VIDEO – In Libia salgono a 25mila i morti. La situazione in Marocco

Il mare sta restituendo numerosi cadaveri e la Libia ha chiesto ad Egitto e Algeria personale specializzato per il recupero delle salme

Sono più di 25mila i morti e più di 15mila sfollati: tra gli scomparsi si registrano anche tre membri della Mezzaluna Rossa. «Gli ospedali sono paralizzati, manca tutto – spiega il prof. Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia dell’Unione medica euro mediterranea e membro commissione Salute globale Fnomceo –. Stanno iniziando a seppellire i cadaveri nelle fosse comuni».

Fosse comuni e rischio epidemia

A Derna è sempre più concreto il rischio di un’epidemia: «La putrefazione dei cadaveri è accelerata dall’acqua sporca e non si possono attivare gli ospedali per la mancanza di corrente». Oltre a quelli di Derma, si registrano 3mila sfollati nella città di Bayda e 2mila a Bengasi. «A Derna sono state distrutte cinque dighe – spiega Aodi – ed è stata aperta un’indagine per il loro cedimento».

Aiuti e cadaveri in mare

In città si può entrare solo tramite due ingressi su sette e – per ora – sono arrivati aiuti da 12 paesi. «Il mare sta restituendo numerosi cadaveri, per questo la Libia ha chiesto ad Egitto e Algeria personale specializzato per il recupero delle salme. Ci sono tante famiglie scomparse totalmente e molte persone non rispondono all’appello».

Onu e contagi

L’Onu ha avvertito che decine di migliaia di sfollati in Libia rischiano ora di contrarre malattie a causa dei pozzi contaminati e che potrebbe esserci un’ondata di malattie e persino la morte se questa situazione non viene affrontato con urgenza. Lo ha fatto presente Jens Laerke, vice portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.

https://www.lastampa.it/esteri/2023/09/14/video/alluvione_in_libia_le_immagini_satellitari_di_derna_prima_e_dopo_il_disastro_che_ha_ucciso_migliaia_di_persone-13209787/

La situazione in Marocco

In Marocco si registrano oltre 3mila morti e più di 6mila feriti. Si contano più di 100mila bambini sfollati e disagiati dal terremoto: è necessario sostenerli psicologicamente. Fino a oggi contiamo da 35 a 40 aerei militari giornalieri che partono da Marrakech per sostenere le zone colpite. Ma anche lì c’è bisogno di medici specialisti e medicinali.

 

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