Guerre facili da provocare e paci drammaticamente difficili da raggiungere

Ucraina e Medio Oriente per l’attualità di guerre ancora in attesa di accenni di pace. Altre guerre con pace a seguire, abbastanza vicine ma di ricordo quasi rimosso. Le guerre jugoslave degli anni ’90 e la pace concordata a Dayton e firmata nel 1995 a Parigi. Sempre nella capitale francese, 1973, si concluse anche la guerra del Vietnam. Da allora, mille cose cambiate. Il nome di un grande Paese -Jugoslavia- addirittura cancellato. Per stare vicini ai drammi dell’attualità, la storia evocata da Punzo sulle paci difficili del passato che spesso cambiarono l’ordine internazionale.

Più di un secolo di guerre anglo-francesi

Il lungo scontro tra regno di Francia e regno d’Inghilterra – meglio conosciuto come guerra dei Cento anni – in realtà ne durò ben centosedici, dal 1337 al 1453, anche se fu intervallato da periodi di pace: causa principale fu una questione ‘dinastica’, ma vi concorsero anche altri motivi di natura economica e commerciale. Il re inglese Edoardo III, avanzando pretese sull’Aquitania e convinto di poter essere perfino incoronato a Parigi re di Francia, vi sbarcò nel 1339 originando un ciclo di conflitti che non si sarebbe limitato al solo confronto anglo-francese, ma avrebbe coinvolto le Fiandre, la Bretagna e parte della Castiglia, dove si combatté di riflesso una breve guerra civile.
La Francia ne uscì devastata perché alle perdite della guerra si sommarono anche quelle provocate dalla ‘peste nera’ (1347-1353), senza contare che circa un terzo dei centri abitati coinvolti nella guerra fu praticamente distrutto. Altrettanto gravi furono le perdite ai commerci, mentre si calcola che, per tornare al livello demografico dell’ante guerra, sia stato necessario un secolo.
L’Inghilterra alla fine fu costretta a ritirarsi dal continente, sia per difficoltà interne che per una grave sconfitta, ma la conseguenza più nota della guerra dei Cento anni fu che il possesso inglese della città di Calais che si protrasse fino al 1558.

La più grande guerra di religione

Dopo la riforma protestante, la pace di Augusta (1555) aveva stabilito che la religione del sovrano sarebbe stata anche quella dei sudditi, ma le cose si complicarono un secolo dopo. Il casus belli fu rappresentato dalla cosiddetta ‘defenestrazione di Praga’: un gruppo di aristocratici boemi di fede protestante penetrò nel castello dove si trovava il rappresentante imperiale e lo gettò da una delle finestre assieme a un paio di collaboratori.
I tre ‘defenestrati’ in realtà se la cavarono perché caddero in punto dove era stato accatastata una grande quantità di fieno destinato alle scuderie, ma l’offesa per l’imperatore fu estremamente grave. Scoppiò così una delle guerre più devastanti mai combattute in Germania e in Europa centrale prima dei conflitti mondiali.
Con il passare del tempo la contesa tra boemi e Sacro romano impero si estese ad altri paesi e sbarcarono in Germania gli svedesi protestanti a dare una mano ai correligionari e anche la Francia scese in campo per contrastare l’egemonia degli Asburgo.
Le trattative per stipulare una pace furono estremamente laboriose e basti pensare che iniziarono nel 1643, ossia cinque anni prima della firma del trattato. Quella che oggi è chiamata la pace di Vestfalia fu sottoscritta infatti nel 1648 in due città diverse: a Münster, dove si erano riuniti i cattolici, e Osnabrück, dove si erano riuniti i protestanti.

Quando Federico creò la Prussia

La guerra dei Sette anni (1756-1763) è stata spesso paragonata ad una guerra mondiale. Vi presero parte infatti, oltre a Francia e Gran Bretagna, numerosi stati tedeschi tra i quali la Prussia, l’impero asburgico, l’impero russo, la Svezia e la Spagna. Non si trattò della distruttività in se del conflitto, quanto dell’estensione al di là dei consueti confini continentali europei: si combatté infatti in Nord America, in India, nei Caraibi e sulla costa del Senegal. Le ostilità cessarono per una serie di negoziati bilaterali sui quali si creò l’accordo.
Tra le potenze europee emerse soprattutto la Prussia che all’inizio occupò la Sassonia senza dichiarazione di guerra, riuscì ad accordarsi con l’impero russo, nonostante questo fosse nemico dell’alleata Inghilterra, e sottrasse definitivamente la Slesia all’impero d’Austria che rivolse allora la propria attenzione a sud verso i Balcani dove si sarebbe scontrato con l’impero ottomano. La Francia fu costretta alla fine a cedere parte delle proprie colonie all’Inghilterra, ma si ridusse anche la sua influenza in Europa fino alla guerra d’indipendenza americana e alle guerre mondiali.
Queste guerre non solo durarono a lungo e imposero lunghe e laboriose trattative per arrivare alla pace, ma soprattutto mutarono l’assetto precedente apportando cambiamenti a tutto l’ordine internazionale: dopo la guerra dei Cento anni le Fiandre divennero uno dei centri economici d’Europa; dopo il trattato di Vestfalia sorse il sistema del diritto internazionale e dopo la guerra dei Sette anni l’impero russo spostò verso Occidente i propri interessi.

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