Troppo Zelensky fa male alla causa ucraina

Quasi una espressione di sentimenti, una critica decisa nei confronti del personaggio che il presidente dell’Ucraina martire ha deciso di interpretare, attore abile, convincendosi di esserlo nella realtà. Tanta recita, troppi applausi senza critica, e forzature di protagonismo -sostiene Michele Marsonet, per una volta oltre il suo compassato stile accademico-, che diventano inciampi politici a danno Ucraina e minaccia di guerra più estesa.

L’insopportabile Zelensky

C’è poco da fare. Nonostante i peana irrefrenabili di gran parte della stampa italiana e internazionale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si dimostra sempre più un personaggio insopportabile (e uso un eufemismo).
Ricevuto in Vaticano da Papa Francesco, forse l’unico che si sforza davvero di promuovere il processo di pace in Ucraina, l’ineffabile presidente in perenne tenuta da guerrigliero ha in pratica preso a schiaffi il pontefice.

Propaganda autoconvinta

Ha subito chiarito, infatti, che la pace gli interessa senz’altro, ma soltanto alle ‘sue’ condizioni. È convinto di poter sconfiggere i russi in modo totale, spingendoli fuori dal territorio del suo Stato e recuperando pure la Crimea. Evidentemente dev’essere convinto di essersi trasformato, da ex attore comico, in una sorta di Superman.

Nuova potenza militare

Le condizioni del Paese e del Donbass gli interessano assai meno, a quanto pare. Approfittando del più che generoso aiuto occidentale, considera ormai l’Ucraina una grande potenza militare. In grado di realizzare il progetto, popolare soprattutto in Polonia, di disintegrare la Federazione Russa trasformandola in una costellazione di Stati più piccoli.

Guerra d’offesa

E non è finita qui. Ambienti della intelligence Usa hanno fatto filtrare una notizia inquietante. Dopo aver ricevuto missili a lungo raggio, l’esercito di Kiev intenderebbe attaccare direttamente il territorio russo, inaugurando una vera e propria guerra offensiva.
Nonostante questo, sembra imminente la consegna all’Ucraina di caccia avanzati come gli F-16, nonché di missili ancora più potenti in grado di colpire il territorio russo senza problemi.

Timori sul fronte occidentale

Stupiscono, quindi, gli autorevoli atteggiamenti di sostegno italiano senza se e senza ma. E restano da capire i veri intenti dell’amministrazione Biden, lo sponsor più potente del leader ucraino. Il fatto che l’intelligence Usa abbia fatto filtrare le notizie di cui sopra indica, quanto meno, una lotta interna tra falchi e colombe, con i primi che sembrano prevalere sulle seconde.
Insomma, fermare Zelensky sta diventando sempre più arduo e, se il ritmo dei rifornimenti di armi avanzate prosegue sui livelli attuali, potremmo davvero trovarci coinvolti in una guerra europea nella quali i russi, come ultima ratio, potrebbero usare le armi atomiche.

Non sono putiniano

Si spera solo che chi esprime dubbi di questo tipo non venga subito accusato di essere putiniano. Lo zar moscovita ha colpe enormi, ma ciò non significa ignorare la pericolosità del suo antagonista ucraino.
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