«La rete è complessa e variegata», la premessa di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini, le autrici . «Coinvolge i social network, le tv, i giornali […] e lo fa potendo contare su parlamentari e manager, lobbisti e giornalisti». Ma il peggio deve ancora venire: «La rete filo-Putin è ormai una realtà ben radicata in Italia, che allarma gli apparati di sicurezza perché tenta di orientare, o peggio boicottare, le scelte del governo».
«Il materiale raccolto dall’intelligence individua i canali usati per la propaganda, ricostruisce i contatti tra gruppi e singoli personaggi e soprattutto la scelta dei momenti in cui la rete, usando più piattaforme sociali insieme — da quelle più conosciute come Telegram, Twitter, Facebook, Tik Tok, Vk, Instagram, a quelle di nicchia come Gab, Parler, Bitchute, ExitNews — fa partire la controinformazione».
La campagna di strumentalizzazione via social, scire il Corriere, con l’invio delle armi italiane all’Ucraina. Ed arrivano i primi nomi dei ‘depistatori’ che noi evitiamo di ripetere, limitandoci ai bersagli che i cattivi volevano colpire. L’ambasciatore italiano all’Ue, «Ma il vero bersaglio delle imboscate via social è Draghi, la cui maggioranza ha ben tre leader, Salvini, Berlusconi e Conte, che non si sono schierati senza se e senza ma con l’Ucraina, il Paese aggredito da Putin».
Preso di mira più volte il presidente del Copasir, Adolfo Urso. La presenza di formazioni paramilitari di matrice neonazista è uno filoni più battuti, spesso con dati di fatti «ma veicolati da mezzi di informazione statali russi». Personaggi simbolo di questi pericolosi ‘infiltrati’, solo due nomi. Alessandro Orsini – il docente licenziato dall’Università Luiss dopo il clamore suscitato dalle sue apparizioni televisive – campione di affermazioni storiche proposte nel peggior modo possibile. O il grillino anti governativo Vito Petrocelli che si rifiutava di lasciare la presidenza della commissione Esteri.
Strategic Culture Foundation, ritenuta dagli analisti «rivista online ricondotta al servizio di intelligence esterno russo Svr» e che, assieme a Russia Today, è artefice di una campagna massiccia contro le sanzioni. «Per ingrossare l’esercito dei filo-putiniani d’Italia, ci sono movimenti che agiscono attraverso i siti in lingua russa. Su VKontakte (VK) troviamo la Rete dei Patrioti, che posta (in italiano) messaggi contro Salvini, forse con l’obiettivo di ‘rubare’ proseliti alla Lega».
L’ambasciata russa in Italia all’attacco. L’Italia è accusata di essere in prima linea nella «russofobia» e il 28 marzo si avvia la petizione su Change.org «contro la disumanizzazione del popolo russo da parte dei nostri media». Poi la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: «Per la mancanza di materie prime russe molti produttori di carta, vetro, cosmetici, potrebbero dover chiudere». Sanzioni boomerang con «L’Ue è costretta a tornare sui propri passi e pagare il gas in rubli».
«Ci sono diverse influencer russe attive, secondo gli apparati di sicurezza, nel lavoro di disinformazione e propaganda».
Uno spiacevole inciampo per un vecchio e spesso glorioso giornale. Ma ben pIù grave la violazione del segreto e la diffusione di una informativa di quella fatta da parte da parte una struttura parlamentare di controllo che si presta a pessime intepretazioni, quasi da velina Ovra. Versione italiana del fallito ‘Ministero della Verità’ tentato da Biden? Pressioni inamissibili verso il dissenso politico, anche se molte della cose sostenute dagli ‘accusati’, in gran oparte sconosciuti, probabilmente non le condividiamo. RemoContro, da inserire nel calderone dei presunti ‘nemici di Stato’ (decisi non si sa bene da chi)? Noi (e credo molti degli ‘accusati’ di quasi tradimento), usiamo come fonti dei nostri modesti contributi giornalistici i migliori centri studi e la migliore stampa statunitense e internazionale, decisamente meno schierata di una parte di quella italiana. Analisi di ben altri personaggi e levatura rispetto agli estensori di veline ‘top secret’, nomi autorevoli che esprimono molti e argomentati dubbi sulla gestione di questa gravissima crisi internazionale.