
Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha spiegato, in un discorso televisivo, le ragioni della rimozione di Ivan Bakanov dalle funzioni di capo della Sbu, i servizi segreti, e quella di Iryna Venediktova dalla carica di procuratore generale. Secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian, l’ex capo del dipartimento principale della sicurezza (Sbu) è stato arrestato in Crimea dall’Ufficio investigativo statale, riporta il Corriere della Sera. «Questa persona è stata licenziata da me all’inizio dell’invasione su vasta scala e, come si può vedere, tale decisione era assolutamente giustificata», ha dichiarato il presidente ucraino.
«Sono state raccolte prove sufficienti per la notifica, a questa persona, di sospetto tradimento. Tutte le sue azioni criminali sono documentate. Tutto ciò che ha fatto in questi mesi e anche prima riceverà un’adeguata valutazione legale». Zelensky ha poi aggiunto che «saranno ritenuti responsabili anche tutti coloro che assieme a lui facevano parte di un gruppo criminale che ha lavorato nell’interesse della Federazione russa». Il riferimento è al passaggio di informazioni segrete al nemico e ad altre forme di collaborazione coi servizi speciali russi.
Tra caccia alle streghe e resa dei conti. «Sono state prese decisioni anche nei confronti dei capi regionali del settore della sicurezza a Kherson e Kharkiv e della leadership del potere esecutivo», ha aggiunto Zelensky. «Saranno valutate le azioni specifiche e l’eventuale inerzia di ciascun funzionario nel campo della sicurezza e delle forze dell’ordine. Nel video il presidente ucraino segnala che a oggi sono stati avviati 651 procedimenti criminali per tradimento e collaborazionismo. «In particolare, oltre 60 impiegati dell’ufficio del procuratore e del servizio di sicurezza ucraino Sbu», ha precisato Zelensky, «sono rimasti nel territorio occupato e stanno lavorando contro il nostro Stato».
I dubbi di Zelensky diventano certezze con l’aiuto americano anche a mezzo stampa. il 3 marzo i russi conquistano la città di Kherson, sulla sponda destra dell’estuario del Dnipro, nell’Ucraina meridionale. Un colpo che i russi non avrebbero potuto mettere a segno se il ponte che si trova sul fiume che nasce dall’altopiano del Valdaj, nella Russia Occidentale, fosse stato fatto saltare in aria. Contravvenendo agli ordini arrivati direttamente da Zelensky, il generale Serhiy Kryvoruchk, capo del direttorato dello SBU, il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina, ha ordinato ai suoi ufficiali di evacuare la città prima che le truppe russe riuscissero a prenderla d’assalto, riporta il sito di informazione ed approfondimento Usa “Politico”.
Dalla presa di Kherson, la caccia alla spia è diventata una priorità per Zelensky. Ricerca che lo ha portato ad un nome ben preciso: Ivan Bakanov, capo dello SBU, suo amico di lunga data, che in passato ha gestito la sua società di intrattenimento e la sua campagna elettorale. Bakanov, 47 anni, è stato al fianco di Zelenskyy da quando quest’ultimo è passato dall’essere un comico ad essere un leader conosciuto in tutto il mondo. Quando Bakanov fu nominato capo dell’intelligence ucraina nel 2019, sono piovute critiche da parte dei parti dell’opposizione che si sono opposti alla scelta di affidare un incarico così delicato ad una persona con una scarsa esperienza nel settore come nel caso di Bakanov.