
Negli ultimi dieci anni il numero di militari statunitensi attivi si è contratto da 1,4 a 1,3 milioni. Nel 2020 sono entrate in servizio circa 148 mila nuove reclute, un calo del 58% rispetto al 1980, quando furono oltre 360 mila. Nello stesso periodo le domande di arruolamento sono calate del 73%, passando da 768 mila a 205 mila. Le difficoltà riguardano soprattutto l’Esercito, che nel 2023 ha mancato del 23% l’obiettivo di reclutamento. In difetto risultano anche la Marina (-20%) e l’Aeronautica (-10%). Soltanto i Marines e la Space Force hanno raggiunto le cifre prestabilite, il detteglio di Giacomo Mariotto.
Nei principali corpi militari si sta diffondendo un inedito senso di emergenza. La Marina ha aumentato a 41 anni l’età massima per i nuovi arruolati, offerto bonus in denaro e deciso di accettare gli aspiranti che rientrano nella «Categoria IV», il punteggio più basso dei test attitudinali. L’Esercito ha promosso negli ultimi due anni oltre 10 mila allievi che non avevano ancora completato l’istruzione militare. Inoltre, a novembre ha ordinato a centinaia di sottufficiali di presentarsi in fretta e furia alla scuola di Fort Knox, nel tentativo estremo di aumentare il numero dei reclutatori. L’Aeronautica ha iniziato a concedere il diploma della scuola di volo a quasi tutti gli ufficiali, respingendone meno dell’1% per mancanza di capacità dimostrate.
La novità è che il ceppo bianco è meno legato all’uniforme. Negli ultimi cinque anni il loro reclutamento è diminuito drasticamente. Nel 2018 le nuove reclute classificate come ‘bianche’ erano oltre 44 mila. Da allora la cifra è andata a picco, fino al minimo storico di 25 mila nel 2023. Di conseguenza è aumentato il peso relativo di neri e ispanici. Inoltre, gli ufficiali appartenenti a minoranze razziali ed etniche tendono a rimanere nell’esercito più frequentemente dei bianchi, ma hanno tassi di promozione di gran lunga inferiori. Come risultato, le burocrazie della Difesa stanno puntando con decisione su diversità e inclusione, tra i massimi epicentri delle odierne ‘culture wars’.
A Washington si discute di un «temibile problema della diversità geografica all’interno delle Forze armate». Non troppo implicito riferimento alle carenze dimostrate nel Nord-Est e nell’Ovest. Ma pure nel Midwest, lo storico baricentro spirituale del paese, oggi in profonda crisi economica e demografica. «Negli ultimi anni il cuore del Paese non ha mai raggiunto i valori minimi di reclutamento prefissati, dando prova di una crescente disaffezione verso il servizio…».