
1 LE MISURE ECONOMICHE
Nuovo decreto Aiuti atteso entro i primi giorni di agosto. Le risorse ci sono, assestamento di bilancio con 23,4 miliardi di entrate aggiuntive (18 miliardi quelle tributarie). Il problema è l’intesa politica sulle misure, che potrebbero quindi limitarsi alla proroga degli sconti fiscali ora scaduti e un nuovo allungamento dei tagli alle accise sulla benzina.
2 EXIT STRATEGY
Superbonus, cessione crediti e riduzione 110%, con Draghi da sempre scettico. Proprio in zona Cesarini, il premier aveva proposto si facilitare la cessione dei crediti per le migliaia di imprese che rischiano il fallimento, ma poi riduzione della «generosità del contributo». Ora, che deve fallire fallisca.
3 SALARIO MINIMO
Sul fronte lavoro sembra sfumare la norma sul salario minimo, in linea con la direttiva in via d’approvazione in Europa. Analogamente sono a rischio anche i tavoli di confronto con le parti sociali su settori a rischio
4 LAVORO
Anche il correttivo sul reddito di cittadinanza è a rischio. Con Draghi che ancora ieri lo definiva «una misura importante per ridurre la povertà, da migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro».
5 IL CONFRONTO CON L’ UE
Per il Pnrr il rischio serio di un collasso, e sarebbe tracollo nazionale. Senza riforme approvate entro la fine dell’anno, l’Italia rischia seriamente di non incassare le prossime rate del Pnrr e di far collassare l’intero Piano.
6 CONCORRENZA
Ddl fermo al primo sì del Senato: tutto da rifare. Con le ormai certe elezioni anticipate il Ddl governativo, attualmente approvato solo in prima lettura al Senato, si arena e nella prossima legislatura si dovrà ricominciare da capo. Impegno mancato con l’Ue nel Pnrr. Bloccati anche i decreti sulle concessionibalneari così e quelle sui taxi.
7 PREVIDENZA
Pensioni, senza ritocchi, torna la Fornero, Sfuma la riforma che voleva garantire meccanismi di flessibilità in uscita ma con un impianto sostenibile ancorato al sistema contributivo.
8, LOTTA AL COVID
Pandemia non finita, ancora molte le incognite. La pandemia non è finita e serve subito un piano per l’autunno su vaccini, quarantene, scuola e trasporti per non farsi trovare impreparati nel caso di una recrudescenza del virus e la comparsa di nuove varianti.
9, ARMI ALL’UCRAINA
Il quarto decreto contrastato di forniture militari dall’Italia all’Ucraina. Una lista definita non c’era ancora. Ieri ne avrebbe dovuto riferire al Copasir il ministro della Difesa Resta una materia ad alta sensibilità politica. Se il governo rimane solo per gli affari correnti, un nuovo invio di armi all’Ucraina non è più così certo.
10, RIGASSIFICATORI
Dopo le proteste, nei giorni scorsi al ministero della Transizione ecologica era stata trovata un’intesa per il rigassificatore di Piombino, che dovrebbe entrare in servizio a primavera. Bisognerà capire più avanti se, cambiando gli interlocutori nel governo, l’intesa reggerà. Meno tensioni per ilrigassificatore di Ravenna.
11, TETTO AL PREZZO DEL GAS
Di sicuro, le dimissioni del governo Draghi mettono ora a rischio la lunga trattativa condotta in sede europea per arrivare a un tetto per il prezzo del gas.