
La protesta della piazza, sfondate le recinzioni del Parlamento. Ci sarebbero arresti tra i manifestanti, e la tensione monta. Grida e spintoni anche dentro l’aula, prima del voto. Ma è la piazza con cui il governo rischia di dover fare presto i conti. Poco dopo il voto, alcuni delle migliaia di manifestanti radunati davanti il Parlamento hanno sfondato le recinzioni di ferro installate sul perimetro esterno del palazzo e invaso il cortile interno. Già ore prima del voto alcuni manifestanti avevano già fatto pressione sui cancelli del palazzo e c’erano stati alcuni arresti. Ma anche la seduta parlamentare è stata tesa, con tanto di grida e spintoni tra i deputati di maggioranza e opposizione.
La legge prevede che ong e i media indipendenti che ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti da donatori stranieri dovranno registrarsi come organizzazioni «portatrici di interessi di una potenza straniera». Sarebbero monitorate dal ministero della Giustizia e potrebbero essere costrette a condividere informazioni sensibili, pena multe salate. Ricalca di fatto un provvedimento analogo in vigore in Russia e per questo è stato ribattezzato, appunto, ‘legge russa’. I manifestanti temono che la legge venga utilizzata dal governo per reprimere il dissenso e affossare le speranze abbastanza illusorie della Georgia di entrare nell’Ue. Proprio nel giorno dell’ultimo dibattito parlamentare un portavoce di Bruxelles aveva favorito le tensioni definendo la legge l’ostacolo chiave all’accesso all’Ue.
Il parlamento georgiano ha ora dieci giorni per inviare la legge alla presidente Salomé Zourabichvili, affinché la firmi e promulghi. Zourabichvili aveva detto di essere molto contraria alla legge e ha già annunciato che userà il potere di veto di cui dispone.
In Georgia tuttavia la presidente ha un ruolo soprattutto cerimoniale, e il potere di veto le permetterebbe solo di posticiparne l’entrata in vigore del provvedimento. La maggioranza di governo ha infatti abbastanza voti per respingere il veto con una seconda approvazione, e farla entrare in vigore ugualmente.