La Bce insegue le aspettative del mercato invece che guidarle

Dopo troppi silenzi, la Bce scopre l’inflazione e insegue. Denaro più caro e stop acquisti dei bond, aiuti di Stato. Spread a 229 punti, ai massimi dal 2020.
La Banca centrale europea ora inverte la rotta. Con l’inflazione volata fino all’8,1% a maggio in media nella zona euro, la situazione pare sfuggita di mano.
L’analisi di Vittorio Da Rold

Inseguire o guidare

Il sogno di ogni banca centrale (e di ogni governatore) è quello di guidare le aspettative dei mercati con le sole parole, la “guidance” in termini tecnici, cioè la retorica per i comuni mortali. Se non ci riesce con le parole, la banca centrale deve usare altri strumenti di politica monetaria solitamente più costosi come il rialzo dei tassi (che ad esempio fanno aumentare i mutui e in generale il costo del denaro) e la fine degli acquisti di bond o assets (politiche considerate non ortodosse e usate molto raramente e come ultima ratio). Insomma il sogno di ogni banchiere centrale è seguire le orme di Mario Draghi quando con il suo ‘whaterever it takes’ (qualsiasi cosa sia necessario) salvò l’euro dalla speculazione senza dover alzare i tassi né fare altre manovre restrittive che sarebbero costate care all’economia europea.

Fine dei tassi negativi

La Bce oggi dà l’impressione di inseguire le aspettative del mercato invece che guidarle. Una giornata ricca di svolte quella del 9 giugno presso la sede della Bce a Francoforte dove Christine Lagarde, nella sua veste di presidente della Bce, ha messo fine all’era dei tassi negativi dopo essere rimasta ferma mentre la Fed e la Bank of England erano partite in anticipo con i rialzi. Adesso la Bce ha dato l’impressione di dover recuperare, un po’ in affanno, come uno studente che ha saltato qualche lezione il tempo perduto, mentre credeva di dover affrontare realtà diverse dalle altre banche centrali. Invece non era così.

Scoprono l’inflazione

Dopo 11 anni la Bce ha avviato la stagione del rialzo dei tassi di interesse, ha abbassato le stime di crescita e ha alzato le stime dell’inflazione che “è la più grande sfida per tutti noi”. Di questo gli europei se n’erano accorti da un pezzo nella loro vita quotidiana andando al supermercato, alla pompa di benzina e pagando le bollette energetiche.

Ora ‘scudo anti-spread’

Ma tant’è. La Bce ha annunciato di porre fine agli acquisti netti a partire dal 1 luglio 2022 e si è detta pronta a mettere in campo uno scudo anti-spread. Questo è il punto più interessante su cui, come italiani, dobbiamo porre l’attenzione. “Non saranno tollerati episodi di frammentazione finanziaria che ostacolino la corretta trasmissione della politica monetaria in tutta l’Eurozona“, ha spiegato la presidente Lagarde, (la stessa persona che il 12 marzo 2020 aveva detto che “ridurre lo spread non era nostro compito”).
Le Borse europee di fronte a queste parole sono andate in territorio negativo con lo spread (differenziale) del BTP con il Bund che è volato verso 230 punti e il rendimento decennale che ha toccato il 3,7%, livello massimo dal 2014.

La reazione negativa dei mercati

La Bce ha fatto sapere che nella riunione di luglio aumenterà i tassi dello 0,25%. A settembre invece valuterà sulla base dei dati se alzare ancora di altri 50 punti base. Che fare per evitare la frammentazione che impedisca un’adeguata trasmissione della politica monetaria nell’intera regione?
Se sarà necessario utilizzeremo gli strumenti esistenti o nuovi strumenti che saranno resi disponibili“, ha rassicurato Lagarde. Una frase che voleva appunto rassicurare i mercati senza però legarsi le mani (“non c’è alcuno specifico livello dei tassi delle obbligazioni o dei prestiti, o degli spread sui bond che attiverà questo o quell’intervento“).

Memoria da elefante, cuore di coniglio e gambe di lepre

Ma i mercati hanno visto il bicchiere mezzo vuoto e interpretato che lo scudo anti-spread potrebbe essere ancora una prospettiva troppo indefinita, vaga o macchinosa. Così le borse sono andate in territorio negativo e lo spread è volato.

Si poteva fare di più? Difficile dirlo perché i risparmiatori e gli investitori hanno, come diceva Luigi Einaudi, una “memoria da elefante, cuore di coniglio e gambe di lepre”.

§§§

AVEVAMO DETTO

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro