governatore russo della regione, Vitaly Ganchev, ha scritto su Telegram che ‘le nostre truppe si stanno muovendo in profondità e la parte settentrionale della regione è già stata liberata», scrive Analisi Difesa. Ganchev aggiunge che le truppe russe avanzano con molta velocità, «mentre nei ranghi dell’esercito ucraino si registra panico».

Vero, non vero, tra segnali e menzogne

Impossibili conferme terze, ma sui canali Telegram militari russi sono apparsi video dei combattimenti tra le strade di Volchansk con i militari russi che hanno raggiunto l’ospedale conquistando diversi quartieri. Mentre gli stessi canali ucraini -annota Gianandrea Gaiani-, confermano le truppe russe sono penetrate nel centro urbano il cui controllo consentirebbe alle forze di Mosca di colpire agevolmente con l’artiglieria la città di Kharkiv appena 20 chilometri più a sud.

Ormai più di 10mila i civili ucraini evacuati dalla regione di Kharkiv a seguito degli attacchi russi secondo il ‘Servizio di emergenza’ di Kiev: di questi 2500 sono stati fatti evacuare da Volchansk, il dato più recente.

Avanzata a piccoli passi, ma ritmo costante

Uno dice e l’altro smentisce, ma non troppo. I russi ai sobborghi di Liptsy e verso Neskuchny mentre verso Volchansk rinforzi di Kiev in arrivo da sud-est. Il capo del ‘Centro per la lotta contro la disinformazione in Ucraina’, Andriy Kovalenko, nello smentire la portata dell’avanzata russa conferma molto del peggio. «Purtroppo la città di Vovchansk è stata praticamente distrutta dal nemico che continua ad attaccarla senza pietà ma non l’ha ancora conquistata», dichiara. Esalta o riduci, ma l’avanzata russa ormai nessuno la smentisce.

Tre possibili obiettivi russi

Ipotesi di Analisi Difesa:
1, assorbire riserve ucraine per favorire sfondamenti su altri fronti o il collasso delle forze di Kiev; minacciare la città di Kharkiv e l’intera regione con un attacco congiunto da nord e da est;
2, creare una ‘zona cuscinetto’ lungo il confine tra Ucraina e Federazione e Russa per proteggere Belgorod dalle frequenti incursioni ucraine.
3, venerdì direttamente dal presidente russo: «la Russia al momento non punta ad impadronirsi di Kharkiv ma vuole creare una zona di sicurezza che metta al riparo da bombardamenti di Kiev sul territorio della Russia».

Situazione sempre più complicata per Kiev

I russi hanno ampliato la zona delle operazioni di quasi 70 chilometri costringendo le forze di Kiev a utilizzare riserve aggiuntive, ammettono le forze ucraine. Reparti di guardie di frontiera di Lvov poco preparati ai combattimenti e di reparti dell’esercito e territoriali trasferiti dalla regione di Kherson, dove il fiume Dnepr separa i contendenti ed è più improbabile un‘offensiva. Mentre nel Paese c’è chi chiede di impiegare in prima linea anche reparti di polizia a fronte alla sempre più evidente carenza di truppe.

Attacco previsto da tempo

A creare problemi politici, il fatto che l’attacco russo in questo settore era previsto da tempo (Londra aveva avvisato Kiev di questa probabile offensiva secondo quanto riportato dalla stampa britannica) ma le truppe russe hanno iniziato l’attacco prima del previsto e soprattutto non esisteva una linea di fortificazioni ucraina per contenerli. Accusa diretta al ministero della Difesa che aveva annunciato opere di fortificazione in realtà mai costruite o appena abbozzate, nonostante ampi stanziamenti finanziari ad hoc.

La politica e gli atti di fede

Nonostante diverse fonti e i report di testate giornalistiche anglo-sassoni e tedesche abbiano riferito negli ultimi mesi delle gravi carenze ucraine in termini di munizioni d’artiglieria, lamentate dagli stessi militari di Kiev, nei giorni scorsi il presidente ucraino Zelensky ha affermato che l’Ucraina non ha avuto problemi con i proiettili negli ultimi due mesi.  Affermazione che contraddice quanto detto in più occasioni proprio da Zelensky stesso, dai suoi collaboratori e da esponenti del governo di Kiev.

Arruolati anche i carcerati

La carenza di forza combattenti ha invece indotto Zelensky a firmare venerdì 17 un disegno di legge che prevede la mobilitazione di alcune categorie di carcerati nelle Forze Armate, con l’esclusione di chi sconta condanne per omicidio premeditato o violenza sessuale ma anche funzionari corrotti o figure pubbliche accusate di tradimento o crimini contro la sicurezza nazionale dell’Ucraina. Ma sarebbero solo 4.500 i carcerati non molto affidabili che hanno accettato di andare al fronte in cambio della libertà condizionale futura.

NYTimes, truppe occidentali ad addestrare

Secondo il New York Times, alcuni stati membri della NATO stanno valutando l’invio di truppe in Ucraina per l’addestramento di 150.000 nuove reclute in Ucraina (ammesso siano reali).

Finora gli Stati Uniti e i loro alleati hanno respinto simili ipotesi e il generale Charles Q. Brown, capo degli stati maggiori congiunti ha dichiarato, «l’iniziativa metterebbe a rischio gli addestratori della NATO e decidere se utilizzare preziose difese aeree per proteggere gli istruttori invece che infrastrutture critiche ucraine vicino al campo di battaglia».

 

Tags: Russia Ucraina
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